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Quante ore bisogna studiare al giorno?

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Eccoci giunti al fatidico post con la fatidica domanda: Quante ore bisogna studiare al giorno? Beh, prima di dare una risposta generica, bisognerebbe chiarire alcune cose, che adesso andremo a vedere.

Innanzi tutto, la velocità di apprendimento varia da persona a persona, ma soprattutto da età ad età. Quindi c’è da tenere in considerazione questi due fattori, che sono sempre e comunque molto relativi dato che un uomo di 40 anni può comunque imparare più in fretta di un ragazzo di 20.

In più ci sono altri moltissimi fattori che concorrono nella velocità di apprendimento. Per esempio l’accumulo di stress, i troppi pensieri per la testa, lo stato d’animo che abbiamo quando suoniamo, la motivazione e determinazione che ognuno ha nello studio e nel raggiungere determinati obbiettivi e molto altro.

Per esempio, quest’ultimo fattore che ho citato (la motivazione) credo che sia uno dei più importanti e l’ho verificato io stesso in molte situazioni ma soprattutto su due miei allievi. Uno è un ragazzino, e l’altro è una signora di 40 anni.  Qual’è la differenza fra i due? Che il primo viene a lezione solo perché è il sogno dei genitori, mentre la seconda viene a lezione perché è intenzionata a raggiungere un certo obbiettivo.

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Nonostante il bambino abbia il grandissimo vantaggio dell’età, e faccia lezione due volte a settimana, è molto indietro rispetto alla signora che ha cominciato con un mese di ritardo rispetto al bambino e con una lezione a settimana.

Io noto che lui memorizza tutto ciò che gli dico e che assorbe velocemente ogni nuova cosa che gli spiego, però vedo che manca la determinazione e l’esercizio a casa. Senza di questo purtroppo non si va da nessuna parte, nonostante ci siano tutte le prerogative per migliorare.

Questa mia testimonianza serve anche a sfatare un altro mito. Ovvero quello che arrivati ad una certa età, non si può più imparare a suonare il pianoforte, solo perché nell’immaginario collettivo crediamo che bisogna iniziare da piccoli, quando si iniziano a suonare le prime melodie al pianoforte senza saper nemmeno parlare.

E’ ovvio che non è così! Sono casi rari quelli dove il bambino inizia a 5 anni e si diploma a 15/16 anni. Beh, se dovessimo confrontarci a questi “mostri”, allora già chi inizia a studiare a 17 anni è fregato perché ha già 11-12 anni di svantaggio rispetto loro.  Non bisogna paragonarci agli altri e non dobbiamo pensare a quanto è lunga la strada. Piuttosto dobbiamo iniziare ad incamminarci, senza fare soste, soprattutto quando la strada diventa in salita. Noterai che dopo tanta fatica, arriverà la discesa, e sarà uno dei momenti più belli della tua vita.

Fatta questa premessa, ritorniamo sul titolo dell’articolo

Ore di studio al pianoforte

studiare il pianoforte Beh, ogni insegnante la vede in un modo diverso. Diciamo che principalmente esistono due tipi di insegnanti: quelli che ritengono che per migliorare bisogna sudare sette camicie sul pianoforte e passarci i 3/4 della propria vita, e c’è chi invece ritiene che il troppo stroppia e quindi fa studiare “il giusto”.

I primi sono i classici Lisztiani che seguono le sue orme. Liszt, uno dei più grandi pianisti di sempre, riteneva che per acquisire una buona tecnica, bisognasse suonare il più possibile gli esercizi di pianoforte, tipo quelli dell’Hanon! Ovviamente ad ogni livello di preparazione ci sono i giusti esercizi da eseguire.

I secondi sono quelli che ritengono che è meglio fare poco ma fatto bene, e che fare più di tanto gli stessi esercizi, non serve poi a molto.

