Botta e risposta tra Uto Ughi, celebre violinista classico e Giovanni Allevi, giovane pianista, scrittore e compositore, star del momento. In una intervista rilasciata a “La Stampa”, Uto Ughi ha lanciato pesanti accuse al pianista, divenuto, secondo lui, il simbolo del nostro paese, dove a prevalere non sono il talento e le capacità ma le apparenze. “Il suo successo mi offende. Un nano in confronto a Horowitz o a Rubinstein” continua il violinista, definendo la sua musica come “Un collage furbescamente messo insieme. Nulla di nuovo”. E sul concerto di fine anno, in cui Allevi ha fatto da direttore d’orchestra, il maestro è rimasto senza parole, “uno spettacolo desolante”, in cui le massime autorità dello stato osannavano “questo modestissimo musicista”.
Le sua voce autorevole ha fatto una grande eco: migliaia di commenti sul web, sezioni di spettacolo e cultura prese d’assalto da migliaia di caratteri, articoli su articoli. A sostegno o meno.
E il messaggio non ha tardato ad arrivare alle orecchie di Giovanni Allevi, che, prontamente ha controbattuto con nuove e scottanti affermazioni. Egli fa riemergere il tema della casta: “a spartirsi la torta del potere musicale sono in pochi, una casta, impegnata a perpetrare la propria concezione dell’arte e la propria esistenza.” Quindi, l’ondata di novità avrebbe mandato proprio questo vecchio apparato, in cui, Uto Ughi, è uno dei più grandi esponenti. Infine riafferma il proprio diritto ad essere un musicista, “Sono diplomato in Pianoforte con 10/10. Sono diplomato in Composizione col massimo dei voti. Ho pubblicato le mie partiture musicali. Sono un dottore in Filosofia, laureato con Lode e ho pubblicato i miei scritti.”
E se la sua musica giunge diretta al cuore delle persone non è importante che sia tecnicamente povera o evoluta, fondamentale è che il messaggio arrivi denso del suo significato. Ciò che Allevi ha cercato e cercherà di fare.
E voi cosa ne pensate?
Siete d’accordo con Uto Ughi o con Allevi?
Discutiamone, dopo aver letto le versioni integrali delle due interviste, riportate qua sotto (prelevate da http://romalive.wordpress.com/2008/12/28/uto-ughi-vs-giovanni-allevi).
Ps: la mia opinione al momento è contrastante. Non dico nulla per non influenzarvi, aspetto le vostre opinioni!
24/12/2008 Sandro Cappelletto per “La Stampa”
ALLEVI SI LEVI DAI PIEDI – VIVA UTO UGHI CHE MASSACRA IL PIANISTA PIÙ POMPATO DAI MEDIA: “IL SUO SUCCESSO MI OFFENDE. UN NANO IN CONFRONTO A HOROWITZ O A RUBINSTEIN” – “non bisogna stancarsi di ricordare che Zucchero non è Beethoven”…
Che spettacolo desolante! Vedere le massime autorità dello Stato osannare questo modestissimo musicista. Il più ridicolo era l’onorevole Fini, mancava poco si buttasse in ginocchio davanti al divo». Uto Ughi non ha troppo apprezzato il concerto natalizio promosso dal Senato della Repubblica che ha avuto come protagonista il pianista Giovanni Allevi.
Il nostro violinista lo ha ascoltato – «fino alla fine, incredulo» – dalla sua casa di Busto Arsizio e ne è rimasto «offeso come musicista. Pianista? Ma lui si crede anche compositore, filosofo, poeta, scrittore. La cosa che più mi dà fastidio è l’investimento mediatico che è stato fatto su un interprete mai originale e privo del tutto di umiltà. Il suo successo è il termometro perfetto della situazione del Nostro Paese: prevalgono sempre le apparenze».
D: Che cosa più la infastidisce di Allevi: la sua musica, le sue parole?
«Le composizioni sono musicalmente risibili e questa modestia di risultati viene accompagnata da dichiarazioni che esaltano la presunta originalità dell’interprete. Se cita dei grandi pianisti del passato, lo fa per rimarcare che a differenza di loro lui è “anche” un compositore. Così offende le interpretazioni davvero grandi: lui è un nano in confronto a Horowitz, a Rubinstein. Ma anche rispetto a Modugno e a Mina. Questo deve essere chiaro».
D: Come definire la sua musica?
«Un collage furbescamente messo insieme. Nulla di nuovo. Il suo successo è una conseguenza del trionfo del relativismo: la scienza del nulla, come ha scritto Claudio Magris. Ma non bisogna stancarsi di ricordare che Beethoven non è Zucchero e Zucchero non è Beethoven. Ma Zucchero ha una personalità molto più riconoscibile di quella di Allevi».
D: C’è più dolore che rabbia nelle sue parole.
«Mi fa molto male questo inquinamento della verità e del gusto. Trovo colpevole che le istituzioni dello Stato avvalorino un simile equivoco. Evidentemente i consulenti musicali del Senato della Repubblica sono persone di poco spessore. Tutto torna: è anche la modestia artistica e culturale di chi dirige alcuni dei nostri teatri d’opera, delle nostre associazioni musicali e di spettacolo a consentire lo spaventoso taglio alla cultura contenuto negli ultimi provvedimenti del governo. Interlocutori deboli rendono possibile ogni scempio, hanno armi spuntate per fronteggiarlo».
D: Che opinione ha di Allevi come esecutore?
«In altri tempi non sarebbe stato ammesso al Conservatorio».
D: Lui si ritiene un erede e un profondo innovatore della tradizione classica.
«Non ha alcun grado di parentela con la musica che chiamiamo classica, né con la vecchia né con la nuova. Questo è un equivoco intollerabile. E perfino nel suo campo, ci sono pianisti, cantanti, strumentisti, compositori assai più rilevanti di lui».
D: Però è un fenomeno mediatico e commerciale assai rilevante.
«Si tratta di un’esaltazione collettiva e parossistica dietro alla quale agisce evidentemente un forte investimento di marketing. Mi sorprende che giornali autorevoli gli concedano spazio, spesso in modo acritico. Anche Andrea Bocelli ha un grande successo, ma non è mai presuntuoso quando parla di sé. Da musicista, conosce i propri limiti».
D: Allevi è giovane. Non vuole offrirgli qualche consiglio?
«Rifletta tre volte prima di parlare. Sia umile e prudente. Ma forse non è neppure il vero responsabile di quello che dice».
D: C’è un aspetto quasi messianico in alcune sue affermazioni, in questa autoinvestitura riguardo al proprio ruolo per il futuro della musica.
«Lui si ritiene un profeta della nuova musica, parla come davvero lo fosse. Nuova? Ma per piacere!».
D: Ma come interpretare questo suo oscuro annuncio: «La mia musica avrà sulla musica classica lo stesso impatto che l’Islam sta avendo sulla civiltà occidentale?»
«Evidentemente pensa che vinceranno Allevi e l’Islam. Vi prego, nessuno beva queste sciocchezze».
La replica di Allevi al violinista: «Da lui un attacco cieco e violento»
GIOVANNI ALLEVI ROMA
Sono uscito dal Senato alle 15.30, con in tasca una cravatta rossa. Me l’ha regalata un bambino, che era venuto con i genitori per assistere al concerto: «Tienila Giovanni, è tua. L’ho messa per te, per la prima volta in vita mia». Fuori, con mia grandissima sorpresa, ho trovato una grande folla radunata davanti Palazzo Madama, per salutare me e i professori d’orchestra. Ecco, Maestro Ughi, queste sono le immagini indelebili, che resteranno scritte nel mio cuore, indissolubilmente legate a quel concerto. Ora, proprio su questo tavolino, c’è un foglietto spiegazzato con sopra un autografo. Certo, in questi ultimi anni ho avuto l’onore di firmarne tanti. Ma quello che ho qui con me, l’ho voluto io. È l’unico autografo che abbia mai chiesto a un artista. Quella sera di dieci anni fa, me ne tornai al mio monolocale da una gremita Sala Verdi del Conservatorio di Milano, con in tasca quel foglietto, come fosse un gioiello. Non era stato facile nemmeno raggiungere il camerino dell’artista, per un nessuno come me, un anonimo studente in Composizione. Io non avevo amicizie influenti, a stento arrivavo alla fine del mese, affrontavo grandi sacrifici per diplomarmi in Composizione e il biglietto del concerto l’avevo pagato. Ma ora avevo l’autografo di uno dei più valenti violinisti del mondo: lei, Maestro Ughi.
Come ha potuto farmi questo? Come ha potuto sputarmi addosso tanto veleno, proprio il giorno della Vigilia di Natale? Lei si ritiene offeso, e di cosa? Come fa una musica a offendere, se è scritta e suonata con tutta l’anima? Una musica strumentale senza parole? Secondo lei, io non sarei degno di essere ammesso in Conservatorio. In realtà vi ho trascorso i miei migliori anni preparandomi a diventare, con cura, impegno e passione, un compositore di musica contemporanea. Sono diplomato in Pianoforte con 10/10. Sono diplomato in Composizione col massimo dei voti. Ho pubblicato le mie partiture musicali. Sono un dottore in Filosofia, laureato con Lode e ho pubblicato i miei scritti. Il mondo della musica classica è malato. Lei è uno dei pochissimi che è riuscito a viverlo da protagonista, ma forse non immagina cosa vuol dire studiare anni e anni uno strumento musicale per arrivare, sì e no, a insegnare in una scuola privata.
E così, a spartirsi la torta del potere musicale sono in pochi, una casta, impegnata a perpetrare la propria concezione dell’arte e la propria esistenza. È una lobby di potere fatta di protettori e protetti, nascosti nelle stanze di palazzi per molti irraggiungibili. Dalla casta emerge sempre lo stesso monito: «La gente è ignorante, noi siamo i veri detentori della cultura». Ma proprio nelle aule del Conservatorio, analizzando le partiture dei grandi del passato, e confortato dal pensiero di Hegel nella Fenomenologia, ho maturato il convincimento che ogni epoca abbia diritto alla sua musica. Perché costringere il pubblico del nostro tempo a rapportarsi solo a capolavori concepiti secoli fa, e perdere così l’occasione di creare una musica nuova, verace espressione dei nostri giorni, che sia una rigorosa evoluzione della tradizione classica europea? La musica cosiddetta «contemporanea», atonale e dodecafonica, in ogni caso non è più tale, perché espressione delle lacerazioni che agitavano l’Europa in tempi ormai lontani. Ecco allora il mio progetto visionario. È necessario uno sforzo creativo a monte, piuttosto che insistere solo sull’educazione musicale, gettando le basi di una nuova musica colta contemporanea, che recuperi il contatto profondo con la gente. Ho provato a farlo, con le mie partiture e i miei scritti. È stato necessario.
Ci sono voluti altri dieci anni, oltre i venti di studi, e il risultato, per nulla scontato, è stato deflagrante: il pubblico, soprattutto giovane, è accorso ai miei concerti, di pianoforte solo o con orchestra sinfonica, come fossero eventi rock, a Roma e a Milano come a Pechino, New York e Tokyo. Quella musica parla al cuore ma il suo virtuosismo tecnico e soprattutto ritmico richiede esecutori di grande talento. È una musica colta che non può prescindere dalla partitura scritta e che rifiuta qualunque contaminazione, con le parole, con le immagini, con strumenti musicali e forme che non siano propri della tradizione classica. Centinaia di giovani mi scrivono che, sul mio esempio, sono entrati in Conservatorio per studiare uno strumento o per intraprendere la via creativa della composizione. Come la storia dell’Estetica musicale insegna, in tutte le epoche ogni idea nuova ha dovuto faticare per affermarsi, divenendo poi, paradossalmente, la «regola» per i posteri. Quello che è certo è che quando il nuovo avanza fa sempre paura. Da amante di Hegel, quindi, sapevo benissimo che l’ondata di novità avrebbe mandato in crisi il vecchio sistema e che i sacerdoti della casta, con i loro adepti, non potendo riconoscere su di me alcuna paternità, avrebbero messo in atto una criminale quanto spietata opera di «crocifissione di Allevi». «Il suo successo mi offende…», «Le composizioni sono musicalmente risibili…», «È un nano…», ma l’assunto più grave che circola è: «Allevi approfitta dell’ignoranza della gente, attraverso una furba operazione di marketing». Niente di più falso! La mia è una musica classica, perché utilizza il linguaggio colto, la cui padronanza è frutto di anni di studio accademico. La mia è una musica nuova perché contiene quel sapore, quella sensibilità dell’oggi, che nessun musicista del passato poteva immaginare.
