Una sera, mi ricordo come adesso, stavo bevendo un bicchiere del pessimo whisky di Joe, quando d’un tratto partirono le note di Don’t know why, era da tanto che non la sentivo, ma non ci feci troppo caso. All’improvviso una voce femminile intonò la prima strofa: tutti pensarono che Joe ci avesse fatto uno scherzo, perché a memoria d’uomo nessuna donna aveva mai cantato su quel palco. Come gli altri, anch’io alzai lo sguardo e d’un tratto la vidi entrare, seguita dalla sua voce. Al suo apparire il livello medio di bon ton del pubblico in sala si fece subito sentire. Ah, l’aveste vista! Era uno schianto stretta nel suo vestito rosso da grand soirée, i capelli scuri raccolti e qualche ciuffo che le scendeva lungo le guance. Dalla sua bocca rosso fuoco uscivano note mai sentite. Per tutto il tempo rimasi a guardarla stregato, che donna! Appoggiato al bancone unto di Joe mi sentivo al sicuro, la spiavo dal mio angolo privato, quando all’improvviso, veloce come un gatto, si voltò e mi guardò dritto negli occhi, come se avesse sempre saputo che ero lì.
Finito il pezzo la vidi sparire nel buio accanto al palco. Ancora stordito dalle sue vibrazioni, mentre stavo per bere un altro goccio per riprendermi, sentii un profumo mai entrato nel locale di Joe, alzai gli occhi dal bicchiere per tuffarli nello specchio e lei era lì, alle mie spalle. Mi guardò sorridendo con una punta di sfida, e io raccolsi tutta la mia faccia tosta per non apparire nervoso. Mi voltai e le sorrisi anch’io, sfoggiando la mia migliore faccia da idiota.
… continua