Non è facile attribuire un significato univoco alla neve. Non puoi ricondurre ad un unico pensiero quella vasta distesa candida che tinge le campagne e che blocca talvolta mezzi pubblici, attività, che ferma il tempo, che ferma la mente nel suo flusso ininterrotto di riflessioni.
Impariamo ad osservare, a soffermarci tra il turbinio di tempesta e i mulinelli di vento sull’asfalto, tra i marciapiedi, sotto le fronde umide degli alberi: assistiamo a questo cambiamento impotenti ed incapaci di troppe azioni, consapevoli dell’ennesima trasformazione, dell’ennesimo passo verso una forma nuova di natura. Come un salto nel vuoto, i rumori si fanno leggeri, galleggiano in superficie. E allora ecco che qualcuno esce per controllare l’uscita di casa, se ancora c’è la speranza di poter evitare un arresto domiciliare involontario..! qualcun altro è costretto a cospargere le strade di sale e altri ancora si attivano già per togliere quelle zolle bianche simili a cubetti di zucchero.
I bimbi invece escono incappucciati, avvolti da sciarpe e con guantoni alle mani per poter toccare quel bianco episodio in diretta dal cielo.. il nasino rosso e un sorriso gioioso, mentre la mamma in casa si precipita a consultare il meteo per sapere al più presto quanto la neve avrà deciso di far loro compagnia. Luci fioche dai lampioni illuminano i fiocchi bianchi che sembrano marciare come soldatini, uno sopra all’altro. Io mi accovaccio dinanzi alla stufa, dò un’occhiata fuori, penso a sfornare qualche dolcetto: la neve mi giustifica, mi costringe a prendere un po’ di pausa dallo studio, da impegni vari.
Mia mamma invece (chiaramente solo al cessare della bufera!) celebra la nevicata fotografando qua e là qualche particolare… e stavolta è toccato al bel calicanto del cortile che ho deciso di riportarvi sotto, con i suoi rami scuri a fare da contrasto ai fiori gialli e ai fiocchi bianchi.
Qualcuno vede la neve come sigillo a suoni e rumori quotidiani, come ”tregua” e come silenzio quasi mortale; qualcun’altro paragona la neve ad uno splendido vestito di festa per il paesaggio.
Il Carducci, per esempio, nella poesia “Nevicata”, vede la neve come un simbolo di morte che attutisce i suoni tanto da farli sembrare sospiri provenienti da un altro mondo (“Lenta fiocca la neve pe ‘l cielo cinereo: gridi, / suoni di vita più non salgono da la città, / non d’erbaiola il grido o corrente rumore di carro, / non d’amor la canzon ilare e di gioventù…)
mentre R.M.Rilke poeta dicendo: “Io penso: e vedo (o sogno)/ un piccolo villaggio, una gran pace:/ dentro, un cantar di galli./ E il piccolo villaggio si smarrisce in un fioccar di neve./ Entro il villaggio in abito da festa/ una casetta bianca.”
…e qualcosa sento di dover scrivere anche io, sebbene molto umilmente!, magari guardando fuori, osservando il cadere lento dei fiocchi..
Cade in silenzio la neve
mentre proseguo il freddo
sentiero. La sera
avvolge
nel volto bianco
la sua tenera amarezza,
sigillando il cuore
rosso
del tenue tramonto.
Selvaggi pini
silvestri,
rugiada lucente
tra bacche e
calicanti.
Bella la neve
con il suo
matrimonio di
candide fiamme!
Sangue immacolato
dal bagliore celeste.
Odor di terra,
di pianto e
di confini,
suono di silenzio.
La nonna e il bimbo
avvolti nello scialle,
rosso
è il loro stesso
caldo cuore;
proseguo nel freddo
sentiero di fiori
di neve, prodigioso
scenario
di poesia.
Il suono del silenzio, ecco cos’ha di particolare la neve.
..cosa potrei proporvi di diverso se non “the sound of silence” del duo Simon & Garfunkel? Bisogna ricordare comunque che la canzone venne composta a scopo ben diverso, cioè commemorare la morte del presidente degli stati uniti John Kennedy, avvenuta nel 1963.
Vi lascio così, nell’ascolto della versione suonata al pianoforte, quella che potrete realizzare anche voi (magari aspettando la prossima nevicata!)
Ciao, sono l'utore della foto iniziale di questa pagina, dove apparre la mia foto del **barco** di fieno pubblicata nel nostro sito. Domanda ti sembrava troppo difficile mettere il nome o link di dove proviene questa foto come il buon senso e le regole deontologiche impongono? nessuno ti avrebbe detto magari di no non credi?. Ora se sei una persona intelligente aspetto una tua risposta e se non vuoi mettere il nome o link a fianco della foto ti prego ti toglierla ciao bruno
@alida: sono sicura che con un pò d’esercizio magari inizialmente a mani separate riuscirai anche tu a suonarla al meglio.. (nel caso, ci sono versioni ancora più semplici dello stesso spartito!)
Buon lavoro 🙂
@giulio: grazie Giulio, sempre troppo gentile!
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come faccio a scaricare lo spartito ?
La tonalità del video è diversa da quela dello spartito. Il video è il LA- o A- mentre lo spartito è in RE- o D-
ciao, grazie per la segnalazione 🙂
Ciao, sono l'utore della foto iniziale di questa pagina, dove apparre la mia foto del **barco** di fieno pubblicata nel nostro sito. Domanda ti sembrava troppo difficile mettere il nome o link di dove proviene questa foto come il buon senso e le regole deontologiche impongono? nessuno ti avrebbe detto magari di no non credi?. Ora se sei una persona intelligente aspetto una tua risposta e se non vuoi mettere il nome o link a fianco della foto ti prego ti toglierla ciao bruno
Quel del video è bravissimo, io infatti voglio diventare una professionista come lui e voglio iniziare da questa musica!! 😀
nel video gli accordi vengono arpeggiati, questa è la differenza principale. ma dà un occhio qui: http://it.
mi pare faccia più riferimento allo spartito!
bella… ma a me non sembra che lo spartito postato sia quello suonato nel video
@alida: sono sicura che con un pò d’esercizio magari inizialmente a mani separate riuscirai anche tu a suonarla al meglio.. (nel caso, ci sono versioni ancora più semplici dello stesso spartito!)
Buon lavoro 🙂
@giulio: grazie Giulio, sempre troppo gentile!
Complimenti per la poesia e per l’introduzione! Sei davvero brava…
Poi la canzone, è davvero qualcosa di meraviglioso!
🙂
….è bellissima…. ma per provarla dovrò studiare ancora molto…..comunque grazie….
anchio