«Ogni mattina, quando si leva il sole, inizia un giorno che non ha ancora mai vissuto nessuno», afferma il teologo David Maria Turoldo. La mia non è una musica pop, perché non contempla alcun cantante, alcuna chitarra elettrica e batteria e non usa la tradizione orale, o una scrittura semplificata come mezzo di propagazione. Non c’è alcuna macchinazione, tutto è assolutamente limpido e puro: le persone spontaneamente hanno scelto di seguirmi. Ma bisogna smettere di ritenere ignorante la gente «comune». Il pubblico cui si rivolgeva Mozart nel XVIII secolo era forse più colto del nostro? Mai in Italia ci sono stati tanti studenti di musica come in questi tempi. Se la mia musica l’avesse infastidita, Lei poteva semplicemente cambiare canale. E invece, esprimendo un parere del tutto personale, si è voluto erigere a emblema di un mondo ferito, violento e cieco.
Non sono un presuntuoso, semmai un sognatore, e la mia musica, assieme alle mie intuizioni estetiche, non hanno mai voluto offendere nessuno. Io, a differenza di lei, non ricopro nessun ruolo istituzionale, non ho fatto intitolare nessun Festival a mio nome, non ho potere alcuno nel cosiddetto «mondo della musica», ma ciononostante mi si accusa di essere in un luogo, il cuore di centinaia di migliaia di persone, dove altri vorrebbero essere. Alla luce delle sue parole, sembra paradossale che lei sia Presidente dell’Associazione «Uto Ughi per i giovani». Il grande Segovia diceva: «I giovani compositori hanno fatto la mia fortuna, io la loro». Invece Lei ha scelto la via facile dell’ostruzionismo, dall’alto della sua conclamata notorietà. Quel suo autografo che ho sempre conservato gelosamente, dopo tanti anni, per me ora non conta più niente.
Quando lo sentirò suonare i classici mozart Chopin lite ecc. Solo allora potrò giudicare la sua bravura come pianista
Come compositore è ripitetivo
Quando sentirò allevi suonare I classici m9xart Chopin Beethoven allora capirò se è un.bravo pianists
Lo solo sempre sentito suonare le proprie musiche che trovo ripetitive
Io invece sono diplomato in liuto rinascimentale e di musicisti ne ho frequentati tanti. Noto che tutti criticano Uto Ughi come se avesse “osato” , senza potere, criticare Allevi dimenticando che esiste l’essere “autorevoli” in materia. Un musicista classico quando giudica un altro per il suo valore musicale lo fa in base a aspetti come “articolazione” della frase, pulizia sonora, capacitá interpretativa senza stravolgere il senso originario del compositore( il concetto é l’elastico, puoi tirarlo ma non romperlo e farci i lacci delle scarpe). Nella fattispecie poi, Uto Ughi é stato bimbo prodigio (ci sono i filmati rai). Ora se Uto Ughi critica Allevi lo fa da una cattedra autorevole riconosciutagli da tutto il mondo ed é uomo e maestro dall’enorme conoscenza dell’ambiente musicale. Capisco che possa piacere Allevi ma criticare Ughi solo perché ha osato muovere delle critiche musicali é a dir poco patetico: o avete quindi un minimo, dico minimo di esperienza musicale , di studio o almeno di attento ascolto con conoscenza di chi siano per es. i parametri dettati da alcuni mostri sacri come Arturo B. Michelangeli, del Monaco, Cecilia Bartoli, Paoul O’Dette, passando poi per una conoscenza profonda di Vivaldi, Mozart, Palestrina, Bach,oppure non avete nemmeno i mezzi cognitivi per capire a cosa si riferisca Uto Ughi. Per quanto riguarda Allevi ora me lo vado a sentire, ma la sensazione che che la patetica replica demagogica con riferimento alla “casta” nasconda un paraculo millantatore sedicente genio rivoluzionario che abusa dell’ignoranza musicale altrui é forte. Facciamo un esempio: Sting che é sempre stato un mio idolo se ne é uscito con un disco di liuto rinascimentale in cui canta e suona Dowland o anonimi strumentali come La Roussignol: lo fa malissimo e se avessi suonato come suona lui La Roussignol sarei stato bocciato al terzo anno di conservatorio( ne ho fatti dieci). Ora se io dico che é suonato da cesso quel disco, e che é una presa per i fondelli per chi il liuto non lo ha mai conosciuto, non significa io sia la casta….significa che forse, qualcosa in più rispetto a chi la materia non la conosce, ne so…..democrazia non significa che i nostri pareri sono tutti sullo stesso piano. Il parere di un ingegnere su come un ponte é stato costruito non é lo stesso di chi fa il barbiere….soprattutto se l’ingegnere é riconosciuto come genio in tutto il mondo.
Bene ha fatto il Maestro Ughi! Evidentemente tutti coloro che difendono l'Allevi non capiscono niente di musica classica (soprettutto coloro che giudicano la "musica" di Allevi musica leggera e allora perché suona al Senato e "dirige orchestre classiche?), anche alla luce del fatto che è universalmente noto che gli italiani sono le persone, al mondo, meno preparate musicalmente. Evidentemente coloro cdhe difendono l'Allevi come pianista non hanno mai sentito suonare un vero PIANISTA. Ne cito solamente uno per tutti: Arturo Benedetti Michelngeli. E coloro che lo sostengono come autore, evidentemente non hanno mai ascoltato una vera composizione musicale scritta da un certo Chopin o da un certo Beethoven. Ed infine, coloro che lo sostengono come direttore d'orchestra non hanno mai assistito ad un concerto diretto da un certo Von Karajan. Forse per queste persone i nomi citati sono persone sconosciute ed allora cerchino di farsi una vera cultura musicale e poi ne riparliamo.
A prescindere dalle motivazioni di Ughi trovo ritengo che chi attacca per primo in questa maniera offensiva ed eccessiva abbia torto, sempre e comunque.
che gran c****a!
Quoto la seconda Emanuela
Allora chi ha attaccato per primo è “Allievo”, che paragonandosi con grandi pianisti della musica classica (lui è meno di mediocre) ha attaccato il lavoro dei maestri di pianoforte che insegnano agli allievi come non suonare, indicando l’innominabile dilettante come riferimento negativo.
Secondo me la musica, in particolare il genere classico, in quanto entità magnanima, non dovrebbe essere presa come spunto per un' aggressiva "competizione", come il battibecco tra il maestro Ughi e il maestro Allevi. E' un valore troppo importante per essere messo a questi livelli. Ughi in questo modo ha solo "fatto uno sgambetto" ad Allevi. Certo, non è possibile paragonare Giovanni Allevi a Uto Ughi, ma solo per una questione di esperienza e musica leggermente differente. La musica di Allevi è una musica classica più leggera, quella di Ughi è prettamente tradizionale. D'altronde anche gli strumenti musicali sono differenti, tra pianoforte e violino c'è un divario di possibilità tecniche, che nel violino sono state esplorate tutte, nel piano sono molte di più. Ughi non dovrebbe sentirsi tanto onnipotente, altrimenti vuol dire che i suoi innumerevoli successi l'hanno solo rovinato, da gran violinista che è.
La musica di Allevi è musica leggera NON classica leggera.
Molto interessante questo confronto, complimenti.
Ho visto solo ora questa discussione in quanto stavo cercando uno spartito di Allevi per vedere come era effettivamente scritta la sua musica … per curiosità e per provare a suonarla.
Io ho studiato musica classica, organo e composizione organistica da privatista dando alcuni esami in conservatorio. Non mi sono mai diplomata. Non sono lontanamente ai livelli di alcune persone che hanno scritto qui!
Ascoltando Allevi ho sempre pensato che l'armonia delle sue composizioni fosse semplice, senza grosse pretese. Le composizioni un pò tutte uguali. Una musica che si può ascoltare piacevolmente in macchina o mentre si cena in compagnia di amici.
Questo per me è Allevi.
L'ascolto della musica classica invece mi richiede concentrazione, fa si che mi estraneo dal mondo, mi coinvolge completamente.
Sicuramente questa differenza di ascolto è dovuta al fatto che ho studiato le composizioni classiche, conosco i rigori del contrappunto rigido e quindi la mia mente è legata a questo approccio.
Ascoltare Allevi non fa male, si può tranquillamente ascoltare essendo consapevoli che la sua musica è semplice e che la musica classica è diversa, molto diversa.
ughi sei un pirla….. che bisogno hai di dire cose ovvie, allevi fa ruttare era chiaro che avrebbe avuto successo, nel mondo di oggi la spazzatura trionfa e il buono e il bello annoiano. non te la prendere , il relativismo non dura
x giovanni casagrande: mamma mia quanto sei antipatico! ma che ti sei mangiato yougurt acido!?
fate un pò ridere voi che esprimete giudizi credendovi e parlando come i più grandi esperti di musica, come se poi la musica fosse solo di chi la conosce tecnicamente! comunque a noi ignoranti lasciateci i nostri BIDONI e voi SUPREMI continuate ad ascoltare UGHI e company. L’ importante sarebbe avere e dimostrare rispetto per tutti, senza offendere chi non ci piace.
Grande Ughi ! Hai proprio ragione.
Allevi non è un fenomeno da baraccone!
Da baraccone o no, sarebbe sempre un fenomeno!
No no! E semplcemente un BIDONE!
Conosco, da frequentatore di Jazz clubs, molti pianisti.
Suonano quelle cretinate, che ricordano tanto la musica di Allevi, proprio quando non hanno voglia
di suonare. Che per loro significa : quando non hanno voglia di pensare! Un assolo jazz è un composizione
vera e propria e loro di composizioni ne fanno almeno
otto a serata! E il pensiero che manca in Allevi !
Proprio quel pensiero con il quale Allevi ha la presunzione di giustificare filosoficamente e musicalmente quel fastidioso suono che Lui chiama: la mia musica. Pessima Musica da pessimo
videogioco! Tecnicamente poi, è inesistente!
Basie suonava tre note tre in venti minuti, ma che spettacolo è sempre sentirlo! Impara Allevi!
Ho provato ad ascoltarti, ma ho perso tempo!
Il vuoto! TOTALE!
Un classico conflitto generazionale… con una certezza (salvo imprevisti), che il primo a morire sarà inevitabilmente Uto Ughi, liberando un po’ di spazio nel mondo…
Ma quale confronto generazionale, Allevi è un INCAPACE MUSICALE qualsiasi età abbia.
Pienamente d’accordo. Si tratta di un modesto strimpellatore.
I commenti tanto denigratori di Uto Ughi mi ricordano quelli di chi, prima di lui, hanno stroncato (o tentato di farlo) promettenti artisti i quali, invece, si sono successivamente affermati.
Giovanni Allevi è già affermato, almeno da un punto di vista “popolare”.
