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Music tale – Noir (1)

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stradaneveSalute a voi, anime prave.

Non lo siete? Allora forse vi aiuterà il sottofondo di “Moment’s Notice”, o “Summer time”, ma… fatevi un favore, non l’ascoltate con le cuffiette intratimpaniche di un lettore mp3. Procuratevi un giradischi e il vinile di John o Miles, sedetevi sulla vostra poltrona preferita, versatevi da bere, e statemi a sentire. Va bene, va bene: in mancanza di altro può andare anche un impianto stereo come Dio comanda.

Siamo vicini a Natale, l’inverno quest’anno è stato impaziente, ma lo è sempre, qui a Chicago: non vede l’ora di arrivare. L’aria sembra carica di microscopiche schegge di ghiaccio che si divertono a pungerti il viso. Avvolto nel bavero del mio cappottaccio, sgualcito e compagno delle mie notti, cerco di schivare gli aghi pungenti dei fiocchi di neve che mi travolgono mentre cammino solitario verso il mio rifugio. Già, perché è proprio quando tutti sembrano felici del periodo di festa, impazienti di mostrarsi soddisfatti coi loro amici e parenti della vita che fanno o di sfoggiare il nuovo lifting, è proprio adesso, dicevo, che sento più forte il bisogno di rifugiarmi nella mia tana. Una bettola, di cui solo i randagi come me conoscono l’esistenza, piena di fumo e povera di donne; di donne normali almeno. Per arrivarci passo da una viuzza laterale del centro, dove, accanto a dei bidoni di spazzatura dimenticati da Dio, ma soprattutto dai netturbini, seminascosta, c’è una porta di legno: busso in codice e, come sempre, uno dei gorilla di Joe mi apre grugnendo, mentre scendo le scale che portano dentro. Anche Joe, come me, è un cane randagio, le sue passioni sono le belle donne e questo posto. Le mie compagne di viaggio invece sono una bottiglia di whisky scadente, il migliore che ha, e soprattutto la mia signora: la musica, il jazz. Ci avete mai fatto caso? Il jazz, al maschile. Forse perché il jazz è un po’ come noi maschi, che quando dobbiamo dire una cosa la diciamo, senza starci a girare tanto intorno, e se ci dobbiamo mandare affanculo lo facciamo e basta. Le donne invece.. Ah, le donne! Sembra che sappiano sempre esattamente cosa vogliono, e se lo prendono facendoti credere che la scelta l’hai fatta tu. Coi loro segreti e le loro piccole bugie, hanno mille armi per farti cadere, mille veli di mistero, mentre tu sei lì, davanti a loro, nudo come un verme, a ripensare alla targa del tir che ti è appena passato sopra.

E poi ci sono quelle ricche. Chissà se le signore imbellettate, là fuori, tutte lustrini e buone maniere, sommerse da pacchi inutili quanto poco sentiti, hanno mai anche solo pensato, che così vicino alla vita che ritengono la migliore possibile, possa esistere un mondo parallelo come la bettola del buon vecchio Joe.

…continua

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3 COMMENTI

  1. Grazie giulione, attendo che tu mi dia indicazioni sulla data della prossima uscita, se vuoi anche questo sabato, anche se dovrò mettermi sotto a scrivere altri episodi!

    E Per AliceBon dico grazie anche a te collega di blog! Non so se è stata l’ispirazione del principiante, il fattore C o che altro… di sicuro c’è che mi sono divertita tanto a scrivere!

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