
Roberto Piana, Lao Silesu. Romance sans paroles (Stradivarius)
“Romance sans paroles” è il titolo di una composizione del compositore sardo Lao Silesu a cui il conterraneo Roberto Piana dedica un’intera registrazione discografica. Raro caso di fama che procede per moto contrario, Silesu (1883 – 1953) fu figura molto nota nell’ambiente musicale del suo tempo, anzi raggiunse una straordinaria popolarità internazionale in vita, per essere poi quasi totalmente dimenticato dopo la sua morte.
Il pianista e compositore Roberto Piana è appassionato studioso alacremente impegnato nel campo della ricerca di certo repertorio pianistico meno frequentato. Dopo la pubblicazione di alcuni volumi dedicati proprio a Silesu (“Lao Silesu. Un sardo a Parigi”, Documenta Edizioni e “Lao Silesu. Impressioni di Sardegna”, Magnum Edizioni) Piana rende omaggio al compositore realizzando una registrazione in cui si fa esecutore di un’esauriente antologia di brani dello stesso.

Con estrema sensibilità, quella tipica del profondo conoscitore, Roberto Piana riesce a guidarci nell’universo musicale di Silesu e a metterne in luce quel lato colto che non fu troppo noto ai suoi contemporanei. L’attività parigina di Silesu fu infatti essenzialmente dedicata alla composizione di brani di intrattenimento, canzoni, una produzione legata all’ambiente del café-chantant e spesso oggetto di interpretazione da parte di cantanti come Enrico Caruso o Maurice Chevalier. Questo repertorio divenne così popolare e apprezzato che il nome di Silesu fu davvero associato alle più belle melodie del tempo e il compositore poteva vantare l’amicizia di Gabriele D’Annunzio, Maurice Ravel, Manuel De Falla.
Alcuni elementi di questa attività rifluiscono quasi naturalmente nel repertorio più colto del poliedrico Silesu. Ascoltando i brani della selezione operata da Roberto Piana ne scopriamo l’estrema cantabilità derivata dalla pratica della scrittura di canzoni. Le forme sono quelle del tardo romanticismo trasportato in un ambito cronologico estremo, ma che fa tesoro e mostra l’assimilazione di modelli elevati. La composizione che dà il titolo a questo lavoro fa esplicito riferimento a Felix Mendelhsson e i valzer sono di chiara ascendenza chopiniana.
Silesu si cimenta anche nell’impegnativa forma del tema con variazioni, ma lo fa con originalità, partendo da un canto popolare sardo per dare vita a 14 variazioni in cui rivela una inconfutabile modernità. In “Cipressi: lamento per pianoforte” Silesu si spinge ancora oltre, si fa artefice di armonie diverse, ricerca l’espressione attraverso il cromatismo, trasferisce il dolore per la scomparsa dell’amata compagna Carmen De Villa in questo lamento.
Figura versatile quella di Silesu che Roberto Piana riesce a rappresentare musicalmente con grande efficacia. L’eclettismo del compositore è trasferito nella ricchezza espressiva dell’interprete, che aderisce pienamente all’estetica della pagina scritta e la restituisce al nostro tempo con freschezza e piacevolezza di ascolto. Impeccabile interprete, Roberto Piana compie un’operazione oggi sempre più necessaria di riscoperta e divulgazione di un patrimonio musicale troppo a lungo ignorato o trascurato e lo fa con la perizia e la passione dell’artista.

Tracklist: Romance sans paroles; Dawn Dreams-Intermezzo; Madrigal; Prélude en La mineur; Sérènade passionée; Prélude en Mi mineur; Thème en Do mineur avec Variations; Cipressi: lamento per pianoforte; Valse en La mineur n.1; Valse en La majeur n.12; Valse en Fa# mineur n.14; Valse en Fa mineur (Coeur à coeur) n.20