Secondo me, un modo di fare tanto irruento è dettato dalla paura più che dalla rabbia o dall’odio puro. Paura di cosa? Di tante cose… Veder offuscata la propria immagine o la propria fama, per esempio. Oppure, la paura di vedersi “rubare” una fetta di pubblico.
Inutile girarci intorno, Ughi lo sa bene. Nei secoli passati la parola marketing non esisteva, nessuno lavorava per “vendere” o per “vendersi”, ma per vivere. Oggi la realtà è diversa. Ughi è il più noto violinista italiano, sarà strapagato da far schifo, ve lo concedo, ma anche lui ha bisogno di “vendersi”, semplicemente perché sennò non lavorerebbe più. E si vende, eccome, tramite comparsate in TV (vedi “Che tempo che fa”, condotta dall’ottimo Fabio Fazio) o tramite i CD ed i DVD.
Allevi fa lo stesso, né più e né meno. Poco importa se gli stili e le strade siano diverse. Si può discutere su tutto anche sulla definizione di “nuova musica classica contemporanea”, ma non sul fatto che, prepotentemente, c’è un nuovo musicista e compositore che va forte.
Oggi come oggi, sembra che per far funzionare l’opera lirica o la musica classica ci vogliano per forza gli ultrasessantenni. Dicono: “Non ci sono i giovani o, al massimo, sono mediocri.”. Secondo me non si vogliono i giovani. Ma anche gli ultrasessantenni lo sono stati…
E siamo poi così certi che Uto Ughi sia quell’intoccabile esempio di perfezione musicale verso cui possiamo solo inchinarci con devozione? E’ proprio vero che ogni volta che tocca il violino le sue note brillino e ci incantino? Forse anche a lui qualche serata “no” è toccata, ma ovviamente verso uno strapagato musicista nessun critico musicale avrebbe il coraggio di essere crudemente realista. E poi poverino… anche lui è umano!! Non sarà un nano… ma x problemi di nervi…
anche gli indurimenti della spalla in alcuni casi si sentono! Mi dispiace farlo notare, ma trattare un giovane, bravo e simpatico musicista con invidia (!?), porta a riflettere su quanto mirino importanti solisti a prodigarsi per dirigere orchestre, oppure non avendo doti a sufficienza a scaricarsi sulla figura del direttore d’orchestra, magari l’ultimo, il più giovane, quello che sembrerebbe il più indifeso. Non fanno così i vecchi leoni quando attaccano i cuccioli appena nati delle mandrie in movimento? Da estimatore e cultore della musica, ma anche della razza umana direi che, con tutto il rispetto verso il grande maestro Ughi, non mi sembra proprio un bell’esempio!
grazie =) gentilissima
ti farò sapere
ciau paola.. BENEEEE CANTAAAAAAAA FREGATE SE SEI STONATA =)))
cmq..se puoi kiedergli..orientativamente se mi può dare qualche spunto , o un esame TIpo per 5 anno..cioè ti spiego dato che sono privata, e devo fare un esame e + o – so come potrebbe essere l’esame tipo, se lui ha qualche consiglio e qualche programma tipo di esame di quinto anno..così che io mi prepari su tutto..e nn mi trovo spreparata magari su qualcosa che pensavo nn mi kied. e invece magari si fa..se lui sa qualcosa sull’esame su cosa prepararmi =)) grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee =)
dimmi pure! gliela chiedo con piacere, se ti può aiutare!
ti assicuro che non sono predisposta! adoro la musica, tutta! non amo generi o artisti particolari, dipende dal mio stato d’animo e se ho voglia o meno di cantare. il mio compagno mi prende sempre in giro, naturalmente in maniera scherzosa, perchè non mi vergogno di niente, anche se sono stonata come una campana, canto davanti a chiunque…….che ci vuoi fare, è la mia indole!
anzi vedi ..poi gliela kiederesti una cosa per me, se lui ne sa qualcosa… =) approfitto pure io eheh
be che non sei portata…non lo puoi sapere finchè uno non prova..poi se scatta la ” scintilla”..si capisce se sei portata o no…certo ci deve essere anche una certa predisposizione a voler quantomeno provare a imparare..altrimenti meglio lasciar perdere,,,sono convinta..che se c’è passione e amore nel fare le cose, se piace e far stare bene.. si è portati per tto…le cose fatte malavoglia, fatte solo tanto per.. o costretti.. non portano a nulla.. come ragazzi che conosco che studiano con me …lo fanno perchè PAPA’ ha detto che devono farlo …qsto non porta a nulla…un pizzico di curiosità e buona volontà invece fa capire tante cose..almeno che..nasci gia predisposto.. ( COME IL Ragazzino violinista che hanno fatto ved. giorni va al tg) =)
poi..magari uno nn è portato allo studio costante …anche perchè è pure pesante ad un certo punto, ma chi ha det che nn puoi essere portata anche a fare quel po che basta per ( ad esempio ) far cantare e divertire anche qndo si e tra amici…. sempre se ti piace ovvioo! =)
sei fortunata che il tuo compagno è diplomato ..può darti qualche dritta eheh…approffitane!
io purtroppo non suono niente e sinceramente non sono neanche portata, come mi ripete sempre il mio compagno che invece è diplomato in pianoforte.
x musichiere…e ma io pure dal vivo ti voglio vedere suonare!!!!!! e ripropongo il duetto =)
avrei pure due rikieste eheh =)
io suono il pianoforte paola.. da tanti anni…purtroppo da privata..e ora..a breve affronterò un esame per entrare internamente..perchè sono convinta che vivere e studiare al’interno è tta un altra storia che studiare come privatista..tu?
tu che suoni ManuelaD?
non sapevo della passione di ughi per le belle donne! ma è uno scapolo incallito? so benissimo che il mio paragone era un pò azzardato, ma era come dire che ci sono persone che non hanno un grandissimo talento, ma che hanno ugualmente un grosso riconoscimento da parte del pubblico e non vengono massacrate dalla critica di chi possiede più doti e capacità…….. ok forse era una cavolata! a me piace questo blog e sinceramente mi diverto un sacco a leggere tutti i vari pensieri, mi dispiacerebbe che il musichiere lo abbandonasse. Inoltre mi unisco alla richiesta di manuelaD e mi farebbe piacere sentire il musichiere suonare. X il musichiere: visto che non so se potrò avere il piacere di sentirti dal vivo, esiste la possibilità di trovare una tua esibizione anche con orchestra on line?
eheh avendo anche un teatro abbastanza vicino dici bene caro musichiere andrei di corsa!!!!!! ma tu di dovè che sei? chissà che ci si incontrerà mai e si fa un duettto …ehehe
dato che sarei felice di poter suonare con un violinista…
grazie giulio per le tue parole. mi fa piacere sapere che c’è qualcuno che ha compreso il mio punto di vista e la ragione delle esternazioni di ughi. grazie pure a manuela. sbagli solo una cosa però. non ho mai detto che la musica di allevi è brutta e da evitare. ho semplicemente detto che la sua musica non può essere considerata come la nuova frontiera della musica classica. x paola: ti invito a non far confusione di generi e interpreti. frank sinatra (mozart), celin dion (ughi), madonna (allevi)? sinatra è sinatra, mozart è mozart, celin dion è celin dion, ughi è ughi e allevi è allevi. conoscendo bene ughi e le sua passione x le belle donne, celin dion al massimo potrebbe essere un’altra vittima eccelente del m. la cosa migliore che possiamo fare è ascoltare tanta bella musica. quale? tutta la bella musica di qualsiasi epoca, genere, ecc. unica avvertenza: non farci condizionare dalla cattiva tv e dai media in genere. ulteriore invito: andate a sentire concerti dal vivo nei teatri, chiese, sale da concerti, ecc. costa il biglietto? una pizza in meno, un vestito in meno e saltano fuori i soldi per sentire un bel concerto.
Ah invito il Musichiere a non abbandonare il blog, sarebbe un peccato non avere una voce autorevole, che magari la pensa diversamente da molti, ma che ha un bagaglio culturale e di esperienza notevole.
Evitiamo quindi le polemiche e costruiamo un discorso armonioso e costruttivo!
Purtroppo il messaggio che è stato veicolato dai media, almeno da quello che ho potuto vedere, è stato quello di un nuovo genio del Jazz (poi della musica classica).
Giornali e televisione sono architetti e marionette.
Architetti perchè riescono a costruire un’immagine e dei valori ad hoc, secondo le esigenze.
Marionette, perchè spesso per motivi di ascolti e favori, si lasciano guidare verso ciò che è quantitivamente ma non qualitativamente buono.
Confortati dal fatto che musiche di 5 minuti, orecchiabili sono di facile consumo, è stato acclamato come nuovo fenomeno. Fenomeno, non un discreto musicista!
La comunicazione pubblicitaria mi insegna che una volta individuate le tendenze che stanno per nascere è facile collocare un bisogno e orientare i desideri verso un determinato polo. È cosi, che sulle orme del realitivismo una musica discreta è stata presentata come fantastica, geniale e innovativa. Questa è una maschera che inganna chi non ha le conoscenze per poter valutare questa verita. Cio ha scatenato le polemiche di Ughi.
Concordo quindi con il musichiere, ritenendo che per come è stata presentata la cosa (al senato poteva andare un altro giovane pianista? no perchè non era un fenomeno mediatico) Ughi abbia avuto ragione ad arrabbiarsi. Se avesse smorzato i toni, probabilmente non avrebbe raggiunto le sue intenzioni.
Quando ci vuole ci vuole…
Ps: anche a me alcune composizioni di allevi non dispiacciono. Ma un conto è ascoltare, un conto è acclamare. Spero che abbiate capito il mio discorso.