Beh, che dire riguardo a questo. Liszt era così virtuoso grazie agli esercizi che svolgeva oppure era una dote naturale? Beh, sicuramente gli esercizi che svolgeva quotidianamente lo avranno aiutato moltissimo. Tuttavia credo che non “strafare” con gli esercizi sia la soluzione migliore. Non farne pochi  ma neanche farne troppi. Ci vuole una via di mezzo.

Se ne fai troppi, finisci per sviluppare molta tecnica, ma poca musicalità (soprattutto se esegui l’Hanon), e talvolta puoi finire anche per annoiarti. Se ne fai pochi, la tua tecnica risentirà di queste lacune.

Un mio parere

parere riguardante le ore di studio al pianoforte Esistono gli esercizi, ed esistono gli studi. Esistono quelli puramente meccanici ed esistono quelli melodici, che una volta eseguiti danno molta soddisfazione. I secondi, oltre ad essere esteticamente belli sono spesso anche molto utili per lo sviluppo dell’agilità.

Basta guardare gli studi del Pozzoli o del Cramer. Sono studi tecnicamente complicati ma sono studi allo stesso tempo molto carini. Chi non può ammirare lo studio interamente dedicato alla mano sinistra del Cramer?

Credo che gli studi siano il modo migliore per migliorare la tecnica senza annoiarsi. Belli ma utili! E’ solo congiungendo queste due cose che si riesce ad ottenere un buono studio. Inoltre, anche se l’esercizio è difficile ma molto orecchiabile, lo studente è molto più invogliato ad iniziarlo, perchè saprà che il risultato finale sarà magnifico!

Per Concludere

Voglio chiudere con queste due citazioni dette dai grandi. La prima è di Paderewski

Gli alunni passano troppo tempo a suonare e poco a studiare.

Tuttavia, se è indispensabile un certo quantitativo minimo di pratica quotidiana, è  superfluo passare troppe ore alla tastiera. Infatti Busoni disse:

Non ho mai consacrato più di quattro ore al giorno al pianoforte

Tu quanto studi al giorno?

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Sono un pianista a tempo pieno, laureato a pieni voti all'ISSM "G.Puccini" di Gallarate. Adoro condividere le mie esperienze musicali sul web con articoli e video. Insegno pianoforte a coloro che intendono cominciare questa fantastica avventura.

48 COMMENTI

  1. Ho trent’anni e ho iniziato a suonare il pianoforte da un anno circa per una ragione “collaterale”: l’insonnia. Lavoro come manager in una multinazionale e dopo lunghe ore di lavoro, quando arrivo a casa, intorno alle ventuno indosso le cuffie e tiro fino alle due senza neanche rendermi conto. La domenica poi, si inizia la giornata con un paio d’ore di lezione con un caro ragazzo che mi segue come insegnante e poi fino alle sedici non mi stacco dalla tastiera. Posso quindi dire di studiare almeno trenta ore la settimana e i risultati non si fanno attendere. Ciò però non è “incredibile”, è semplicemente il frutto della propria determinazione.

    Esistono vantaggi e svantaggi a ogni età ma ricordate: si tratta sempre di una generalizzazione. La “cognitivizzazione” fordista dell’esperienza umana ci ha spinto a credere che c’è un’età dello sviluppo, un’età dell’utilità e un’età della decadenza. Ma sono supposizioni scientiste che non hanno mai visto l’essere umano come un capolavoro potenziale di forza espressiva.

    Ieri ho completato per la prima volta la mia personale interpretazione di Impressioni di settembre della Premiata Forneria Marconi. Al termine dell’esecuzione, le lacrime di commozione di mio padre sono state impagabili. Voglio quindi lasciarvi con un pensiero di Jim Morrison che mi ha sempre ispirato e che dice: “Sii sempre come il mare che infrangendosi contro gli scogli, trova sempre la forza per riprovarci.”

    Così al pianoforte, ma anche nella vita, in qualunque cosa tu faccia: provaci, fallisci, rialzati e riparti.

