
Vincenzo Balzani: “Non la diamo vinta al Coronavirus. La decima edizione di PianoTalents sarà online”
Il 1 maggio al via le iscrizioni alla decima edizione di PianoTalents, concorso pianistico internazionale organizzato dall’Associazione PianoFriends, presieduta da Catia Iglesias con la direzione artistica del Maestro Vincenzo Balzani.
Un concorso ai tempi del Coronavirus? Ebbene sì, ancora una volta la musica non la dà vinta all’emergenza sanitaria e si trasforma in evento digitale.
La selezione dei giovani candidati di PianoTalents si svolgerà interamente online attraverso delle registrazioni video che saranno valutate dalla giuria nel mese di ottobre. È previsto un concerto finale dei vincitori il 13 dicembre prossimo a Casa Verdi a Milano, storica sede del concorso.
“Un’occasione in più per tutti noi di immaginare un ritorno a pratiche più consone e consuete, a quella normalità della cui importanza ci rendiamo conto solo in questi eventi eccezionali” leggiamo sul sito web dell’Associazione PianoFriends e ci associamo anche noi a questo auspicio.
Quest’anno la giuria è composta da Vincenzo Balzani (Italia), Enrica Ciccarelli (Italia), Vsevolod Dvorkin (Russia), Yoshifumi Morita (Giappone), Jena Pang (Cina), Philippe Raskin (Belgio) ed è presieduta da Hubert Stuppner (Italia).
Le categorie del concorso sono 3 in ordine crescente di età e numerosi i premi in palio che saranno ritirati dai vincitori in occasione del Concerto di Gala del 13 dicembre.
Quest’anno inoltre è previsto un premio speciale del pubblico del valore di € 1000. Come funziona? Il pubblico potrà votare per uno dei video della fase eliminatoria che saranno pubblicati sul sito di PianoFriends. Il premio sarà assegnato al pianista con più voti, senza distinzione tra le categorie.
Regolamento e modulo di iscrizione sono disponibili sul sito web dedicato.
Le iscrizioni sono aperte dal 1 maggio al 10 ottobre 2020.
Per parlare di questa nuova modalità di espletamento del concorso abbiamo raggiunto il Maestro Vincenzo Balzani telefonicamente per una breve intervista.
Paola Parri: Siamo in un momento che costringe la musica ad uno stop a tempo indeterminato. In questa contingenza occorre trovare soluzioni per mantenere vive le attività. Piano Talents si trasforma in un concorso online. Come nasce l’idea?
Vincenzo Balzani: PianoTalents giunge quest’anno alla sua decima edizione. Catia Iglesias, presidente di PianoFriends, volle questo concorso dieci anni fa per portare musica di giovani talenti a musicisti anziani ospitati a Casa Verdi a Milano.
Casa Verdi è la casa di riposo che Giuseppe Verdi alla fine dell’Ottocento ha voluto costruire con i suoi soldi e con quelli di amici e benefattori per dare ospitalità a tutti musicisti che fossero rimasti soli alla fine della loro carriera. Questa struttura nel tempo ha avuto ospiti illustri, tra musicisti e loro familiari, non ultima la sorella di Carlos Kleiber o la madre di Chailly ad esempio, o Sergio Marzorati purtroppo scomparso di recente a causa del Coronavirus.
L’ultimo concerto organizzato a Casa Verdi si è tenuto il 23 febbraio scorso, quello che gli Amici di Casa Verdi hanno offerto ai miei allievi. Ogni anno infatti offro un mio concerto alla residenza in gennaio e a febbraio vengono invitati i miei allievi. Quest’anno ho fatto suonare Xing Chang, Davide Ranaldi e Riccardo Zangirolami.
Casa Verdi è un edificio bellissimo, oltre allo splendido Salone d’Onore al primo piano, nella cripta sono sepolti Giuseppe Verdi e Giuseppina Strepponi. Qui gli artisti risiedono e svolgono le loro attività. Ricordo quel pomeriggio del concerto a cui era presente anche il presidente Roberto Ruozi, perché, finito il concerto, il 23 febbraio, a pochi giorni dal caso 1 di Codogno, Casa Verdi ha chiuso le sue porte a tutti gli esterni.
Dieci anni fa il concorso Piano Talents è cominciato dunque proprio a Casa Verdi. Non fu facile cominciare, nel 2010 convocarono il Consiglio di Amministrazione per decidere se accettare o meno la nostra domanda e ne faceva parte la Dottoressa Laterza, che era la bibliotecaria del Conservatorio e che mi conosceva bene. Spiegai che avremmo portato dalle otto alle dieci persone del nostro comitato per riuscire a gestire gli ospiti esterni ed abbiamo avuto un tale successo sin dal primo anno, soprattutto con gli ospiti di Casa Verdi, che il concorso è diventato un appuntamento immancabile.