musichiere, non credo si sia presentato come nuovo messia della classica, e nessuno lo vede come nuono messia della musica classica, è così compless la musica classica che ormai non c’è +nessuno a livelli alti tale da scrivere e poter dire di continuare la musica classica di un tempo.. non ti piace il genere di musica che fa…e nessuno ti dice niente =) … ma.. indipendentemente dal tipo di musica che fa, che puo o no piacerti, non puoi non vedere qnto è bravo… ovvio se ascolti lui..una sua composizione..e poi ascolti un esecuzione di vivaldi, e chi preferisci… non c’è paragone… ma usare determinati termini , per uno che cmq sia è un talento ..non mi pare correetto ..tutto li… cmq sia…levando l’argomento…mi piacerebbe vederti o meglio sentirti suonare … non lo dico a sfottò ok? lo dico nel vero senso della parola..vorrei sentirti suonare..magari se mi sai suonare pure un opera che mi piace meglio ancora … =)
la replica questa volta è brevissima, sicuramente anche la mia ultima in questo blog. vi ripeto ancora una volta un concetto del tutto banale. ne uto ughi, ne un qualsiasi musicista “classico” può provare invidia per allevi semplicemente perchè il suddetto compositore è un pianista che scrive musica che non ha nulla a che fare con la tradizione classica e di certo non ne può rappresentare la continuazione. tutto qui. si è montato un caso sul nulla. ci sono molti generi musicali: leggera, pop, rock, metal, tecno, afro, sud americana, ecc. la sua è musica per pianoforte con orchestra su monotemi e ritmi afro-sud americani. come definirla? non lo so. certamente non musica classica. uto si è indignato ed ha usato termini molto pesanti solo perchè allevi è stato presentato e si è presentato come il nuovo messia della musica classica in quel concerto al senato. per chi ne capisce un pò di musica, allevi è un discreto pianista-compositore non classico. ho letto da qualche parte che allevi sarà ospite a san remo. ecco, in un contesto del genere ughi non si sarebbe mai sognato di criticarlo. quindi, per concludere, ascoltate pure allevi ma non fate l’errore di credere che sia il nuovo eroe della musica classica perchè non lo è e non lo sarà mai
allora musichiere…da dove comincio..mmmm ..partiamo dal fatto che nn sono INNAMORATA di allevi, ma è molto molto piacevole e bella la sua musica ecc ecc… io sono innamorata della musica punto..della buona musica..qllo amo…non puoi negare che cmq..è gran bel talento e non tutti hanno la fortuna che ha lui…in + lui ..se fatto strada pure andando in tv ecc ecc..complimenti a te se sei un bravo musicista…. ma sputare su altri talenti ( e nessuno mette in dubbio ce ne siano anche di migliori di allevi…ma che si facciano vedere almeno =) ) non mi pare un comportamento degno di una persona che FA SOLO MUSICA e chi se ne frega se qualcuno ha piu successo.. e purtroppo è cosi..è invidia…poco un pizzico ma lo è… ki kritica il successo altrui ..che cos’è se nn invidia??? … musicisti come bach vivaldi, e via dicendo nn ce ne sono + .. vuoi un motivo vuoi un altro.. nessuno osa paragonarli a qualcuno di ora..quindi ..ok i fiamminghi nel 400 scrivevano fughe a 32 voci… mo ci dobbiamo accontentare di cio che abbiamo..anzi ringrazia dio che esistono ancora di qste persone che compongono…fa nulla che nn sono 32 voci… si fa quel che si può… come si può.. in base alle proprie possibilità… non è da tutti avere cio che hai tu, che ha allevi.. che hanno i grandi musicisti e violinisti e pianisti e tto cio che vuoi…bisognerebbe solo riconoscere chi si ha davanti, e nn è una personaggino qualunque… che nn ti piace…che preferisci altra musica… pensa cio che vuoi… ma prima di dire e di criticare la sua musica solo perche nn ti piace… pensaci un pò…
riflessione: ho riletto un pò tutto quello che è stato scritto e le prime domande che mi sono venute in mente sono state: come mai si è data tutta questa importanza al fenomeno Allevi? come mai il m Uto Ughi ha voluto esternare tutto il suo disprezzo e cercare di affossare un musicista come Allevi? in fondo se analizziamo la realtà siamo circondati da fenomeni mediatici più o meno talentuosi, ma non per questo uno si alza una mattina e comincia a sparare a zero su quello che ha successo ed ha meno talento di lui. Mi spiego meglio, e provo a fare un esempio banale, è come se Celin Dion (m. Uto Ughi) dichiara che Madonna (Allevi) è un bluff, soprattutto se paragonata a Frank Sinatra (Mozart), non so se ho reso l’idea!? La mia conclusione è che da qualsiasi punto di vista si voglia guardare il m Uto Ughi ha un pò esagerato, si è lasciato forse trasportare dall’ amore e dalla dedizione che ha per un certo tipo di musica e dalla concezione che lui ha di musicista. Secondo me non è giusto ritenersi in diritto di poter dire quello che si vuole perchè si ricopre una certa posizione e si ha una certa fama. Anzi, proprio quando si ricoprono certe posizioni non si dovrebbero esternare pensieri sia quando questi sono distruttivi che troppo esaltanti. Scusami, musichiere, ma secondo me il m Uto Ughi non ha fatto una grande figura, anche se parlava con cognizione di causa. I modi ed i termini per esprimersi sono fondamentali, anche per poi prendersi la ragione, sempre che a uno freghi o meno poi averla.
mamma mia, che mare di sciocchezze avete scritto. salvo solo paola. ha dimostrato intelligenza e rispetto per le mie opinioni, anche se divergono dalle sue. Brava! Gli altri? Mamma mia che disastro. Secondo manuela sarei geloso o invidioso del genio e del successo di allevi. Oltre a questo, mi chiede se sono diplomato, e mi invita a non pensare e a sparare sentenze. Posso dire una cosa? Che palle! Allora, per l’ennesima volta mi costringi a scrivere una cosa del tutto banale: non sono geloso e non sono invidioso di allevi. Perché non lo sono? Perché, al pari di tutti i musicisti intelligenti, mi auguro che nuovi compositori siano in grado di scrivere bella musica da suonare e da ascoltare. La musica ha bisogno di questo. Ti tolgo una curiosità cara manuela: ho tre diplomi (violino e viola in italia più violino in germania). tra le varie cose che faccio, ricopro il ruolo di prima parte in un importante orchestra italiana. Mi chiedi di rilassarmi e di pensare solo a suonare? Mi fai sorridere. Capisco che sei innamorata di allevi e della sua musica, ma non puoi chiedermi di non pensare e di non esprimere la mia opinione. Se vuoi essere libera, devi dare agli altri la libertà che tu per prima desideri. Detto questo, passo al caro antonio catalano e alle sue dotte riflessioni. “Parla di relativismo come fosse un male, come se il gusto o l’arte sia senza ombra di dubbio cosa oggettiva.” Sagge parole. Quindi, se io faccio una scoreggia e riesco a convincere un gruppo di amici mattacchioni (magari gli offro una birra x convincerli) che si tratta di arte, nessuno potrà dire che non lo sia. Mmm, non ti offendere caro antonio. Questa è semplicemente la conseguenza estrema che il relativismo esasperato ha comportato. Viviamo in un’epoca dove tutto può essere considerato arte e dove l’analisi oggettiva non viene più neppure presa in considerazione. Il risultato? Il degrado e l’impoverimento totale dell’arte. Restando in ambito musicale, i fiamminghi nel ‘400 sono arrivati a scrivere canoni (fughe) a 32 voci. Ti rendi conto cosa vuol dire scrivere a 32 voci? Definire complicata tale operazione è un eufemismo. Credo sia difficile o addirittura impossibile trovare ora un compositore in grado di cimentarsi in tale impresa. Bach, vivaldi, Mozart, Beethoven, schumann, strauss, shostakovich, malipiero,stravisky, hindemith, ecc, non erano solo dei geni. Erano in primo luogo degli artigiani espertissimi con capacità e conoscenza assoluta della materia musicale. Scrivevano musica a mente senza usare neppure il pianoforte. Ma era una cosa del tutto normale un tempo. Anche i compositori minori e dimenticati avevano la stessa competenza musicale, privi ovviamente della genialità che ha reso immortali i loro colleghi più capaci. La gente parla di musica contemporanea e non si rende conto che la musica di oggi è scritta da musicisti privi soprattutto di competenza e conoscenza musicale. I ragazzi che studiano composizione nei nostri conservatori, nella maggior parte dei casi, non hanno neppure idea di come si scrive una fuga a 4 voci (i fiamminghi nel ‘400 scrivevano a 8, 16 e 32 voci). Allevi, al pari dei suo colleghi, è figlio di questa epoca. Scrive musica di facile consumo e ben confezionata, per niente innovativa, monotematica, armonicamente molto povera e mal orchestrata e dalla durata non superiore ai 5 min (dopo 5 min non sa come contunuare). Alla gente piace? bene, sono felice per la gente. è un genio? Certo, basta dire in tv che è nato un nuovo genio e la gente ci casca all’istante. Mi dispiace solo di una cosa. Hai definito ughi come un buffone di palazzo solo perché ha avuto il coraggio di esprimere liberamente la sua indignazione nei confronti del fenomeno “allevi”. Caro antonio, fai una cosa intelligente. Chiedi scusa pubblicamente al m ughi.
x il musichiere : “” quando parlavo di giovani compositori bravi, colti, ecc, non alludevo al sottoscritto. io sono semplicemente un mero esecutore, per la precisione un violinista, che ha avuto la fortuna di suonare con tantissimi bravi musicisti “” ..qste sono le tue parole…bene.. se nn alludevi a te…se sei un mero esecutore come ti definisci..e nn sei famoso..ne compositore ne niente di qsto genere..devo dedurre che il tuo “disprezzo” per allevi…è gelosia? invidia? di ki ha sudato per raggiungere ciò che è?..( ovvio avrai sudato anche tu) … nessuno mette a paragone..beethoven ad allevi…come io nn metterei a paragone..beethoven ne a mozart che a listz ne a chopin e via dicendo…ognuno è diverso dall’altro…sta di fatto che allevi che ti piaccia o no..fa una buona musica..bella..contemporanea se vuoi kiamarla cosi…non puoi dire che è un nano..anzi..per qsta generazione è UN GRANDE!.. il tuo essere diplomato ( ma lo sei?) cmq nn fa di te..un genio in cultura musicale…io sono quasi alla fine degli studi…perciò…ti darei anche un consiglio..invece di perdere tempo..a provare invidia per chi è riuscito ad andare tanto in alto…al contrario di molti … pensa solo alla musica…alla TUA musica..SUONA e non pensare a sparare sentenze…rilassati!suonare , comporre..eseguiere..non è una battaglia tra musicisti tra ki è + o – bravo…l’importante è farlo!!!! la musica è di tutti e ognuno fa la propria musica….vorrei vedere te al posto suo =)
Senza voler continuare nella polemica dico solo che c’è molta invidia da parte di gente frustrata. Eppure Ughi le sue soddisfazioni le ha avute, ma come si dice, il potere di onnipotenza si è impossessato anche di lui. E’ arrivato il Gesu’ Cristo dell’estetica musicale…ma per favore…andasse a studiare seriamente un po’ di pensiero estetico e un po’ di storia dell’arte prima di offendere pubblicamente un personaggio che di per se’ non mi risulta abbia mai ucciso nessuno.E badate bene, a me di Allevi non mi interessa nulla. E’ il discorso in toto che è un’offesa a chi certe questioni ha cercato di approfondirle passandoci una vita invece di sparare cascate di stronzate in stile Sgarbi. Di credo c’è ne sono gia’ tanti, figurati se la gente ha voglia di sentire il credo di Uto Ughi…..
Come si dice: NON SPARATE SUL PIANISTA!!!
Anch’io ho cominciato ad ascoltare Allevi sapendo di lui solo che suonava il piano e che aveva i ricci 😀
per me Allevi è un ottimo musicista, mi piacciono la sua musica e che faccia sentire quanto ama quello che fa… sarò ingenua ed ignorante ma per me è una cosa bellissima…
Non è l’unico e certamente non “il Mozart del 2000” o altri appellativi esagerati, ma da qui a tacciarlo di incompetenza e di raggiro ai danni degli ascoltatori è troppo! Guardiamo le cose oggettivamente: in questi tempi dove vai due volte in TV e puoi già fregiarti del titolo di esperto in Tuttologia, lui è uno che ha studiato, ha fatto la gavetta per anni prima di emergere. Certo, ci sono altri ugualmente meritevoli che non ce l’hanno fatta, e allora?
Ma soprattutto, con le hit list occupate da gente assolutamente priva di talento, teste vuote con testi altrettanto vuoti, è così sbagliato che i giovani ascoltino Allevi e decidano di avvicinarsi alla musica, quella vera?
x il musichiere: ok, abbiamo due punti di vista diversi, è inutile continuare a parlarne, a me Allevi piace e non credo tu possa farmi cambiare idea come io non voglio cambiare la tua, ognuno è libero di pensare e di dire quello che vuole sempre nel rispetto degli altri.
x Antonio Catalano: concordo con te nella definizione che dai di Uto Ughi in base alle esternazioni che ha fatto su Allevi, lui non ha avuto rispetto di una persona che ama la musica e crede in quello che fa.
Vivo anch’io suonando, per cui quello che dico non è totalmente privo di coscienza.
Uto Ughi mi fa ridere. Dimostra scarsa conoscenza non della musica, ma delle cose. Parla di relativismo come fosse un male, come se il gusto o l’arte sia senza ombra di dubbio cosa oggettiva.Ma piu’ che altro come se fosse lui a stabilire quale sia l’oggetto. Quando ci sono state persone che sono morte dopo una vita indagando concetti di bellezza e di gusto, senza mai arrivare ad una risposta.
