
Duvernoy Op.276 n.12

Questo studio è incentrato sui bicordi che in questo brano si trovano a distanza di un intervallo di terza (DO-Mi; RE-FA, etc..). Tutte le volte che abbiamo da suonare più note insieme con una mano sola (bicordi di 2 note o accordi di 3,4 note) la differenza tra una buona esecuzione e una mediocre esecuzione può trovarsi in un piccolo significante dettaglio: queste note devono essere suonate insieme!
Nel video tutorial potrai ascoltare due versioni: quella corretta e quella sbagliata, per renderti conto delle imprecisioni che spesso puoi commettere in situazioni del genere!
In questo studio abbiamo dall’inizio alla fine lo schema in figura: 3 bicordi sui quali è indicata una legatura di frase.
Vi farò sentire due esempi esecutivi: è incredibile come l’utilizzo di questa indicazione di Duvernoy sia molto efficace rispetto a un’esecuzione priva del fraseggio indicato!
Parleremo dello staccato. Per un approfondimento dell’argomento vai a guardare la video lezione sullo studio n°6 del Duvernoy dal minuto 3’50’’.
Per concludere mi sono soffermato sulla penultima battuta dello studio perché la parte evidenziata si può presentare in tante altre situazioni. Si tratta di legare il bicordo fa-la al bicordo mi-sol. Con la diteggiatura indicata è impossibile legare in modo assoluto: ti insegno un piccolo trucchetto che usiamo per rendere la scala discendente in figura tutta “legata” senza far sentire strane interruzioni nel passaggio evidenziato!
Con relativa esecuzione di parti dove è indicata: vedremo come rispettare questa indicazione .
Inizialmente ti farò sentire i possibili errori che solitamente possono essere commessi in casi come questo; seguirà la versione corretta dove le due note saranno all’unisono.
Video Tutorial

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- Duvernoy Op. 276
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- Studio n.4 Duvernoy Op. 276
- Studio n.6 Duvernoy Op. 276
- Studio n.9 Duvernoy Op. 276
- Studio n.12 Duvernoy Op. 276 (This post)
- Studio n.16 Duvernoy Op. 276
Ciao Roberto, ben trovato! Per chi non lo sapesse il Rossamandi è una “guida per lo studio tecnico del pianoforte” che si sviluppa in più volumi a seconda dei vari livelli. Quindi sono sicuro che sia come dici, cioè che avrai trovato esercizi sulle terze: solitamente nello studio, la tematica è presentata in maniera più divertente che nell’esercizio puro!
il “trucco” del Fa tenuto è un espediente usatissimo! Quando legare con le dita non è più possibile (vedi un passaggio come quello descritto in video) si può usare questo effetto!
Grande Daniele, ottimo tutorial, ho proprio recentemente fatto alcuni esercizi del Rossomandi (Vol. II) sulle terze e non sono per niente facili, bello il “trucco” del FA tenuto…
Ciao, Roberto.