  2. Ciao Cristiano, sono una mamma di un bimbo di 8 anni che ha iniziato un anno fa a studiare pianoforte e ha anche ottenuto dei buoni risultati. A lui piace tanto, ma ad ogni inizio di un nuovo brano da studire è una guerra. Meno conosce il brano e meno studia e più cerca la presenza del papà che suona anche lui. Poi non vuol essere corretto. Sbaglia palesemente, e io da ignorante lo capisco, ma alla minima correzione salta. Lo incoraggio, ma a volte mi scoraggio io e vorrei mollare. Lui non molla, ma non avendo la capacità di organizzarsi lo studio cerco di ritagliargli dei momenti in settimana per lui studiare. Tra compiti, svago, impegni è dura. Che a lui piaccia è certo. Che mi consigli di fare. Insistere poiché crescerà e si organizzerà da se, non correggerlo anche se sbaglia.

    • Ciao Rossella,

      capisco che per un bambino di 8 anni può essere impegnativa e “scocciante” la lettura di una partitura. Forse sarebbe il caso di intraprendere un percorso più “pratico” e verso l’esplorazione della tastiera tramite improvvisazione. Sono certo, in ogni modo, che l’insegnante saprà cosa sarà meglio per suo figlio 🙂 .

  3. Credo che non ci sia un numero definito di ore, comunque è una cosa è certa, che più studi e più bravo diventi. Il talento va sempre supportato dallo studio quotidiano, non ci sono trucchi.

  4. Io ho studiato composizione e direzione d’orcvhesta in privato con un compositore di fama notevole (Don Albino Perosa), ha insegnato al conservatorio per diversi anni prima organo e poi contrappunto. Ho dovuto studiare per il quinto anno pianoforte e devo dire che il primo vero ostacolo si trova al terzo anno con le invenzioni a due voci di Bach. che questo autore non è mai facile, poi ci sono tutti gli studi, Pozzoli, Kramer Hanon, Clementi. Le sonate di Mozart, di Haidn eccetera; Ho raggiunto ottimi risultati facendo non più di quattro massimo cinque ore al giorno di studio e soprattutto il riposo settimanale ed annuale che è importantissimo. Quando si fa lo studio giusto ponderato e non tanto per farlo, si raggiuingono risultati impensabili. Quindi studiare bene da lunedì a sabato e un giorno la settimana (esempio la domenica) saltare completamente lo studio e fare altro. Una volta all’anno per almeno venti trenta giorni riosare e non studiare niente, andare in vacanza come si vuol dire. A riprendere poi il lunedì e una volta all’anno il lunedì dopo, si riprende molto meglio di priama e quelle giornate in cui non si è studiato non si è perso tempo ma lo si guadagna e si riprende meglio e più rilassati.
    Ciao a tutti.

  5. Per diventare un pianista appena decente (anche solo un diligente esecutore) è necessario iniziare seriamente non dopo i dieci anni (massimo), studiando non meno di 6/8 ore al giorno, senza saltare un giorno solo. Soprattutto esercizi di tecnica. Essenzialmente, suonare è un fatto fisico e meccanico. Solo i grandissimi riescono, superate tutte le difficoltà tecniche, a dare musicalità, espressione e significato. Pochissimi hanno questa costanza. Diventare un pianista degno di tal nome e prendere anche una laurea è praticamente impossibile.

    • Questo lo dice lei,e in quanto si dichiara pianista fallito, non vorrei che buttasse addosso agli altri le sue frustrazioni…io ho 37 anni e ho iniziato da qualche mese, ovviamente non penso che diventerò una concertista famosa, ma neanche credo di non diventare una pianista decente (o anche solo una diligente esecutrice).Non studio 6 ore al giorno ma al massimo una. Il mio insegnante è contento, dice che faccio degli arpeggi bellissimi e che sono brava e studio…e io sono contenta. Al momento ho iniziato gli accordi e le prime musiche polifoniche 🙂 Infine mi spiace ma non sono d’accordo neanche sul fatto che suonare sia più che altro fisica e meccanica. Il mio maestro dice che si suona con l’orecchio primaditutto e io mi fido ciecamente. Non sia così negativo.