Invece arriva lui, con la sua fama pretende di mettere tutti in riga.
Ughi un messaggio per te: mi sembri un bambino capriccioso, privo di buon senso.
Non so fino in fondo se Allevi sia un grande musicista o un bluff ma Ughi certamente mi appare come un modesto buffone di palazzo.
x paola: lui crede di essere un genio. in un suo sogno mozart appare e gli dice: “bravo giovanni, continua così. sei più bravo di me.” questo è quello che ci ha raccontato durante la prova. che dire? o si diverte a far credere di essere un genio oppure è totalmente suonato. decidi tu. non sei ancora contenta? leggi questa parte della lettera di riposta a ughi. “Da amante di Hegel, quindi, sapevo benissimo che l’ondata di novità avrebbe mandato in crisi il vecchio sistema e che i sacerdoti della casta, con i loro adepti, non potendo riconoscere su di me alcuna paternità, avrebbero messo in atto una criminale quanto spietata opera di crocifissione di Allevi. La mia è una musica nuova perché contiene quel sapore, quella sensibilità dell’oggi, che nessun musicista del passato poteva immaginare.” che dire? giovanni non hai inventato nulla e stai prendendo in giro un sacco di persone che non hanno i mezzi per capire quanto poco vali. la prossima settimana incontrerò il caro m ughi e ci faremo delle grandi risate pensando a te e alla tua musica “nuova”
x il musichiere: non mi sembra di aver mai definito Allevi un genio e non ho mai sentito nessuno definirlo un genio, neanche lui stesso, ma di questo non sono sicura. se la sua musica rispecchia il suo stato d’animo, il suo carattere, la sua persona, allora lo possiamo definire a mio parere un bravo musicista, perchè riesce a trascrivere in musica quello che lui è e credo che sia la cosa più importante per ogni artista. io personalmente non lo conosco, ma l’unica volta che l’ho visto ed è quando è stato intervistato da Victoria Cabello su MTV, posso solo dire che mi ha divertito e mi è rimasto simpatico. la critica serve quando è costruttiva e non distruttiva, con lui mi sembra che si sia voluta intraprendere una crociata per eliminarlo dalla sfera musicale, cosa che a mio parere è del tutto sbagliata e evidenzia in tutti un pò di invidia.
SUONA PEGGIO DI UN CANE e non ha diritto di essere definito pianista di alto profilo.
Invidia di che di un analfabeta musicale? Io posso invidiare Allevi come un laureato in lettere può invidiare Razzi.
per che pena… ho un orticello di grandi dimensioni…ricordati che la critica serve sempre, anche quella più feroce.
evidentemente non sono stato chiaro cara paola. quando parlavo di giovani compositori bravi, colti, ecc, non alludevo al sottoscritto. io sono semplicemente un mero esecutore, per la precisione un violinista, che ha avuto la fortuna di suonare con tantissimi bravi musicisti (tra questi pure il caro uto ughi) la grande musica del passato e pure quella contemporanea (compresa quella di allevi, sotto la guida per niente sapiente dello stesso). non invidio per niente il successo altrui, anzi…sono sempre felice nel vedere il genio, il duro impegno, il talento autentico premiato dal meritato successo. perchè criticare allevi? perchè criticare la sua musica? contro di lui non provo nessuna avversione. ho avuto modo di conoscerlo e di lavorare con lui. che dire? sembra un bimbo, simpatico, entusiasta della sua musica, un topolino…insomma fa tenerezza. la sua musica rispecchia la sua anima: infantile e facile all’ascolto… ma nulla di più. allevi non è un genio. ha semplicemente confezionato un prodotto che può essere recepito con grande faciltà da tutti. ripetizione di formule ritmiche, orchestrazione semplicissima, monotematico, ecc. tutto qui. vi prego solo di non fare confusione. allevi non è il nuovo mozart…mozart è stato un genio assoluto. allevi è un discreto pianista-compositore che scrive della musica di facile consumo.
Non capisco perchè criticare in maniera così dura Allevi, secondo me è un bravo pianista e compositore, può non piacere la sua musica, non per questo è un asino. Mi chiedo come mai le critiche arrivano da tanti musicisti (famosi nel loro orticello) e non dal pubblico? (ascoltatori tutti sciocchi?)
X il musichiere: ma come mai se conosci tutta questa gente, compresi i santi del paradiso politico, non diventi famoso anche tu e guadagni tanti soldi, per te dovrebbe essere anche più semplice visto che la tua musica è di gran lunga superiore a quella di Allevi? anche il mio compagno è musicista, diplomato al conservatorio di Perugia in pianoforte indirizzo classico, molto probabilmente, anzi, sicuramente non sarà al tuo livello, però anche a lui come a me che sono ignorante in materia piace Allevi, come gli piace anche Mozart, Kate Jarret, Miles Davis ed altri. Non capisco questo accanimento su un ragazzo che fa della musica che risulta piacevole alla maggior parte della gente, esclusi i musicisti cosiddetti colti. Inoltre non capisco perchè si deve denigrare il lavoro altrui, elogiamo il proprio e lasciamo spazio a tutti per esprimersi. Se fosse vero e molto probabilmente lo è, che Allevi è stato sponsorizzato dai politici, poco male, forse è una delle cose migliori che la nostra politica abbia fatto. Nessuno ti impedisce di ascoltare e di suonare la musica che più ti piace, lascia agli altri la serenità di fare lo stesso, se poi rode la fama ed il successo, allora questo è un altro paio di maniche. un bacio
beata ignoranza musicale! come dice un mio carissimo collega violoncellista…beati voi che non capite un cazzo! la casta non trema, state tranquilli. fortunatamente ci sono giovani compositori bravi, per niente conosciuti dalla massa che sanno davvero scrivere musica bella, colta, ecc, musica che merita di essere ascoltata ed eseguita. ascoltatevi allevi nel frattempo…che scrive musica infantile per un pubblico che non capisce oramai più nulla di musica (non è colpa vostra. Nella scuola manca l’insegnamento della musica, e in tv i concerti vengono trasmessi a natale, pasqua e alle 3 di mattina). ps. x paola…sei molto carina ma purtroppo sbagli. la politica determina le carriere in italia, compresa quella musicale. allevi di destra? non lo so se lui ha votato la destra alle ultime elezioni. sicuramente è aiutato da qualcuno della destra. come faccio a saperlo? conosco personalmente lui e i colleghi musicisti che lo accompagnano… e pure i santi del paradiso politico.
…Allevi stava di lì da un pò, ed è passato un markettaro vestito da dea della fortuna e lo ha portato in tv: stando lì ha percepito il potere del marketing e si è adeguato, accettando di buon grado, dato che scemo non è e che i Bravi Musicisti fanno più fatica e vedono meno quattrini…
Ritenerlo un Grande Artista è un pò come credere che Mike Buongiorno sia un uomo dalla cultura universale (magari qualcuno guardando la tv se ne è convinto!): purtroppo con la mancanza di misura nel tono e nella violenza della critica Ughi rende un pessimo servizio alla Causa dei Bravi Musicisti che faticano a trovare gli spazi per avvicinarsi al pubblico.
L’esistenza di spazi di confronto come questo è un ottima cosa, ho apprezzato insieme all’equilibrio nell’esposizione dei fatti di questa vicenda anche l’espressione di interessanti considerazioni. Complimenti
Io sono uno studente del conservatorio di torino nella classe di percussioni, e ai miei compagni e professori vado fiero di dire che sono un fan di giovanni allevi. spesso mi è capitato di ascoltare alcuni studenti fare commenti e sproloqui con fare superbo e altezzoso, definendo allevi un compositore banale e un musicista mediocre, continuando a ripetere che quella che fa lui non è musica classica… MA CHI HA MAI DETTO CHE LO E’!!!! non esisteranno mai più dei mozart, dei bach, o degli chopin…come non verrà mai più composto quel genere di musica! la musica non può solo vivere sui grandi “mostri sacri” del passato e i loro capolavori, ma è in continua evoluzione…se la musica di allevi è accogliente, gradevole e vicina alla gente, non importa se non ha DUECENTO ANNI…non per questo è meno geniale!!! W GIOVANNI!!!
Sei fortunato che non sono io tuo professore al conservatorio, se no ne vedevi delle belle!!! Siete delle braccia strappate all’agricoltura!
parto dal presupposto di non essere una intenditrice di musica, tanto meno di quella classica e non saprei dire se Allevi è un bravo o mediocre musicista, sta di fatto che io il suo nome lo conosco e la sua musica l’ascolto volentieri e mi da’ forti emozioni, mentre tutti gli altri nomi che vengono fuori dai vari articoli di giornale di musicisti e direttori di orchestra reputati bravissimi e competenti non li conosco. questo cosa vuol dire? operazioni di marketing? perchè valorizzare la mediocrità e non l’eccellenza? non posso credere che solo lui, che gli addetti ai lavori criticano tanto, abbia avuto la possibilità di ottenere visibilità da parte dei media, non credo, come ha affermato qualcuno, che ha avuto favori politici. è l’unico musicista di destra? mi sembra che ci si voglia arrampicare un pò sugli specchi per giustificare critiche fini a se stesse e non utili ad un arte che è bella in tutte le sue sfumature e che diventa per questo un arte per tutti.
concludo con il dire che io ho sentito per la prima volta Allevi in casa perchè il mio compagno musicista aveva acquistato il cd e non da nessun mezzo mediatico.
in quel momento stavo ascoltando uno sconosciuto che mi emozionava.
Ughi si è rincoglionito forse?Va bene una critica,che ci può pure stare.ma da qui a definire Allevi un incompetente ce ne passa.Andropausa?Secondo me sì.
In questi giorni sono rimasta lontana da internet, perchè temevo di ritrovare sul web la stessa unanimità di dissenso che serpeggia sulla stampa, riguardo Allevi.
Invece, con mia grande sorpresa, leggo molti commenti a favore della sua musica!
Ughi ha esagerato il tono, finendo nell’offesa personale, ma la sua reazione ha un solo significato che va oltre l’invidia.
LA CASTA TREMA DI PAURA!!!
Allevi, come nessun altro, ha messo davanti agli occhi di tutti un possibile cambiamento della musica classica, sia nelle note che nel modo di porsi, gettando in una crisi profonda un sistema immobile da più di un secolo.
Non si può condannare un artista per l’arte che produce e per l’entusiasmo che ci mette, ma se diviene pericoloso, è meglio screditarlo in tutti i modi. Questo è esattamente quanto avvenuto.
Mi piace pensare, allora, che il 24 dicembre 2008, giorno dell’attacco di Ughi, rappresenti la data di nascita di una nuova corrente musicale, che sblocchi il sistema dall’immobilità, e porti molti altri altri giovani a poter esprimere le proprie idee, senza dover essere così duramente criticati.
