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Spartito colonna sonora “Il postino” – Luis Bacalov

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Spartito colonna sonora "Il postino" - Luis Bacalov, 5.0 out of 5 based on 298 ratings

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"Se dico 'il cielo piange', Mario, che cosa voglio dire?"

“Che sta piovendo.”

“Vedi? E’ una metafora.”

“Eh, ma è semplice, perché allora ‘sto nome complicato?”

Un nome grande per un concetto tanto semplice… una metafora esemplificata con lacrime, paragonate e gocce di pioggia, incessanti come un pianto.
Sulla battigia alla fine del giorno Mario riesce a passare pochi poetici attimi con don Pablo, l’uomo che l’ha stupito con dolci splendidi versi d’amore… Mario, un pescatore che poi diventa postino; lui così concreto, così “ignorante”, povero ma non privo di sensibilità, pronto a lasciarsi travolgere dalle emozioni. Sono Mario e Pablo i protagonisti del film “Il postino”, tratto dall’omonimo libro di Antonio Skàrmeta: sullo sfondo di un caldo giugno del 1969 Mario Ruoppolo (interpretato dal nostro attore italiano Massimo Troisi che morì prima di concludere le riprese del film) decide di iniziare il lavoro di postino, accettando però di dover consegnare la posta solo al poeta cileno
Pablo Neruda.
Il rumore del mare, la fresca risata di Pablo e l’incantevole bellezza di sua moglie Matilde, musa di tanti dolci versi, ripagano Mario dall’incarico giornaliero di passare sopra la terra secca dell’Isla Negra per svolgere il suo incarico.
Nobilitato dalla poesia che gli percuote il cuore e che non conosceva prima, inizialmente prova solo stupore dinanzi a questo mistero apparentemente più grande di lui e che trova ispirazione nella bella Beatrice, la donna che incarna il suo desiderio, interpretata da M. Grazia Cucinotta; donna che lo incanta con la sua sensualità, proprio lei che in una pausa di lavoro nell’osteria di sua proprietà si lascia andare in una partita a calcetto con Mario il quale è incapace di pronunciare parole a causa della sua disarmante bellezza: Beatrice raccoglie la pallina e la pone tra le labbra e in quel momento Mario si rende conto di essere veramente innamorato.

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Sarà proprio Pablo, il poeta, che darà voce ai sentimenti che Mario non sa esprimere attraverso questi splendidi versi:

 

“Nuda sei semplice come una delle tue mani,
liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente,
hai linee di luna, strade di mela,
nuda sei sottile come il grano nudo.
Nuda sei azzurra come la notte a Cuba,
hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli,
nuda sei enorme e gialla
come l’estate in una chiesa d’oro (…)”

In poche parole, bella (qui sotto riporto come sempre una mia poesia, che ho scritto proprio poco dopo aver guardato il film) .

Nella luce pallida
del meriggio
riporta quel riflesso
illuminato
un seme nero
in una melagrana
di corallo.
Lunghi capelli
scuri e di buia
notte sparsi
in disordine
e la bocca rossa
socchiusa di lei,
distesa su prato
ocra a rimirarsi.
Raccoglie
ogni attimo
di fulminea bellezza,
specchio
tra mani lisce
come quarzo,
magre
come uncini
d’avorio.

Un “bella” sussurrato alla ragazza, questa volta non urlato volgarmente dai tavoli dell’osteria ma da una semplice poesia che viene ritenuta quasi pericolosa, sospettosa dalla zia di Beatrice che a tante complicate parole non è abituata. Mario rimane stupito di fronte a lei come se scorgesse il volto pulito della luna per la prima volta, e così rimane anche di fronte alla poesia, che ritrae ogni suo singolo, tiepido respiro…attraverso le metafore che don Pablo suggerisce a Mario, vitali come caldo temporale per un frutto estivo.

La colonna sonora del film viene composta da Luis Bacalov, che riceve nel 1995 il premio oscar proprio grazie a questa. La composizione eseguita nel video qui sotto distanzia solo inizialmente dallo spartito, il resto mi pare venga ripreso in tutto!
Buon lavoro 🙂

video
02:27

Lo spartito per pianoforte qui.

 

 

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9 COMMENTI

  1. ho letto la tua poesia…..credo tu ti sia ispirato a pascoli per scriverla…..anche se quando dici

    " Lunghi capelli
    scuri e di buia
    notte sparsi
    in disordine
    e la bocca rossa"

    non di certo ti riferisci al film..ma credo che abbia un sapore tutto personale…ti consiglio di staccarti dunque da queste forme per lasciare spazio a ciò che puoi scrivere usando semplicemente la tua anima…

    bellissima poesia e bellissimo video…complimenti…

    saluti!!!!

  2. Ciao Stephane,

    hai perfettamente ragione.

    nella maggior parte dei siti viene detto diversamente e penso che l’errore vada a ripetersi inconsapevolmente a catena…

  3. Bacalov nel ’95 non vnse il Nobel, bensì il premio Oscar per la colonna sonora (era candidato a molti altri premi Oscar comunque).

  4. Ciao Giulio, complimenti per il blog, una vera miniera!
    peccato che questo link non funzioni perchè Il Postino mi piace assai 🙂
    a presto,
    adele

  5. Ciao Sara!
    Non sapevo dell’esistenza di questa musicista che porta il mio cognome…adesso mi leggo tutte le info che sono andata a cercarmi, grazie 🙂

  6. Comlimenti per il sito.

    Alice: sai che avevi un'antenata che ha scritto sonate per flauto nel Settecento? SI chiamava Anna.

    Ciao

    Sara

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