      • 36 e ho cominciato 1 anno fa. Prima di allora non sapevo neanche quanti tasti avesse un pianoforte, adesso, dopo duro lavoro, esercizi quotidiani e un maestro con la metà dei miei anni ed eccezionale lavoro da parte sua, riesco ad eseguire phantasietanz di schumann, sonata di clementi ed altri.
        Più la gente mi dice che sono un po’ troppo in ritardo per imparare, più aumento la mia determinazione nell’imparare questo fantastico strumento… largo ai vecchietti come noi

  6. Una volta il mio insegnate (anch'io studio da privatista) mi disse che ebbe come allievo un signore di 60 anni che subito dopo la pensione iniziò a suonare il pianoforte; ebbene, dopo due anni imparò a suonare quasi tutto il clavicembalo ben temperato. Non ho idea di quanto studiasse al giorno, ma secondo me è fondamentale essere seguiti da un bravo maestro (tanto per dire, neanche Mozart imparò a suonare da solo). Sempre secondo il mio maestro, vanno bene 3 ore al giorno con una pausa di 15 minuti ogni ora.

    Le statistiche indicano che per diventare esperti in una data materia (come può essere la musica) sono necessarie almeno 10000 ore di tempo che corrispondono a 3 ore in media per 10 anni. Facciamo un esempio: mozart iniziò a suonare a 3 anni ed ebbe come insegnante il padre (tra l'altro anche lui un signor musicista, conoscete la sua messa?) che di sicuro lo faceva sgobbare sodo. Supponiamo che studiasse giornalmente 3 ore, ma certamente lavorava molto di più: a 13 praticamente era già un esperto della materia, e in effetti da qui in avanti le sue opere cominciano ad essere interessanti, non prima. Fatevi i conti insomma, ma l'età centra poco.
    Complimenti per il sito e un cordiale saluto

  7. Ho letto un pò i vostri commenti e noto con dispiacere che ce ne sono ben 47 ma pochissimi di questi si attengono al tema dell'articolo.
    Quindi vorrei esprimere la mia personalissima opinione (anche perchè non suono il piano, ahimè):
    1- Internet è uno strumento straordinario, nel senso che è fuori dall'ordine classico che abbiamo sempre seguito per accedere a delle informazioni o imparare un "mestiere", in questo caso a suonare il pianoforte. Questo implica che ci siano degli errori fatti in buona fede, perchè tutti, chi più chi meno, crediamo nell'indiscutibile valore del conservatorio.
    2-L'italiano ha smesso di essere parlato e scritto bene, secondo i grammatici, da molto tempo. E comunque vige la parola del Vangelo: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra", sono sicura che è la stessa cosa che pensano quegli insegnanti che leggono il blog e si tengono commenti indelicati per sè.
    3- Detto questo, Christian, vorrei farti notare con gentilezza che a volte anch'io provo fastidio e dispiacere nel leggere molte e ripetute imprecisioni (di grammatica ma soprattutto di battitura) tue che non posso non sottolineare. Il mio consiglio spassionato è semplicemente di perdere un pò di tempo a rileggere con calma i tuoi post, perchè il blog possa non essere penalizzato da questo punto di vista, e apprezzato ancora di più dai tuoi fan, me compresa.
    4- Tanto per fare una citazione, Socrate diceva "So di non sapere"…ancora una volta è l'umiltà ad insegnarci la vita. Pianosolo riflette, inoltre, la realtà: ci sono molte persone che studiano, suonano e condividono la loro passione senza chiedere alcun compenso…Christian ha solo scelto di raggiungere un pubblico più vasto proponendoci il suo blog, creato e aggiornato con tanto impegno e fatica. Perchè non è affatto facile.
    Infine, i commenti sono importanti e graditi, e si vede, ma nascondersi dietro un nickname o un account falso non ci impedisce di essere leali e perseverare nelle buone maniere.

    Chiedo scusa per la digressione, e dico Bravo Christian !

    Martina da Lecce.