Visto che si contiuna a disquisire sul talento e le capacità artistiche di Giovanni Allevi, da parte di “esperti” musicisti e compositori che accusano di insipienza musicale il pianista ascolano, con polemiche e accuse mosse più da pregiudizi che da una reale conoscenza della produzione alleviana, vi offro due interessanti interventi di carattere tecnico sull’argomento:
“gent.mo (…),
mi spiace contraddirla ma lei si sbaglia di grosso: allevi è tutt’altro che mediocre, è un grande, grandissimo compositore. certo devo portare delle prove, delle argomentazioni, mi rendo conto che dire “mi piace” o “piace a molti” non è che sia un’argomentazione particolarmente valida e forte. quindi, mio caro lenzi (o cazzinculo o testayaya) queste sono le mie argomentazioni:
non si rende conto quanto ricca di sfumature espressive, di geniali innovazioni, di profonda emotività sia la musica del nostro? prenda ‘ciprea’, quella tale modulazione a battuta x, non è geniale? e che dire di quella meravigliosa, inestimabile coda che caratterizza ‘l’orologio degli dei’? l’accompagnamento di ‘panic’, la mano sinistra, è semplicemente magistrale… e poi, ascoltando ‘come sei veramente’, non si sente toccato dalla mano di un dio? non evoca in lei questa musica straordinari paesaggi emotivi, non sente quanta esperienza, quanta gioia e quanto dolore ci sono dietro quei suoni sublimi? prenda lo spartito di ‘go with the flow’ e vada alle battute (che ne so, ma se si volesse si potrebbe fare sul serio questo confronto…) 13-15: non sente la bellezza di quella concatenazione accordale?” ecc. ecc.
ecco, è così che si dovrebbe rispondere, come io risponderei a voi e a chiunque mi chiedesse di rendere ragione del valore della musica di morton feldman, di aldo clementi, di thelonius monk, di luigi tenco, di syd barrett e di un milione di altri grandi ai quali il morbidone a sonagli non è degno neanche di allacciare le scarpe! all right, boys! hasta la vista allora, e buona fortuna!
un altro contributo :”Gentile (…), la ringrazio per aver modificato in parte la sua definizione, che tuttavia mi lascia ancora insoddisfatto, per il palese tono soggettivo e “risentito” delle sue parole. Solo lei ha la possibilità di una ulteriore modifica, e questo la dice lunga sulla effettiva democraticità del mezzo. Quindi so già in partenza che il mio tentativo è destinato a restare inascoltato. Non sono affatto concorde nel far rientrare la musica di Allevi nel generico contenitore della New Age, corrente musicale che ha avuto la sua ragion d’essere, che possiede caratteristiche estetiche più o meno condivise: la pacatezza, l’estrema semplicità, la vicinanza al pop. OGGETTIVAMENTE, dall’analisi della partitura scritta del Libro “No Concept” di Allevi, se ne desume invece un linguaggio colto e complesso di difficile esecuzione e ascolto (“Ossessione”, “Prendimi”, “Le tue mani”, “Qui danza”, “Sospeso nel tempo”, “Regina dei cristalli”). Trovo questi brani lontani anni luce dalla utopica serenità che la New Age vorrebbe propinare. Ma l’elenco delle composizioni potrebbe continuare, se facessi riferimento anche agli altri cd. Cito per motivi di tempo solo il primo “13 Dita”, uscito nel ’97 in pieno clima New Age, in totale controtendenza, essendo un omaggio al virtuosismo. Trovo anche anacronistica la sua osservazione riguardo al sistema tonale a cui Allevi sembra pedissequamente attaccato. Cosa dire allora della splendida “Toccata in 10/16” in un perfetto stile dodecafonico? E’ vero, il brano “Volo sul mondo” è in Sol maggiore, ma la sua tessitura ritmica irregolare lo rendono attualissimo. Gradirei una sua risposta, per non doverla considerare uno dei tanti detrattori che ostinatamente continuano a sottovalutare, a torto, la sua opera.”
Ma chi è questo che scrive? E che titoli ha per farlo? Chi siete voi e che titoli avete per dire che suona bene? E poi nessuno direbbe nulla se lui non si proponesse accanto ai grandi pianisti come Michelangeli o Horowitz vicino ai quali non è un nano, come dice Uto Ughi, ma è una piattola!!!
In questa pagina si scoprono cose di una bellezza disarmante. A parte l’idea che lo scontro tra due modi diversi di vedere la musica, possa attrarre l’interesse di qualcuno, scopriamo come per capire “qualcosa” di musica, servano anni di conservatorio.
A proposito, quale sarà l’etimologia della parola conservatorio, intesa come istituto di formazione musicale?
Non basta studiare musica, pare, è necessario anche diventare qualcuno per poter parlare di musica. Anzi per essere in grado di parlare di musica.
Si cita poi la musica colta, concetto risibile di per sé.
Mi sembra di aver già detto quanto sia necessario mettersi daccordo su i termini, giusto per evitare inutili controversie e prese di posizioni quantomeno miopi.
Ma lanciamo la provocazione per chi voglia raccoglierla:
Che per musica colta si intenda musica concepita da persona colta. Ciò dovrebbe mettere dutti in (dis)accordo. Stando a questa definizione la musica di Allevi È colta, in virtù del fatto che egli stesso è inoppugnabilmente colto. Cosa vogliamo fare? Cercare di “conservare” la purezza assoluta di un’arte umana? Vogliamo farci baluardo di una nuova (ennesima) realtà assolutista?
In tal caso buon divertimento 😉
Ho letto gli interventi precedenti e le le interviste ai due interessati.
Premessa importante: mi sono avvicinato da poco al mondo a 88 tasti, anche se avevo già una modestissima base classica (in quanto amante della musica nel suo insieme).
Ho avuto il piacere di parlare con persone che sicuramente ne capiscono più di me in musica.Dal punto di vista mediatico, tutti concordi nel dire che Allevi è una operazione di marketing eseguita in chiave perfetta. Complimenti vivissimi a chi ha lanciato e costruito l’Allevi personaggio. Per quanto riguarda il pianista Allevi è venuto fuori che non è poi così male. Dal punto di vista della composizione musicale non sembra sia così “originale”. Le musiche, secondo le opinioni sentite, sono poco originali e si sa già quale sarà la nota successiva.
Detto questo, secondo me, invece all’Allevi artista va dato un merito: ha riavvicinato al mondo della musica “non convenzionale” un po di giovani. Anche a me non dispiace la musica di Allevi. E questo non preclude la possibilità di amare anche gli intramontabili della musica classica. Spero che questi giovani sappiano cogliere l’occasione per poi approfondire un pochino di più. Sinceramente però, quando leggo determinati post (e mi riferisco anche all’intervento dell’anonimo del 2 gennaio), pieni di insulti, di K al posto della c, di cm al posto di come….mi cedono le ginocchia.
Forse il Maestro Ughi ha esagerato con i toni. Io sono convinto che uno possa anche pensarle determinate cose. Ma a volte esternarle in questo modo, secondo il mio punto di vista, è sbagliato. C’è stata una caduta di stile.
Detto questo, complimenti vivissimi per il sito.
Il maestro Ughi ha esagerato sicuramente IN DIFETTO!!! Probabilmente solo per non superare la soglia della decenza, molto difficile da non superare delineando che è un vero riferimento verso il basso, come quello di … non lo nomino nemmeno … è innominabile!!!
Bravo!
per pietro:
direi che milioni di persoen è un dato esatto, altro che forzatura, proprio sulla base del dato di vendita: se 150.000 sono i dischi venduti, quante persone li ascolteranno? e poi, quante sono le copie scaricate, e quante ascolteranno queste ultime? e idem dicasi per quelle masterizzate.
Che poi ci siano artisti che meritino altrettanta (e hanno minore) fortuna, è un dato di fatto. Però Allevi fa di questi numeri, e io sono profondamente convinto che la cosa sia da guardare con favore proprio perchè rappresenta un’ottima porta di accesso alla musica ‘colta’, ammesso che tale distinzione abbia un senso.
SE NON CAPITE UN CAZZO DI MUSICA NON è MICA COLPA MIA. ISCRIVETEVI AL CONSERVATORIO, STUDIATE COMPOSIZIONE PER 10 ANNI, VIOLINO, PIANOFORTE E SOPPRATTUTTO DIVENTATE QUALCUNO IN QUESTO DIFFICILE CAMPO E POI SARETE IN GRADO DI PARLARE DI MUSICA. LA MUSICA DI ALLEVI NON DEVE ESSERE CONSIDERATA MUSICA COLTA. TUTTO QUA. NON FATE LE VERGINELLE. TUTTI SAPPIAMO CHE LA POLITICA AIUTA A FAR CARRIERA. I SOVRAINTENDENTI DEI TEATRI, I PRIMARI, I DIRIGENTI DELLE ULSS, ALITALIA, RAI, ECC. SONO SCELTI DAI NOSTRI CARI POLITICI DI DESTRA E DI SINISTRA. TANTO PER FARE CHIAREZZA. LA NOSTRA CARA GABRIELA CARLUCCI è LA RESPONSABILE DEL FUS. CHE COSA è IL FUS? FONDO UNICO DELLO SPETTACOLO. IL CHE SIGNIFICA CHE IL TEATRO ALLA SCALA, LA FENICE, ARENA, SAN CARLO DI NAPOLI E TUTTI LE ALTRE FONDAZIONI MUSICALI ITALIANE DIPENDANO DALLA CARLUCCI. SVEGLIA RAGAZZI!!!
La mia osservazione non era sul fatto che 150mila copie siano poche, quanto sul fatto che in un commento precedente si parlava di milioni di persone.
Il che è evidentemente una forzatura.
per il musichiere:
è proprio vero che il presente si capisce dal passato: non avessi letto le prime righe del tuo post, mi sarei meravigliato di leggere le ultime (da dove ti è venuto di capire che ho paragonato Beethoven ad Allevi?)… ma siccome ho letto le prime, anche le ultime si spiegano bene :-))
vabbe’, evito di innescare polemiche inutili e mi fermo qui.
Dico a Giulio di non prendersela, ché l’arrivo di personaggi …come dire?… sopra le righe, semianalfabeti, ecc., vuol dire semplicemente che il blog è decollato alla grande :-)))
Ho sentito suonare Allevi in una piccola città di provincia, qualche anno fa, quando non era così famoso, e ho pensato: bravino, bell’entusiasmo, grandi capacità comunicative; un ottimo mediatore di musica presso una generazione che non ha più la capacità di concentrarsi sul “classico” (inteso soprattutto come durata e sviluppo formale).
L’ho risentito poco tempo fa: non molto diverso, ma accompagnato dalla grancassa mediatica come una rivelazione della nuova grande musica. Soprattutto, l’ho sentito parlare in prima persona di “alleviani”, di “un nuovo Rinascimento musicale” di cui sarebbe portavoce, e di “una musica come messaggio rivolto all’umanità”. Mi ha dato un’impressione triste. Sarà anche discretamente bravo, ma come diventa piccolo un artista – soprattutto giovane – quando si gonfia di retorica! E questi nostri tempi sono già così gonfi di retorica e poveri di silenzio, di riflessione, di profondità. E allora non resta che spegnere l’audio, e augurare al giovane Allevi che tra tanto clangor di buccine trovi anche lui un po’ di silenzio, e il tempo di crescere davvero.
Signori! Abbiamo scoperto che Allevi è di destra!
Finalmente! Si sentiva la mancanza delle costruttive dicotomie italiane. Ora è chiaro: chi è di sinistra, sopraffino ricercatore del gusto, esteta e colto, deve odiare Allevi. Chi invece è di destra, deve capire che l’apparenza è tutto (Il cavaliere ci ha costruito su un impero mediatico e uno politico…)
Bene, menomale! Adesso è tutto molto più commestibile. In effetti non era chiaro come ci si doveva comportare di fronte ad una situazione così sconcertante.
Grazie a il musichiere ora siamo al sicuro, c’è solo un problema, quelli che non masticano politica.
Per loro chiediamo a il musichiere o a chiunque ugualmente edotto se allevi sia tifoso milanista o interista, juventus o torino? roma o lazio?
Beh, sti poveri cristi avranno pure diritto ad avere un opinione in merito o sbaglio?
Ora, sarcasmo a parte, le dicotomie uccidono perché dividono. Cercare la contrapposizione, cercare di difendere ciò che è (soggettivamente) giusto, prendere posizioni dogmatiche uccide. Vale per la politica, vale per il calcio, ed adesso dovrebbe valere anche per la musica.
