Sulle tracce di Dorothy Donegan
Tra le signore del piano jazz la cui grandezza non ha trovato adeguato riscontro in altrettanto grande fama si può annoverare l’americana Dorothy Donegan.
Una abilità pianistica che le valse la stima di Art Tatum e una personalità eccentrica e forte che rendeva ogni sua esibizione uno show sono solo due delle qualità che questa pianista mise in campo lungo la sua carriera musicale.
Nata a Chicago nel 1922, la Donegan iniziò gli studi musicali da bambina in scuole pubbliche della sua città incoraggiata e sostenuta dalla madre, che ne aveva evidentemente intuito il talento. Di fatto a 14 anni Dorothy Donegan già suonava nei club per un dollaro a serata ed è proprio nei club che forgerà il suo stile musicale. Dunque la sua propensione originaria era indirizzata al jazz, tanto da essere assunta, a 17 anni, nella The Bob Tinsley Band.
La frequentazione del repertorio classico, che valorizzerà ulteriormente le sue già incredibili doti naturali, si realizzò con la frequenza del Chicago Musical College sotto la guida di Rudolph Ganz e più tardi presso la University of Southern California.
Il retaggio classico sarà sempre molto caro a Dorothy Donegan che di fatto dichiarerà a più riprese il suo desiderio originario di essere una pianista classica.
La sua prima registrazione per la label Bluebird nel 1942 era dedicato al blues e boogie-woogie. Nel 1943 Dorothy Donegan si esibì Orchestra Hall di Chicago, un evento epocale in quanto prima musicista di colore a farlo.
Il passaggio a Hollywood fu quasi conseguenza naturale della sua immensa abilità d’intrattenitrice oltre che di pianista, così arrivò presto un contratto con la MGM e la sua apparizione in “Sensation of 1945”, in cui compare in una scena con un altro pianista, Gene Rodgers, e con la band di Cab Calloway. Anche Broadway la accolse nel spettacolo “Star Time”.
La sua attività si concentrò comunque prevalentemente nei club e nell’ultima parte della sua vita partecipò a numerosi festival, fino alla sua morte avvenuta nel 1998 a Los Angeles.
Una vera forza della natura Dorothy Donegan, eclettica e versatile pianista che era solita intrecciare in una trama musicale unica swing, boogie-woogie, vaudeville, pop, ragtime, Bach, Rachmaninov e Grieg, nello stesso concerto e senza pause.
Abile dunque in qualunque stile, possedeva una solida concezione orchestrale dello strumento, una facilità all’elaborazione armonica che la conduceva durante la performance a soluzioni originali quanto inattese, uno spiccato senso ritmico.
La Donegan era dotata inoltre di quel dono prezioso di un’immaginazione senza limiti che rendeva davvero imprevedibili le sue evoluzioni sulla tastiera.
Non era sprovvista nemmeno di un pungente umorismo che era sempre ben visibile quando seduta al pianoforte.
Nei video dell’epoca possiamo vedere questa personalità effervescente affiorare prepotentemente in ogni concerto, con lo spirito dissacratorio di un’ironia a tratti persino feroce che trovava un riscontro fisico nella sua gestualità esasperata. Non è raro osservarla alzarsi in piedi, agitare i fianchi e gesticolare vistosamente con la mano destra mentre con la sinistra esegue walking bass a velocità sostenuta e il piede batte freneticamente il tempo in una sorta di euforica danza. Non di rado mentre suonava faceva uscite verbali corrosive poco gradite al pubblico.
Qualcuno ha individuato in questa sua scomoda personalità il motivo del silenzio sotto cui è passata la sua esistenza musicale, altri ne attribuiscono le ragioni al suo essere donna e di colore, in un mondo musicale in cui se il mondo della musica classica era poco propenso all’ingresso di musicisti di colore, quello del jazz era poco aperto alle donne in generale.
Qualunque siano le ragioni che oggi rendono poco nota ai più questa grande pianista, una cosa è certa, la sua prepotente personalità emerge ancora da ogni singola nota emessa e da ogni raro fotogramma che la ritrae al pianoforte, persino dal suo viso dai tratti marcati e dall’espressione perspicace. Una volta conosciuta Dorothy Donegan non sarà mai più dimenticata.