    • Ciao Martina, non preoccuparti per la lunghezza del commento, è stato un piacere leggerlo! Vedrò ora di rispondere ai tuoi punti 🙂

      1) Concordo a pieno

      2) Vero! Da quando sono nati gli sms se ne vedono di tutti i colori! ihihi

      3) Io mi rendo assolutamente conto delle mie carenze in grammatica e lavoro ogni giorno per cercare di colmarle. Si spera di migliorare piano piano giorno dopo giorno 😉

      4) Grazie. Siamo in molti che lavoriamo su questo Blog e mi spiace che questo purtroppo non viene spesso messo in luce. Molti come te citano me, ma c'è il mio caro socio Giulio che dà l'anima per gestire questo Blog attraverso le sue ampie conoscenze informatiche 😉 Paola, che è ormai diventata la mia corretrice di Bozze, Michele il mago delle interviste e altri nuovi collaboratori che stanno lavorando per ora in sordina.

      In ogni modo grazie per il commento costruttivo, spero di rivederti spesso sul Blog o nel forum! 😉

      Christian

  8. Ho 64 anni a febbraio, suonavo la chitarra all'età 17/24 anni, smesso completamente per lavoro fino alla pensione, per impegnare le giornate ho ripreso con la musica, non con la chitarra ma con la tastiera, quindi da zero tranne che con la teoria che dovevo solo rinfrescare, anche se non ero una cima. La decisione per la tastiera (Tyros 2 usata) è dovuto al fatto che con lei mi posso divertire ed in più posso usare le cuffie e rovinare solamente le mie orecchie. Non avendo velleità artistiche per un futuro che sarà breve e l'età che impedisce l'agilità delle dita, ho deciso di essere un autodidatta sfruttando tutto quello che trovo su internet, quindi ben vengano siti come questo che danno un aiuto a persone come mè. Oltre tutto sono anche simpatici, rispetto a certi forum che hanno la puzza sotto il naso. Un saluto da luposolitario e continuate così.

  9. christian continua col blog… chi non è soddisfatto può rivolgersi altrove, magari all'accademia della crusca (scritta in minuscolo…)

  10. Ciao Ragazzi. Christian io invece di emettere critiche ti voglio ringraziare per il tempo che tu dedichi al Piano e che condividi con tutti noi, liberamente.

    Mi rivolgo a chi ha commentato in maniera inutile e offensiva: ma al posto di criticare, perchè non ammirate chi come Christian condivide le proprie conoscenze in maniera assolutamente libera e GRATUITA per tutti.
    Vorrei proprio vedere Voi saputelli cosa sareste capaci di fare senza avere in cambio nulla, proprio come fa Christian….

    • ricordati che nessuno fa nulla per nulla ( e non necessariamente ciò che si ricerca in cambio è materiale!!) !!!!!!

      e poi tutte queste offese io non le vedo proprio….

  11. Ragazzi io seguo da tempo l'ottimo lavoro di tutto lo staff di pianosolo.it perchè amo la musica e sopratutto il pianoforte.
    Anzi forse a volte tolgo tempo allo studio per collegarmi al sito……però mi rilasso, in fondo suono per passione!
    Senza'altro ci saranno altri siti e blog dedicati allo studio della nostra meravigliosa lingua italiana….ma non è questo!
    Christian, Giulio, Paola ecc.continuate cosi' e grazie.
    Ciao a Tutti Gianni

  12. L'italiano è importante, ma anche l'educazione, e alcuni commenti sono davvero fuori luogo.
    Christian continua con il tuo bellissimo lavoro su questo blog, e lascia stare chi non apprezza.

  13. Sicuramente si è espresso in modo aggressivo, ma mettiamo qualche puntino sulle i per favore.
    Contano i contenuti? Certo, ma non solo.
    L'italiano non si sacrifica, per nessun fine, specialmente quando basterebbe un pò d'attenzione in più per evitare certi orrori grammatici o sintattici che mi è capitato di leggere.
    Non ci si giustifica in questa maniera, è semplicemente inaccettabile.
    Abbiamo una lingua fantastica, difendiamola per piacere.