Allevi una volta ha detto una cosa illuminante, “riprendiamoci la musica”, facciamolo. E facciamolo veramente.
Ad ogni modo (e questo dovrebbe avere valore universale) prima di usare aggettivi più o meno dispregiativi come “nano” e “gigante”, bisognerebbe mettersi daccordo sul sistema metrico… Va in oltre tenuto presente che non è possibile stabilire relazioni d’ordine in sistemi con più di una dimensione (altezza e peso, capacità tecnica e velocità di esecuzione, capacità di precorrere i tempi e capacita di essere universalmente compresi etc etc etc). Mettiamoci l’anima in pace, il relativismo vince, spesso perché le cose sono molto più complicate di quello che sembra.
Probabilmente Allevi ha il successo che merita, benché molti che dovrebbero avere più successo di lui non ne hanno.D’altra parte difendere per difendere un qualunque assolutismo è necessario possedere qualcosa di così profondamente grande che probabilmente nessun uomo puo’ vantarsi di avere.
Detto questo rinnovo a tutti i miei auguri di buon anno.
Fabio
avete ragione. allevi deve essere salvato… da se stesso. musica commerciale, semplice, banale, mal orchestrata, basata sul ritmo e poco più, monotematica, ecc. innovativo? nuovo messia della musica classica? ma fatemi il piacere. può essere piacevole ma nulla più. evitate di fare commenti sulla qualità della musica di allevi se non siete in grado di giudicare una partitura. allevi è un nano e non potrà mai essere considerato un genio per la sua disarmante pochezza. bene ha fatto il m Ughi a rilasciare tale intervista alla stampa. bene ha fatto cappelletto a definirla tafel music. vi faccio una domanda? la polemica ughi-allevi non è mai stata ripresa della tv. come mai? nessun tg, nessuna trasmissione si è occupata di questa polemica. come mai? semplice. allevi è fortemente appaggiato dalla politica (forza italia, an, ecc). questa è l’unica ragione che possa in qualche modo giustificare il successo di allevi e la protezione dalle critiche di questo nano. ps. per carlo… vuoi paragonare beethoven ad allevi? ma sei totalmente fuori di zucca? un genio e un nano? beethoven era un vero innovatore (ascolta il qurtetto la grande fuga per capire qualcosa e lascia perdere le critiche che sono fatte normalmente dai non musicisti o dai musicisti falliti). il nano allevi non ha inventato nulla, assolutamente nulla. conosci nyman? conosci sollima? no? sono arrivati a fare questo genere di musica da circa venti anni e più. la differenza? allevi è forza italia dipendente. sollima non ha santi in paradiso pur essendo molto ma molto più valido di allevi.
“Eleganza, purezza e misura, che erano i principi della nostra arte, si sono gradualmente arresi al nuovo stile, frivolo e affettato, che questi tempi, dal talento superficiale, hanno adottato. cervelli che, per educazione e abitudine, non riescono a pensare a qualcosa d’altro che i vestiti, la moda, il gossip, la lettura di romanzi e la dissipazione morale, fanno fatica a provare i piaceri, più elaborati e meno febbrili, della scienza e dell’arte. XXXXXX scrive per quei cervelli, e in questo pare che abbia un certo successo, se devo credere agli elogi che, da ogni parte, sento fiorire per questo suo ultimo lavoro”
(dal “The Quarterly Musical Magazine and Review”)
Sembra proprio scritta da Ughi parlando di Allevi, vero?
E invece risale al 1825, a opera di un critico londinese. È il pezzo di cui vi dicevo giorni fa, citato da Baricco: XXXXXX è Beethoven, e il “suo ultimo lavoro” è la Nona.
ANDATE A STUDIARE!!! così capirete cos’è la tecnica compositiva e capirete che una composizione di un compositore serie deve avere dei requisiti (al di là che piaccia o meno) che le minchiate dell’innominabile dilettante non soddisfano.
ciao a tutti,
sono ritornato, ahimè, dalle vacanze!
Ho rtovato tanti messaggi nuovi, e devo dire che la discussione si è arricchita di aspetti molto interessanti.
Volevo dire a Pietro che le 150.000 copie di ‘Joy’ che citava (credo che il dato sia attendibile) costituiscono un risultato, più che eclatante, addirittura mostruoso: sono anni che il mercato discografico -nel senso stretto della vendita dei dischi- è in crisi nera, tra download più o meno illegali e masterizzazioni più o meno caserecce. Per dare un’idea, considera che le copie vendute da ‘Joy’ corrispondono a 15 dischi d’oro attuali (o se preferisci, 4 o 5 di platino), mentre tempo fa il disco d’oro era a 100.000 copie… Allevi è in effetti un ‘fenomeno’, anche di vendite.
Grazie Uto e Giovanni. Ci avete sollevato per un attimo dalle anguste chiacchiere calcistiche o (speudo) politiche.
Grazie Uto e Giovanni. La gente adesso si chiede come debba essere interpretata la musica classica(!!!)
Grazie Uto e Giovanni. Di esistere ad entrambi e di essere figli di ide(ologi)e diverse ed in contrasto.
La collera è un sentimento antico, si produce quando la neocorteccia è sopraffatta, quando le pulsioni non sono “correttamente” modulate dall’IO.
C’era quanto meno astio nelle parole del Mestro Ughi, quel genere di stizza che trovi quando le cose diventano personali… Trovo esagerata l’opinione di chi dice che Allevi non sarebbe dovuto nemmeno essere accettato in conservatorio, risibile quasi.
Questa frase sembra voler dire “chi ti giudicava avrebbe dovuto capire che tipo di traditore della Classica che saresti diventato”. Se così fosse troverebbe fondamento la descrizione di casta che fa Allevi.
Ma alla fine è vero, nel mondo c’è posto per tutti, forse bisognerebbe non farsi prendere la mano nell’osannare le persone e, d’altra parte, chi ha un’opinione diversa dalla corrente “ortodossa” non necessariamente è un messia, certo che per essere Messia bisogna avere pure un’idea diversa…
Il nostro tempo la musica è commerciale, in media la principale fonte di sostenamento musicale proviene dai jingle. E quando tutti i brani dei Queen sono la publicità di qualcosa, si nota la differenza tra un brano di musica composto ad-hoc per un prodotto ed il pezzo di Allevi (“come sei veramente” mi pare).
Però la cosa strana è che spesso si è usata della classica per fare pubblicità, ma l’effetto non è lo stesso…Come mai? Fanno più effetto quasi i Queen, strano.
Che siano scelte cattive dei responsabili del marketing? Improbabile, quella gente sa fare maledettamente bene il proprio mestiere.
Forse la classica non è commerciale, i Queen sì, può essere, ma Allevi? E’ commerciale pure lui? Eppure pare proprio classica…
A parer mio sembra che la Classica sia così classica e relegata ad esserelo da non poter più colpire a pieno chi la ascolta. Sembra quasi che ci voglia della musica Classica nuova!
E musica che vada lì dove tutti la possano sentire..
Grazie Uto,Grazie Giovanni!
Buon anno a tutti
Fabio
CAPRA l’incapacità non è un’ideologia!!!
Premesso che il commento dell’anonimo di prima fa un pessimo servizio ad Allevi, dato che l’infantile disprezzo per la grammatica e l’insulto fine a se stesso non credo siano argomenti molto convincenti, il punto secondo me non è che l’orecchiabilità e la semplicità siano un male in se stesse, quanto che un autore di melodie orecchiabili per quanto infiorate di arpeggi e ghirigori che pretende di essere considerato un autore di musica classica contemporanea è leggermente megalomane.
I dischi di Allevi poi non mi risulta vendano milioni di copie Joy che è il suo disco più venduto ha raggiunto le 150mila copie, se si considera che “Khol concert” di Keith Jarrett ne ha vendute più di un milione e che un disco di melodie orecchiabili come Rumors dei Flletwood Mac ne ha vendute 30 milioni si può capire che Allevi sia tuttaltro che un prodigio.
ma sei un coglione…nn osare kiamare allevi nano perkè è un grandissimo compositore e tu no a + fama di te e tu no e + bravo di te quindi accetta la realtà bell’uto ughi o cm cavolo ti kiami
La realtà è che tu sei una KAPRA e si vede da come scrivi.
Non capisco tutto questa acredine nei confronti di un “giovane”, anche se tale termine potrebbe apparire inappropriato in senso letterale ma ahimè visto come contraltare il panorama culturale italiano cosi pieno di cariatidi appare doveroso, musicista.
Soprattutto non capisco come si possa bollare la musica scritta e eseguita da Allevi come mero prodotto di marketing . La notorietà di questo nostro autore è derivata essenzialmente dalle sue performance, dalle emozioni che suscitano i suoi pezzi per poi alimentarsi, quello sì, da una personalità eccentrica fuori dai canoni stereotipati della musica classica (ricordate il film Amadeus dove Mozart appariva quasi come il buffone di corte), in cui al compositore e musicista si deve accompagnare un aria lugubre ed un contegno, quasi a voler dire che l’aggettivo classico non debba riferirsi solo a ciò che si esegue ma anche a chi suonoacerta musica, pena il venir tacciato di lesa maestà.
Avverto in questa polemica un certo snobismo, un elite che in quanto unica custode del sapere musicale possa giudicare e soprattutto disprezzare un certo modo di fare musica, solo perché forse questa nuove melodie arrivano direttamente a sfiorare, accarezzare le emozioni, non di pochi eletti, ma di milioni di persone.
Quanto alla qualità della musica di Allevi, chi scrive è un profano, non un compositore ne un musicista improvvisato, ma mi diletto nell’ascolto di queste melodie definite in modo dispregiato commerciali, orecchiabili e cosi via e quindi la mia è un opinione che forse non interesserà agli addetti ai lavori. Ma mi chiedo cosa ci sarà mai di cosi deprecabili nel fatto che sia orecchiabile. Forse la musica per essere apprezzata dovrebbe essere come quella che purtroppo mi è capitato di ascoltare ad un concerto di cosiddetta musica contemporanea, in cui un presunto maestro ogni due note intervallate da pause di diverse decine di secondi strimpellate sulla chitarra, malmenava la malcapitata con colpi di inaudita violenza sulla cassa. E si questa si che è musica “colta”. Ma quanta mi fa piacere non coglierla…
Faccia pure la sua musica. Ma non si paragoni mai ai mostri sacri della musica classica, perché non ne ha lo spessore e la preparazione tecnica. Quando suona Debussy è UNA CAPRA che suona. CHE SCHIFOOOOO. Amadeus me lo ricordo benissimo. Un film spazzatura fatto per i fan di allevi.
Non tutti i mali vengono per nuocere. Da questa esperienza il Sig. Allevi ne trarra beneficio, ne sono convinto, a scatenare le ire del Prof. Ughi sia stata piu’ che altro l’apparente boriosita’ del compositore Allevi, che mal si presenta per quello che veramente è, questo è il mio modesto parere. Nella musica c’è spazio per tutti tanto siamo noi a decidere chi andare a vedere o chi ascoltare, l’importante è il rispetto, per questo boccio Ughi poi queste esternazioni prima di Natale! di sicuro Allevi se ne guardera’ bene da oggi in poi di paragonarsi ai piu’ grandi pianisti, occhi ed orecchie non ci mancano per giudicare chi merita applausi o critiche, Ughi invece farebbe bene a stare al suo posto perche’ si è bravo ma non è onnipotente ripeto c’è spazio per tutti, anche Mozart aveva tempo per la musica commerciale e quella da intenditore perchè gia al tempo aveva capito che bisognava anche mangiare. Buona musica a tutti Ciro.
