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Viaggio nel silenzio con il pianismo di Guillaume Coppola

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Quando lo spagnolo Federico Mompou tra il  1959 e il 1967 compose i pezzi della sua “Musica Callada” fu ispirato da uno dei versi del Cantico Spirituale di San Giovanni della Croce: “La notte immobile al risveglio dell’alba, musica sommessa, eco di solitudine sonora”.  Ed è evidentemente Mompou ad ispirare il pianista Guillaume Coppola nella realizzazione di questa registrazione che reca il titolo di “Musique du silence” (Eloquentia Records) e che raccoglie un repertorio inclusivo delle suggestive voci dello stesso Mompou, di Ravel, Chopin, Scriabin, Debussy, Granados, Satie e Toru Takemitsu.

Ma cos’è questa “musica del silenzio”? E’ una musica che nasce dalla solitudine, da quell’assenza di voci esterne che cessano di affollare il nostro spazio auditivo e lasciano il posto al suono della nostra interiorità. Dunque una musica priva di virtuosismi, libera, minimale eppure di intensa potenza espressiva.

L’accostamento dei brani non è casuale. Guillaume Coppola crea una trama sonora interconnessa con pezzi nella stessa tonalità o con lo stesso impianto armonico, musiche legate da intersezioni e nodi profondi, ma soprattutto in grado di connettere chi ascolta al proprio mondo interiore percependo i 21 brani in lista come un unicum omogeneo e compatto.

L’atmosfera rimanda alla riflessione, all’abbandono alle proprie sensazioni, soprattutto nelle composizioni di Mompou, o ancora nel magnifico Preludio op.28 n.4 di Chopin, o ancora nella celebre Gymnopédie di Satie, ma non mancano istanti di vivacità che creano un vivido contrasto, scuotono, producono vibrazioni, con il Feux d’artifice di Debussy e Palmier d’étoile di Mompou.

La chiusa è affidata all’intenso Preludio op.11 n.15 in Re bemolle maggiore di Scriabin, miniatura sentimentale che pacifica, quieto saluto, quasi premonizione di una rinascita.

Il pianismo di Coppola ben si attaglia a questa espressione, è trasparente nel tracciare le belle linee melodiche, delicato, rimanda a una purezza primitiva, induce al sogno. Un disco per dimenticare i rumori del mondo e ritrovare il suono dell’anima.

 

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