Quest’anno, a causa del Coronavirus, abbiamo rischiato di rimandare la decima edizione al 2021, ma abbiamo deciso di non dargliela vinta. Alcuni sponsor hanno già versato la borsa di studio per i ragazzi che parteciperanno al concorso, per i futuri vincitori. L’importo di 10.000 euro è considerevole, tenendo conto che tutti coloro che nelle varie categorie riceveranno il primo premio assoluto avranno una borsa di studio. Tutti i vincitori avrebbero dovuto suonare al concerto finale, l’ultimo giorno del concorso, davanti al pubblico e alla giuria per stabilire chi tra tutte le categorie in concorso si sarebbe aggiudicato i premi speciali.
Sarebbe stato un peccato non fare questa edizione e Catia Iglesias ha avuto l’idea di farlo online.
P.P.: Come si svolgerà il concorso e la valutazione da parte della giuria?
V.B.: I candidati dovranno inviare un video con un buon audio caricandolo su YouTube come video privato e farci avere il link per la visione. Certamente, rispetto all’unicità della prova dal vivo, i ragazzi in questo modo hanno possibilità di registrarsi più volte finché non sono soddisfatti, ma anche all’ascolto condotto in quest’altra modalità si può riconoscere un talento.
Poi i vincitori vengono invitati a suonare in un concerto finale a Casa verdi e a ritirare i premi. Gli altri riceveranno un diploma di partecipazione per email.
Ogni giurato riceve le registrazioni di tutte le categorie, compila la scheda con la votazione e la spedisce alla segreteria. Successivamente si fa una video conferenza dove decidiamo.
Magari in futuro si potrà organizzare diversamente, facendo espletare le prove in teatri senza pubblico. Il 13 dicembre comunque dovremmo riuscire a fare il concerto finale.
P.P.: I concorsi pianistici consentono ai giovani che aspirano ad una vita professionale nella musica di avere opportunità di crescita. Cosa porteranno con loro i giovani artisti che stanno vivendo questo momento?
V.B.: Purtroppo questi ragazzi che ora vivono chiusi in casa rischiano di perdere le motivazioni allo studio. Una persona adulta vive questa condizione di isolamento diversamente, pensa, legge, riflette. I ragazzi hanno bisogno di essere motivati e partecipare a un concorso può essere un grande stimolo. È sbagliato secondo me cancellare e rimandare i concorsi in questo momento. So benissimo che è preferibile la modalità tradizionale di organizzazione, però è anche vero che già molti concorsi accettano le registrazioni video per selezionare i candidati. Dunque il pro della questione sono le motivazioni, il contro dell’online è il dubbio costante che chi si registra a casa sul proprio pianoforte possa avere delle difficoltà. Sarebbe utile se ai ragazzi venisse permesso in questa situazione di emergenza di andare comunque a registrare le proprie esecuzioni in luoghi adatti come studi o teatri, naturalmente adottando tutte le misure di sicurezza necessarie. Questo sarebbe fattibile per piccoli concorsi ovviamente e non per i grandi.
YouTube oggi è comunque una risorsa importante.
P.P.: Questo è il momento per non mollare, un’opportunità di concentrarsi sullo studio?
V.B: Certamente. Io faccio lezione regolarmente. Le faccio un esempio. La mia allieva Claudia Vento mi ha portato il primo tempo della “Patetica” di Beethoven la scorsa settimana. Ho ascoltato attentamente e segnato, battuta per battuta, cosa non andava e poi ne abbiamo parlato a lezione e oggi era molto migliorata. I ragazzi non sono molto abituati a registrarsi, ad ascoltarsi e a giudicarsi nel riascoltarsi, ma è una cosa che dovrebbero fare sempre. L’ideale sarebbe, per gli allievi più lontani, fare questa lezione a distanza una volta a settimana almeno e poi una volta al mese incontrarsi per una lezione in presenza. Nelle lezioni con i bambini piccoli il contatto diretto, la frequenza costante delle lezioni sono molto importanti. Monica Zhang lavora tutti i giorni con Catia e due volte alla settimana con me e sta facendo grandi progressi.
Ho sempre pensato che le lezioni svolte in questo modo fossero una specie di imbroglio, in realtà nella situazione in cui siamo sono una risorsa.