Una candela giallo-arancio è accesa sul tavolo ebreo.
Il cappotto rosso di una bimba ebrea è ingenuo smarrimento nell’orrore nazista.
Un sassolino grigio sulla tomba fredda di marmo è vivo affetto.
Sono queste alcune scene emblematiche del colossal di Steven Spielberg, “Schindler’s list” (1993). Con il pretesto di impiegare nuovi uomini nella costruzione di materiale bellico nella sua fabbrica di oggetti smaltati, quest’imprenditore tedesco, Oskar Schindler, salva circa 1.100 ebrei dalla Shoah. È un film realizzato volutamente in bianco e nero dal regista, bianco per caratterizzare il pallore mortale delle figure smaterializzate che si aggirano per le strade del ghetto, per i campi lavoro, nero per sottolineare la triste condizione del “fondo” senza speranza di risalita che rende l’uomo un “non uomo”. Tale scenario di impotenza e disperazione nel campo di concentramento sarà oggetto di narrazione per Primo Levi, pochi anni dopo nei famosissimi scritti “Se questo è un uomo” e “Sul fondo”. Le uniche scene a colori sono quelle tre che ho citato sopra, in una successione che passa dalla speranza ritrovata, allo scoramento di un popolo, alla gratitudine dei salvi per mano di Schindler. Ecco appunto che la candela iniziale brilla fino a mischiare il fumo proveniente dalla fiamma con i versi dei canti rituali ebraici, a rappresentare una rinascita, una speranza sotto nuova luce, un tenersi stretti per far fronte alle atrocità del ricordo dell’olocausto, punto focale nella storia ebraica. La bambina con il cappotto rosso è assieme simbolo d’infanzia che viene sottratta al diritto di essere lieta, gioiosa… ma anche di morte; è l’ennesima vittima della follia nazista e il cappotto non a caso porta il colore del sangue vermiglio che unisce tutte le guerre e che troppo spesso viene ingiustamente sparso.
La processione di ebrei sopravvissuti e di attori sfila dinanzi alla tomba si Schindler posandovi un sassolino, altro umile rituale ebraico contrapposto al delicato sfarzo dei fiori nelle nostre tradizioni.
Nove anni dopo Roman Polański ispirandosi al libro omonimo del pianista ebreo nel ghetto di Varsavia, realizza il film “Il pianista”, considerato forse il secondo capolavoro sulla storia dell’olocausto dopo Schindler’s list.
Non sono mai riuscita a sostenere lo sguardo davanti al susseguirsi cruento delle scene di questo film; scene che sono accompagnate dal suono malinconico e flebile del pianoforte che Szpilman si ritrova a suonare a guerra finita proprio di fronte ad un ufficiale tedesco in una casa diroccata nel ghetto bombardato di Varsavia. Questo gesto gli procura la salvezza; il pianoforte come àncora, come musica per stabilire che il fluire della vita non deve interrompersi, che un “non-uomo” può ancora creare un’opera d’arte, su dei tasti scoloriti, in una stanza tra le macerie.
Un soffio di morte
livella quel campo,
chiara è la sorte
nel triste sgomento.
Recita il vento
un canto fatale,
nel vile momento
del timbro del male.
Or brucia quel posto
di vuoti sospiri,
or trema in agosto
per ire e deliri.
Sul fondo vi stanno
le donne e i bambini,
sotto corpi abbandonati
di uomini burattini.
Non vi è un filo d’erba
tra il fango e la terra,
non si ode una campana
per il morto di guerra.
Veloci oltrepassano i treni
quell’arco al quale da soli
si viene: non c’è giorno
per farci ritorno,
anime martiri
unite in uno stormo.
Nella liturgia sacra
della fine assoluta
uno è il lamento,
e dal camino il fumo
è l’incenso.
Tra due giorni ricorre il 61esimo anno dalla liberazione e voglio postare qui lo spartito della colonna sonora di uno dei due film citati sopra: è il “Notturno in C Sharp Minor” di Chopin, soundtrack de “Il pianista” (anche se ammetto che è piuttosto difficile!)
Di sicuro vi sarà familiare 🙂

gentilmente cerco lo spartito del film la legenda del pianista sull oceano…grazie
la mia mail è [email protected]….
Ciao Nunzio, prova a chiedere sul forum nella sezione "Area spartiti": http://forum.pianosolo.it/
Oskar schindler era cescoslovacco del paese dove sono nato io in bhoemia………tutti i cescoslovacchi sono gente pulita sana e bella ….un bacio
eccoti qua un secondo video, purtroppo avevano disattivato il primo su richiesta dell’utente!
a presto
per commentare dovrei prima sentire l’esecuzione.