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Un pianoforte vicino al mare. Torna Orbetello Piano Festival con i recital in laguna

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Un pianoforte vicino al mare. Torna Orbetello Piano Festival con i recital in laguna

Il pianoforte torna protagonista sulla splendida laguna di Orbetello con la sesta edizione di Orbetello Piano Festival che dall’8 luglio al 13 agosto presenta un ricco cartellone di concerti.

La rassegna e organizzata dall’Associazione Kaletra Contemporanea con la direzione artistica di Giuliano Adorno e la direzione organizzativa di Beatrice Piersanti, e con il sostegno del Comune di Orbetello-Assessorato alla Cultura- e numerosi soggetti privati residenti sul territorio.

Sesta edizione dunque per Orbetello Piano Festival che negli anni si è andato connotando come rassegna sui generis in virtù di quell’affascinante e peculiare combinazione tra immortale bellezza delle pagine della grande musica e luoghi non convenzionali ma con tanta storia e un notevole pregio naturale e artistico, come armonioso incastro tra elementi di differente contesto che ha regalato al suo numeroso pubblico un’esperienza artistica e umana a tutto tondo, non solo, e già sarebbe stato tanto, prettamente musicale.

Quest’anno il programma si presenta vario e interessante sia per i contenuti sia per i protagonisti che andranno a esprimerli sul palcoscenico itinerante del festival.

I capolavori pianistici di Beethoven eseguiti da un nome importante del pianismo internazionale come Vincenzo Balzani, le pagine immortali di compositori come Brahms e Schumann nell’interpretazione di Antonio Di Cristofano, e ancora Chopin, Debussy, Scriabin e Albéniz nel piano recital di Giuliano Adorno e la Spagna di Granados che sarà portata in scena da Antonio Galera Lopez testimonieranno, attraverso interpreti di fama internazionale, della bellezza della musica colta occidentale nelle sue espressioni più celebrate.

Quest’anno accanto ai grandi interpreti nella programmazione ampio spazio è stato dedicato ai giovani. In cartellone il talento già riconosciuto a livello internazionale di un artista come Alberto Ferro, ma anche il giovanissimo cinese Zeyue Yang e Oxana Shevchenko, vincitrice nel mese di maggio della prima edizione di Orbetello Piano Competition, a significare la grande attenzione rivolta alle nuove leve del pianismo internazionale e il forte impegno nell’offrire loro un’occasione di condividere la propria arte con un pubblico molto ampio.

Orbetello Piano Festival inaugurerà sabato 8 luglio ad Albinia con un grande evento di piazza che vedrà protagonisti la Banda Musicale della Polizia di Stato diretta da Maurizio Billi e Federica Balucani (soprano) e Giuliano Adorno (pianoforte) in veste di solisti. L’evento porta la grande musica nella piazza principale di Albinia, luogo particolarmente significativo per il festival in quanto è qui che risiede sia Giuliano Adorno che Beatrice Piersanti, direttrice organizzativa della rassegna.

La Banda Musicale della Polizia di Stato sotto la direzione di Maurizio Billi nel corso della serata eseguirà un repertorio ampio e poliedrico che si muove tra autori moderni e contemporanei, tra composizioni sinfonico-corali e celebri colonne sonore cinematografiche. L’alto profilo artistico delle interpretazioni della Banda e la qualità dei programmi proposti, la qualificano tra le migliori Orchestre di fiati al livello internazionale.

La voce della serata sarà quella del soprano Federica Balucani, vincitrice di numerosi e importanti premi canori con prestigiose esperienze concertistiche nazionali e internazionali e partecipazioni a rilevanti trasmissioni musicali televisive Rai e Mediaset.

Abbiamo intervistato Giuliano Adorno, direttore artistico di Orbetello Piano Festival per saperne di più.

Pianosolo: Quali sono le novità del festival quest’anno?

