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Mozart – Sonata K545 in Do (spartito per pianoforte)

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Mozart - Sonata K545 in Do (spartito per pianoforte), 5.0 out of 5 based on 295 ratings

Ecco una delle sonate di Mozart più suonate di sempre, la K 545 . La sonata è in Do maggiore (come molte altre di Wolfgang), ed è, in termini di tecnica, la sonata più semplice mai scritta da Mozart. Tanto che molti giovani allievi la portano nei saggi, studiandola già nel terzo volume del Cesi-Marciano. Questa non è però solo classificata come “sonata facile” ma è una sonata vera e propria, infatti molto pianisti professionisti la eseguono tranquillamente in pubblico.

In questi video vediamo la magistrale esecuzione della pianista Mitsuko Uchida. Per chi non la conoscesse, può leggere queste poche righe riguardanti la sua vita.

Biografia di Mitsuko Uchida

Nata in una cittadina sulla costa nelle vicinanze di Tokyo, Giappone, la Uchida si trasferì giovanissima a Vienna, in Austria, all’età di dodici anni insieme ai genitori, appartenenti al corpo diplomatico, là si iscrisse all’accademia musicale di Vienna, dove studiò con Kempff e Stefane Askenase.

Nel 1969 vinse il primo premio del concorso internazionale dedicato a Beethoven a Vienna e nel 1970 il secondo premio nel Concorso internazionale Frederich Chopin. Poi, nel 1975, conquistò il secondo premio nel Concorso internazionale di Leeds.

È un’interprete di successo delle opere di Mozart, Beethoven, Schubert e Chopin. Ha inciso l’intera serie delle sonate per pianoforte di Mozart (grazie a cui ha vinto un Grammophone Award) e i concerti per pianoforte con la English Chamber Orchestra, diretta da Jeffrey Tate. Si è inoltre distinta per l’interpretazione delle opere della seconda scuola di Vienna.

Si è esibita con Dame Felicity Lott  nella stagione 2005-06 della Cleveland Orchestra.

È direttore artistico della Marlboro Music School and Festival.

Uchida risiede attualmente a Londra con suo marito.

La sonata

La sonata è composta da tre tempi, così denominati:

  1. Allegro
  2. Andante
  3. Rondò

Il primo e il terzo tempo sono molto noti, ma il più popolare è il secondo tempo. Quest’ ultimo, in Sol maggiore, dà un’ atmosfera tipicamente natalizia (infatti mi ricordo che da piccolo questo pezzo, lo mettevano come sottofondo a qualche pubblicità dei panettoni 🙂 ). Nonostante l’essenzialità e la semplicità delle note, questo secondo tempo riesce a suscitarmi emozioni indescrivibili.

L’ importante in questo tempo è la prima nota: il Si. La dinamica indica già un cantabile ma quel “Si” va effettuato con la caduta ad attacco, in modo tale che generi quella specie di ritardando iniziale. Il suono non deve essere troppo aggressivo, piuttosto molto dolce, ma nemmeno “alla Chopin”.  Tuttavia quest’ effetto può anche essere ottenuto tenendo la mano aderente alla tastiera premendo il tasto mentre si fa vibrare la mano (anche se il pianoforte non è come un violino che vibrando la mano emette un suono migliore, tale movimento serve più che altro a convincersi di suonare in maniera “vibrata” e aiuterà a dare l’ effetto “ritardato”).

La sonata K 545 è la sonata n.16  che quindi possiamo trovare nel secondo volume delle sonate di Mozart (edizione Urtex).

Non posso fare altro che augurarvi una buona suonata e… non dimenticatevi di suonarla sotto il periodo natalizio! 😉

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Sono un pianista a tempo pieno, laureato a pieni voti all'ISSM "G.Puccini" di Gallarate. Adoro condividere le mie esperienze musicali sul web con articoli e video. Insegno pianoforte a coloro che intendono cominciare questa fantastica avventura.

6 COMMENTI

  1. per me è facilissimo chiudo gli occhi e lo faccio subito vi batto tutti dato che sono un insegnante di pianoforte !!!!

  2. Sono mesi che, innamorata di questa bellissima Sonata, sono alle prese con l’Andante, che trovo più “abbordabile” per me rispetto agli altri due tempi.
    Concordo con Luca nel dire che la diteggiatura è semplice, ma che il resto non lo è, e mi riferisco all’interpretazione, al conferire al brano il “feeling” giusto, all’attenzione da prestare a tanti piccoli dettagli che rendono grande questo pezzo.
    Suggerisco di ascoltare anche questa bellissima interpretazione della meravigliosa Yuja Wang (andava ancora alle elementari a quei tempi!):

    video

    09:04

    Ogni volta che la provo davanti al pianoforte mi tornano in mente queste parole “Le Sonate di Mozart sono facili per i bambini, meno per i grandi”, pronunciate non mi ricordo da chi… forse perchè occorre avere un animo spensierato ed aperto nell’approccio…
    Buon studio a tutti!
    Emanuela

  3. Che straordinaria interpretazione!

    Sembra facile, in realtà è molto difficile proprio nella fase di interpretazione… Le note sono facili da imparare e da suonare, ma il basso albertino non è mai facile da suonare bene, rendendo il brano “interessante”…

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