Sono d’accordo Pietro,hai trovato il paragone perfetto: il Richard Clayderman dei giorni nostri y nada mas.
Premesso che sono un semplce ascoltatore onnivoro di musica, in questo senso non sono in grado di dare giudizi tecnici su Allevi, ma solo impressioni di ascolto da parte di una persona che non ha mai studiato musica in vita propria, ma ne ha ascoltata moltissima.
Dal mio punto di vista il fatto che Allevi abbia succeso per l’immediatezza della sua musica non ha nessuna importanza, ne in bene ne in male, sinceramente mi fa stessa impressione che facevano anni fa Richard Clayderman o Fausto Papetti, non certo paragonabile ad un musicista come Morricone la cui musica secondo me ha la caratteristica della grande musica di ogni genere ( pop classica jazz ) ad ogni ascolto rivela nuovi aspetti ed una profondità che siceramente non riesco a trovare in Allevi.
Potrei anche sbagliarmi, ma non vedo in cose Allevi si possa considerare migliore di un D’Alessio, se la semplicità e l’iimediatezza sono un metro di giudizio D’Alessio ne ha ben di più, se vale l’originalità, la fantasia e anche l’umiltà preferisco decisamente un musicista come Bollani che in Carioca è anche molto più immediato divertente e divertente di tutta la produzione di Allevi.
1. il concerto era gratuito (I virtuosi non hanno avuto compensi) – ergo non credo Allevi si sia presentato spontaneamente a Palazzo Madama per chiedere di suonare;
2. Ughi cita Modugno e Mina (quest’ultima non è mai stata una compositrice);
3. Si ha l’impressione davvero che ci siano santuari di intoccabilità di una casta (la musica classica come circolo chiuso; Rubinstein impareggiabile; Bocelli talentuoso ma modesto);
4. La produzione musicale di Allevi non è insuperabile ma ha successo perchè diretta ed immediata (anche i Parlamentari hanno applaudito con concitazione, se fossi in Ughi avrei pensato : ma allora quando suono io Ciaikoski questi subiscono in silenzio e applaudono per senso di liberazione ???);
5. Allevi è sicuramente un fenomeno di marketing considerato che Morricone ha fatto cose analoghe partendo con più umiltà, ma Allevi è abbastanza intemperante e mordace e forse non ha tutti i torti: oggi si passa dai circuiti chiusi, elitari ed esclusivi, dell’ambito classico alla semplificazione da baraccone stile D’Alessio, possibile non ci siano mezze misure o altre vie per i giovani compositori?)
Ho letto con piacere tutti i vostri commenti e devo dire che mi ritrovo in parte in ognuno di essi.
Da scienziato della comunicazione però devo sottolineare l’amplificazione dei media nei confronti di un personaggio che ha si del talento, ma probabilmente non ha molto di più dei tantissimi e capaci musicisti italiani. Capacità, ma anche fortuna e l’impossibilità da parte dei media di rinunciare a distruggere miti e a crearne nuovi. Il tutto più velocemente e rapidamente possibile. Questa macchina si è messa in funzione alcuni anni fa; ricordo alcuni articoli su repubblica e il corriere in cui lo definivano come la rivelazione del Jazz europeo, quando lui non suonava jazz ma una musica più vicina alla pop music senza parole.
Parallelamente però un altra corrente lo ha consacrato, quella proveniente dal basso. La gente lo ha scelto, lo ha apprezzato, lo ha ascoltato, lo ha acclamato.
Facciamo una piccola riflessione su questa seconda corrente. In gran parte essa è costituita da ascoltatori persuasi dalla voce dei media, ma anche da altri che tramite il passaparola hanno apprezzato l’ingegnio di Allevi.
Ha ragione Uto Ughi quando fa notare che sia stato osannato a dismisura un uomo, ma non ricorda che una popolazione merita il proprio governo. Una musica colta, purtroppo, è riservata a pochi, una elite. Quella che sa comunicare con semplicità, invece arriva diretta al cuore delle persone. E questo non va sottovalutato.
Ps: vorrei nobilitare un momento il ruolo del blog. Grazie a questo strumento non soltanto vengono messe a confronto delle idee, ma è un potente strumento di conoscenza. Autori sconosciuti, snobbati dai media, potranno acquistare visibilità e autorevolezza. Presto vi proporrò qualche autore che non puo non essere conosciuto…
Io studio da due anni, sono ben lontana dal Conservatorio e perciò ammetto subito di non poter capire appieno la posizione del Maestro Ughi (la mia cultura in fatto di musica classica è, ahimè, modesta).
Sono però d’accordo con Allevi, non solo perchè sua apprezzatrice, ma anche perchè il Maestro Ughi ha commesso quello che a mio parere è un crimine.
Come può un Musicista permettersi di insultare così un altro Musicista, dandogli del nano, del “furbo”, del superficiale, del non umile, ecc ecc, solo perchè porta delle innovazioni?
Forse il Maestro Ughi teme per l’integrità della sua fama e della musica che ha sempre interpretato?
Ha paura che Allevi possa cancellare i “Classici” che Ughi fermamente sostiene?
Ebbene, ciò non potrà mai avvenire! Il successo di Allevi non cancellerà mai Mozart, Vivaldi, Bach, musicisti che hanno secoli di storia alle spalle…
Pensiamoci, vorrà pur dire qualcosa che ai concerti di Allevi, in tutto il mondo, il pubblico era composto principalmente da giovani che GRAZIE A LUI si sono avvicinati alla Classica così come la intende il Maestro Ughi…
Buon Anno
PS per Alice:
per fortuna, in quest’Italia che fa di tutto per andare a rotoli, De Andrè, Guccini e altri “poeti in musica” sono già presenti sulle antologie… vivaddio!!! 🙂
Prendo spunto, per dire la mia, dal primo rigo del commento di Massimo.
Ma chi ha mai detto che la musica classica, Mozart, Beethoven, Puccini, ecc. debba essere dimenticata?
Dove sta scritto che Mahler non possa coesistere,sullo scaffale dei cd, con Allevi piuttosto che Schonberg o magari Vivaldi? Sul mio ci stanno tutti 🙂
Al di là di questo, io ritengo che questa sia solo l’ennesima replica -raffinata dal nome del mittente e, perché no?, del destinatario/replicatore- sul trito argomento “nuovo vs. vecchio”.
Io non ho titoli per dare una risposta ‘tecnica’, ammesso che ce ne siano, e cmq come ho già detto a me piacciono entrambi i ‘generi’. Vorrei però dare un contributo riprendendo gli esempi che ho fatto e ricordando che la musica sette-ottocentesca non ha mica fatto sparire Bach, così come Schonberg o Stravinskj non hanno fatto sparire Mozart o Beethoven. A proposito di quest’ultimo, Baricco nel suo “I barbari” (lettura quanto mai illuminante sull’argomento, e che vi consiglio caldamente) faceva appunto l’esempio della Nona, che al suo apparire fu salutata da un eminente critico dell’epoca come musica per ignoranti…
Ecco, da questo punto di vista credo che Ughi abbia sbagliato, e mi è piaciuta molo la replica di Allevi. A chi volesse tacciarlo di superbia/arroganza/ecc, dico che in questo più che in altri campi è fondamentale credere nelle proprie idee.
Un buon anno a tutti 🙂
La musica classica sarà sempre intramontabile e non basterà l’Allevi di turno per farci dimenticare la sublimità di Mozart(sia nelle meravigliose opere liriche come “Il Dongiovanni” o “Le nozze di Figaro” sia nei concerti per piano,il fenomenale concerto per clarinetto e orchestra ect) di Puccini, l’narrivabile bellezza dell’Andantino della 5 Sinfonia di Malher.Suvvia non scherziamo e ascoltate magari un pochino di più certi “Mostri” come Bill Evans,C.Corea,Chucho Valdes,M.Petrucciani ect e vedrete svanire il vostro Allevi.
Devo ammettere che dare del “nano” ad Allevi mi ha fatto un pochino rabbrividire.
Preferisco che questa critica sia arrivata da un pulpito “di competenza” e non da un comune mortale che con la musica ha molto poco a che fare, anche se come al solito si cade sempre nell’eccesso!
La gavetta Allevi se l’è fatta e a quanto pare non è un figlio di papà che è arrivato al successo pagando ed essendo raccomandato (successo arrivato tra l’altro ora, ai 40 anni quasi raggiunti).. soprattutto faccio riferimento ai commenti lasciati (anche qui su Pianosolo) da alcuni insegnanti di musica, che reputano questo musicista capace di produrre composizioni che richiedono una grande abilità tecnica. Indubbio dunque non sia così mediocre come molti lo definiscono. D’altro canto però, dal momento che il giudizio si fa non solo sulla “piacevolezza sonora” ma anche sull’esecuzione generale, è da comprendere un artista come Uto Ughi, che incarna la perfezione del musicista classico: Allevi è decisamente anticonformista sotto quest’aspetto, sembra non seguire la schematicità delle posture che ai tradizionali compositori di musica classica viene imposta. Un po’ sgangherato, un po’ ribelle, sicuramente capace di appassionare i giovani al pianoforte con melodie che riprendono i grandi autori…
…tante volte leggendo i testi di qualche grande della musica italiana ho ritrovato parole di notevole importanza e bellezza, di composizione attenta e non “gettata” su foglio a caso, con contenuti seri ma con linguaggio decisamente meno aulico di quello adottato da un Manzoni o da un Leopardi. Epoche differenti, atteggiamenti diversi, sono in pochi anche a contendersi la “torta del potere letterario”… ma la poeticità che denoto talvolta è la stessa.
Se in futuro proponessero di leggere in classe anche un breve straccio di canzone, verrebbe calpestato senza timore un Fabrizio De Andrè?
A mio modestissimo parere dunque concludo che Allevi possa spaventare perché è la minaccia più diretta al mito della musica classica vista come passata ed intramontabile.
Può essere un parere valido?
F.De Andrè?!?!
Ha copiato di sana pianta il primo tempo del concerto In Re magg. per tromba di Telemann per farne una canzonetta di cui ha goduto e godono ancora i suoi “discendenti” dei diritti siae sin dal 1969 per testo e “MUSICA” …. grrrrrrrr che facciano una donazione alla fondazione Telemann.
Sempre le stesse storie…si specula sull’ignoranza!
Ciao Giulio,
non avevo sentito di questa polemica, perciò innanzitutto ti ringrazio per averne parlato. Non saprei prendere una posizione. Ho sempre pensato che fossero due tipi di musica completamente diverse: la classica è tale perchè noi la definiamo in tal modo, Allevi definisce il suo progetto in un contesto di rinnovamento del classicismo europeo. La domanda è: come sarà definita tra 200 anni la musica di oggi? Personalmente, sarò pure ignorante, ma trovo interessante la musica di Allevi, senza dubbio più fresca (e forse anche commerciale) della musica classica che si studia nei conservatori (ho fatto anche io studi classici). In un mondo affogato dalla comunicazione a tutti i costi, l’era di internet, il fatto che un artista sia riuscito ad emergere proponendo dei pezzi senza pretendere di offrire un testo (impegnato oppure no) penso sia l’unica cosa fondamentale su cui riflettere. Perciò in generale, oltre che trovare inutile e anche improprio l’utilizzo dei mezzi di stampa da parte del maestro Ughi, che pure stimo e apprezzo molto, trovo quanto accaduto piuttosto una caduta di stile che non si addice a chi ha fatto della musica, e dalla derivante nobiltà d’animo, la sua ragione di vita.
Giuseppe.
… penso che siano vere entrambe le cose: Allevi fa musica mediocre e commerciale e il signor Ughi sia un potente barone del nostro paese.
Sistema Italia.