Giuliano Adorno: Come ogni anno Orbetello Piano Festival cerca di coinvolgere un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo e di toccare con la sua programmazione stili differenti. Quest’anno la prima novità è l’inaugurazione ad Albinia, un paese che è una frazione di Orbetello e che per me e per Beatrice Piersanti, direttore organizzativo della rassegna, ha un valore particolare, dal momento che è il luogo in cui viviamo. L’idea è stata proprio quella di condividere la grande musica con la comunità di Albinia. Qui d’inverno vivono circa 3.000 persone che rappresentano una parte importante della popolazione del Comune di Orbetello e ci interessava portare la grande musica a un pubblico sempre più vasto, soprattutto portarla tra la gente che incontriamo tutti i giorni e permettere davvero a tutti di godere di musica splendida, sfatando al contempo l’errata concezione che vorrebbe la musica classica “difficile” o riservata a orecchie esperte.

Rispetto alla programmazione ho prediletto concerti molto diversi l’uno dall’altro cercando di proporre stili differenti e in questo modo soddisfare i differenti gusti del nostro pubblico che è molto eterogeneo, quindi alcuni recital sono di stampo tradizionale altri sono più proiettati verso il futuro.

Un’altra delle novità di questa edizione, oltre all’inaugurazione nella piazza di Albinia, è una nuova location di grande pregio, l’Antica Fattoria La Parrina, dimora storica che abbiamo l’onore di includere nel progetto festival collocandovi uno dei nostri concerti.

P.: La musica classica può ancora essere attuale?

G.A.: L’attualità della musica classica è dimostrata dal fatto che sono numerosi i giovani artisti che decidono di rendersene interpreti in via esclusiva. Orbetello Piano Festival quest’anno è fortemente proiettato verso le generazioni di giovani pianisti emergenti, che abbiamo affiancato a nomi più noti, come quello di Vincenzo Balzani e Antonio Di Cristofano, a dimostrare che sono numerose le risorse umane in questo ambito e che ci sono molti pianisti ventenni che si dedicano alla musica classica, come Alberto Ferro o Zeyue Yang ad esempio.

Inoltre, grazie alla musica classica nella frenesia della vita contemporanea possiamo fermarci e godere per un momento dell’immanente.

Anche il nostro pubblico è ha un’età in media più bassa del consueto ed è in costante crescita questa presenza di giovani generazioni ai nostri concerti. Naturalmente nelle precedenti cinque edizioni abbiamo lavorato molto sul linguaggio con cui comunicare il festival e questo ha portato ottimi risultati nel senso di un coinvolgimento che è andato allargandosi di edizione in edizione, di evento in evento.

Inoltre, un altro importante messaggio che a mio parere rende la musica classica di grande attualità è che nella frenesia della vita contemporanea quella musica induce a fermarci, a pensarci, a godere per un momento dell’immanente.

P.: Quali sono i punti di forza di un festival di successo?

G.A.: Il primo obiettivo che abbiamo cercato di realizzare è stato quello di creare un forte legame con il territorio, di coinvolgerne gli attori di trovare adesione e consenso, di gettare le fondamenta a un senso di appartenenza a quanto accade, obiettivo che abbiamo perseguito riservando sempre una grande attenzione alle persone che qui vivono stabilmente e tessendo rapporti basati sulla sincerità.

Per quanto riguarda gli artisti poi, essendo io stesso un pianista, ho sempre ritenuto di dovere loro un profondo rispetto. Il fatto che io sia un pianista infatti fa sì che io cerchi sempre di immedesimarmi al 100% nei panni del pianista ospite. Conosco le esigenze di un pianista, gli standard da rispettare nell’accoglienza e nell’organizzazione del suo concerto.

Per me è inoltre importante nell’organizzazione di un festival amare la terra in cui si svolgerà e far amare questa stessa terra a chi verrà ad assistere ai concerti.

Il programma completo di Orbetello Piano Festival, insieme a tutte le informazioni per assistere ai concerti, è disponibile sul sito della rassegna.

Anche quest’anno Pianosolo è lieto di rinnovare la sua media partnership con il festival.

 

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