Al chiaro di luna risuona la musica di Beethoven. Vincenzo Balzani a Orbetello Piano Festival
16 Luglio. Torre delle Saline è un’antica fortificazione sulla laguna di Orbetello che sorge in prossimità della foce del fiume Albegna. L’antica funzione di forte e dogana al contempo le conferisce un’austerità di aspetto che la dolcezza del paesaggio circostante mitiga.
È qui che qualche sera fa si è espressa in tutta la sua magnificenza la lezione di Ludwig van Beethoven e a narrarcene l’evoluzione, a scandirne le tappe e chiarirne i concetti è stato il Maestro Vincenzo Balzani.
Con un piano recital intitolato “Sturm und drang – Al chiaro di luna – Tempesta – Appassionata” Vincenzo Balzani ha animato una delle serate più emozionanti di Orbetello Piano Festival, rassegna di pianismo classico diretta da Giuliano Adorno che quest’anno giunge alla sua sesta edizione.
Tre sonate tra le più significative della produzione beethoveniana hanno trovato la loro naturale collocazione in questo luogo non convenzionale per un piano recital, eppure perfettamente consonante con gli scenari sonori che le melodie e le armonie beethoveniane evocano.
Un viaggio nel mistero dell’arte di uno dei compositori che ha rivoluzionato il modo di intendere il pianoforte, che ha trasformato lo strumento in voce cantante il mondo interiore, il complesso universo sentimentale ed emotivo dell’uomo.
Vincenzo Balzani ha cominciato il suo piano recital con la Sonata per pianoforte n. 14 in do diesis minore, op. 27 n. 2 “Al chiaro di luna“. L’Adagio sostenuto di apertura della sonata, forse uno dei brani di Beethoven più noti al grande pubblico, composizione di ardita libertà formale e strutturale all’epoca in cui fu concepita e vera e propria celebrazione dello strumento pianoforte, è stato eseguito dal Maestro Balzani nell’atmosfera raccolta di Torre delle Saline proprio nel contesto del festival che reca il significativo sottotitolo di “Al chiaro di Luna”.
La linea interpretativa di Balzani rivela una profonda conoscenza della lezione beethoveniana, sia per quanto attiene la scrittura sia in relazione ai contenuti. Il suo pianismo segue gli itinerari tracciati dal compositore di Bonn con prorompente potenza espressiva e al contempo con delicata poesia laddove richiesto, esprimendone con intensità tutte la variegata gamma coloristica.
Una visione estetica e poetica che dalla partitura evoca la figura di Beethoven e trova fertile terreno nella sensibilità artistica di Vincenzo Balzani che ne esalta il significato.
La serata ha permesso al pubblico numeroso di ascoltare anche la Sonata per pianoforte n. 17 in re minore detta la “Tempesta”, opera in cui il desiderio d’innovazione e la creatività beethoveniana trovano voce proprio in quello “Sturm und Drang”, in quella tempesta e impeto che attraversarono il suo tempo e si nutrirono di contrasti e antitesi nella partitura espressi sia a livello melodico che formale, e un altro capolavoro di Beethoven, la Sonata per pianoforte n. 23 in fa minore, op. 57 “Appassionata“.
Un concerto che resterà nella memoria e nel cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di assistervi. Un evento in cui alle sensazioni suscitate dalla musica hanno fatto da controcanto naturale le sensazioni visive scaturite dall’architettura e dalla posizione di Torre delle Saline.