      • Premesso che condivido l'amore per la nostra lingua straordinaria e che personalmente sono molto scrupolosa nella scelta e nell'uso delle parole, voglio sottolineare l'inutilità di questa futile polemica nel contesto di questo blog.
        Potremmo andare avanti molto a lungo a sottolineare mancanze, debolezze, errori e quant'altro, ma la mia domanda è: ci interessa tutto questo? O non ci interessa piuttosto parlare di musica?

        Generalmente io tendo ad evitare le cose che non mi piacciono, o meglio, prima le analizzo e, dopo aver compreso le motivazioni della mia non condivisione, me ne allontano senza offendere chi ne è portatore. Ritengo sia una forma di rispetto del lavoro altrui.

        Ad esempio trovo che l'espressione che usa Luca "orrori GRAMMATICI" non sia formalmente scorretta, in quanto la parola "grammatico" è utilizzabile in funzione aggettivale, ma questo è un uso desueto e arcaico a cui oggi si preferisce quello dell'aggettivo "GRAMMATICALE".
        "GRAMMATICO" è piuttosto usato nell'italiano corrente come sostantivo maschile a designare un soggetto che si occupa di grammatica.
        Detto questo, non mi sognerei mai di offendere Luca o chiunque la pensi diversamente da me.

  14. Il tuo blog è veramente interessante….
    Non demordere… stai facendo un ottimo lavoro.
    Bravooooooo e complimenti per la tua educazione nel rispondere a chi…educazione non ha!

  15. Entro nel tuo sito tutti i giorni e divoro articoli, interviste, consigli… ho 44 anni e ho ripreso lo studio del piano da 1 anno… Sebbene io presti sempre molta attenzione al corretto uso della nostra lingua, non mi curo troppo della forma, ma del contenuto.
    La consistenza degli argomenti e la tua ferma volontà di tenere vivo il blog sono mirevoli…. Grazie per la tenacia 🙂

  16. veramente io di offensivo non ho visto nulla…mi pare siano evidenziate solo alcune cose in modo oggettivo…certo è che se la verità fa male…..:P

  17. Ciao Christian trovo veramente maleducati certi commenti e ti invito a "non ti curar di loro ma guarda e passa" come diceva il ns divino poeta Dante.
    Io trovo sempre molto utili i tuoi consigli soprattutto per me che sono un principiante over 60! Fra le altre cose abito a Empoli e ogni giorno quando vado a prendere il giornale passo di fronte alla casa natale di Busoni!!! Farò in modo di seguire il suo consiglio. Grazie di cuore per tutto quello che fai e per come lo fai

    • Il nostro divino poeta Dante non diceva "non ti curar di loro ma guarda e passa"(questo lo dici tu!!!) ma
      "non ragioniam di lor, ma guarda e passa."…la differenza è sottile ma se bisogna scrivere una citazione (hai scritto la frase tra virgolette) ,soprattutto su Dante, è meglio essere precisi!

      • hai ragione ma ero proprio convinto che la citazione fosse giusta ed insieme a me tanti altri perchè sono andato su Google ed ho trovato che l'errore è molto diffuso. Fai bene ad essere preciso.

  18. Probabilmente i commenti spariranno per un aggiornamento al sto. Non vi preoccupate 🙂 ci sono stati dei problemi 🙂

  19. Certo che non è la prima volta che utenti maleducati e incivili scrivono il loro pensiero in modo offensivo. Ci sono modi e modi. Cazzo non vi vergognate? Sempre ad aspettare qualcosa che non va per rinfacciarlo. E non è la prima volta. Christian accetta tutte le critiche ma ci sono modi e modi di esporle. Visto che ogni volta fate così, cosa ci state a fare su questo sito?

  20. Secondo me per raggiungere alti livelli si deve per forza iniziare da piccoli: 5/10 anni.
    P.S. La frase di Busoni(se l'ha detta veramente) è sicuramente una bugia!!!

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