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Piano City Napoli. Una città in musica

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Piano City Napoli. Una città in musica

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Si è conclusa domenica 7 dicembre la seconda edizione di Piano City Napoli che ha offerto alla città numerosi concerti ed eventi legati al mondo degli 88 tasti. Una grande festa in onore del pianoforte, ma potremmo dire in generale della musica che qui a Napoli trova il suo luogo di elezione. Napoli tutta è musica, basta aggirarsi per le sue vie colorate e ascoltare il paesaggio, è sufficiente porgere l’orecchio alla sua lingua colma di armonie e colori per capire che ci troviamo in un posto speciale. Piano City ha rappresentato la sublimazione di questa attitudine musicale collettiva.

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In questi tre giorni di inizio dicembre la formula di festival cittadino ideata da Andreas Kern e realizzata per l’occasione da Alberto Napolitano Pianoforti ha trovato a Napoli una connotazione unica. La nuova sede della Mostra d’Oltremare, con le sue imponenti architetture, gli ampi spazi, le sale dall’ottima acustica, ha offerto ospitalità a numerosi concerti che non hanno subito limitazioni nel genere o nella forma rendendo il dovuto omaggio all’arte pianistica tutta. Dalle giovani leve delle scuole di musica e dei Conservatori della Campania all’eccellenza artistica di musicisti come Roberto Prosseda, Giuseppe Andaloro, Orazio Maione, Fausto Ferraiuolo e molti altri, l’offerta artistica è stata ampia e di grande qualità grazie alla lungimiranza della doppia direzione artistica di Dario Candela per la parte classica e Francesco D’Errico per la parte jazz.Piano-City57

Piano City Napoli ha avuto il merito di creare una grande occasione non solo per gli artisti locali (e non) di esprimere idee musicali e creatività e ma anche per il pubblico di conoscere da vicino il fascino e le infinite possibilità espressive dello strumento pianoforte.

L’inaugurazione al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare, con l’intervista virtuale di Roberto Prosseda a Rachmaninov in 3D e la riproduzione su un Disklavier dei rulli contenenti le esecuzioni originali del compositore russo, ha svolto la triplice funzione di conoscere più da vicino la storia di Rachmaninov, di consentire un ascolto pulito di esecuzioni storiche e parallelamente di aprire una finestra sulle applicazioni della moderna tecnologia all’ambito pianistico.

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La grande musica di respiro internazionale ha preso vita al Palacongressi con il piano recital di Giuseppe Andaloro, artista acclamato in tutto il mondo.

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Ampio spazio anche al dialogo fra linguaggi differenti grazie all’incontro musicale di Orazio Maione e Fausto Ferraiuolo, che hanno incantato il pubblico con una magica conversazione fra scrittura e improvvisazione, fra musica colta occidentale e jazz.

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Abbiamo potuto ascoltare inoltre l’omaggio che Luca Ciammarughi ha reso alla musica di Rameau a 250 anni dalla morte del compositore.

Sarebbe arduo elencare i numerosi eventi musicali a cui abbiamo assistito, fra giovani e grandi interpreti. A Piano City Napoli di musica si è anche parlato attraverso le presentazioni di libri e di dischi, le conferenze, i dibattiti e gli incontri. Fra le presenze importanti ci limitiamo a menzionare il musicologo Stefano Zenni con le sue lezioni di jazz sul pianoforte percussivo, il compositore Remo Vinciguerra con la sua nuova raccolta pianistica “Viaggi metropolitani”, Costantino Catena con il suo recente cd “Richard Strauss and The Piano”. Siamo inoltre entrati nel tempio dello storico marchio Steinway&Sons grazie all’avvincente narrazione della sua storia condotta da Giovanni Doria.

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La mappa di Piano City è una mappa che ha incluso tutta Napoli, inondando di musica le case dei napoletani con ben 60 house concert e alcuni luoghi pubblici di pregio come musei ed edifici storici, per concludersi con una agguerrita Piano Battle che ha visto protagonisti Andreas Kern e Paul Cibis con un forte coinvolgimento di pubblico.

Lasciamo Napoli a malincuore, per le bellissime emozioni che ci ha regalato, con l’augurio di ritornare presto e vivere questa città in cui la musica è in ogni cosa e tributando un plauso particolare a iniziative come questa che, ponendo proprio la musica al centro della scena con il suo immenso patrimonio di valori, rendono un grande contributo in termini di formazione dell’individuo e di arricchimento culturale a livello sociale.

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