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PianoCocktail: un originale aperitivo musicale

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PianoCocktail: un originale aperitivo musicale

 

Piano Cocktail

Avete mai pensato di prepararvi un aperitivo mentre suonate il piano? Idealmente, affinché ciò fosse possibile, bisognerebbe avere almeno quattro mani, due per suonare e due per riempire i bicchieri, ma nella realtà quest’idea un po’ folle è possibile. Ci ha pensato Nicolas Schenkel qualche anno fa a cimentarsi nella realizzazione di uno strumento molto particolare che reca il suggestivo nome di pianococktail. La sorella, la pianista Géraldine Schenkel, sulla scorta della lettura di “L’Ecume des jours” dello scrittore Boris Vian, testo in cui si citava appunto un pianococktail, ha espresso il desiderio di suonare questo bizzarro strumento ed è stata prontamente accontentata.

Nicolas Schenkel ha lavorato su un vecchio pianoforte, affrontando la sfida di dover creare un meccanismo in cui non fosse necessario usare l’elettricità, ed è riuscito a creare una sorta di scultura sonora perfettamente funzionante. Il bicchiere che accoglie i liquidi è mobile ed è possibile scegliere quali liquidi miscelare nei cocktail semplicemente suonando e creando così bevande adatte al tipo di musica che si sta creando. Non sono mancate le difficoltà, data la complessità del progetto.

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Pianococktail nella sua prima versione prevedeva una pedaliera asimmetrica realizzata con qualche metro di catena e pignoni da bicicletta che permetteva di piazzare il bicchiere con precisione. La seconda problematica era rappresentata dall’apertura delle bottiglie. Geraldine aveva richiesto dei dosatori da bar montati su sei bottiglie rovesciate. Un sistema di pulegge, aste e leve consentiva di trasferire il movimento dei tasti del pianoforte ai dosatori di liquido. A questo elaborato sistema meccanico sono stati aggiunti elementi sonori e visuali, come un grammofono, una ruota di ghironda azionata da un’elica di barca e molto altro. Il primo piano cocktail ha richiesto sette mesi di lavoro e alla vigilia della sua presentazione Géraldine aveva composto tre pezzi musicali pari al numero dei cocktail che inizialmente era possibile creare. La pianista nel 2007, dato il successo delle sue performance su questo originale strumento, ha chiesto al fratello di ampliare la sua “carte de cocktails” aggiungendo bevande.

pianodrinks

Nel 2009 pianococktail permetteva di realizzare ben 13 cocktail. Nel 2011, dopo questo debutto di successo, lo strumento, come racconta Nicolas Schenkel, era fortemente provato e non era facile tenere l’accordatura, alcuni tasti risultavano indeboliti dal peso, i suoni alterati e complessivamente la meccanica era diventata inaffidabile. Il costruttore di pianoforti Michel Boder, della Chaux-de-Fonds, affascinato dal progetto, fornì allora un vecchio pianoforte e rimise a nuovo tutta la meccanica. In questa fase si cercò di lavorare anche sull’estetica del piano e di risolvere il problema del peso eccessivo scaricato sui tasti senza ricorrere necessariamente all’energia elettrica. La soluzione è arrivata dalla pneumatica, quella branca della fisica che studia proprio il trasferimento di forze attraverso l’aria compressa. Quest’aria è stata immagazzinata in un serbatoio facilmente trasportabile e distribuita attraverso valvole e condotti, sopra dei martinetti aprono e chiudono i dosatori. Queste valvole si trovano sotto i tasti e richiedono un po’ di sforzo per essere attivate.

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Pianococktail, nato come esperimento rudimentale, nella versione del 2012 è un vero e proprio strumento da concerto. Sono numerose le esibizioni della pianista Géraldine Schenkel su Pianococktail e grande il successo di un pubblico incuriosito e affascinato da questo strumento immaginato da Boris Vian e realizzato da Nicolas Schenkel.

Per saperne di più potete visitare il sito di Géraldine Schenkel e quello di Nicolas Schenkel.

Le pianococktail

 

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