Avevo 12 anni quando ascoltai, per la prima volta, coscientemente, Mozart. Me ne innamorai immediatamente, fu un colpo di fulmine. Geometrie perfette, scale, arpeggi, note che si incastrano magicamente fra di loro rendendo piacere, grazia ed eleganza. Ascoltai mille volte quel pezzo, ascoltai mille volte La Sonata in Do K.545 per pianoforte. Provai a suonarla, ma non ne ero capace. Mi intestardii cosi tanto che la imparai a memoria, ma i risultati scarseggiarono. Ora, dopo piu di dieci anni, ho provato a ristudiarla, e mi sono accorto che questa sonata “facile” proprio facile non è. E come allora percorrendo scale, arpeggi per entrambe le mani, che giocano, si rincorrono mi illumino.
Elaborato probabilmente con finalità didattiche che si snoda in 3 parti: La prima è un allegro, poi un andantino e il terzo un rondò. La prima e l’ultima parte, a mio parere, sono le più difficili, mentre l’andantino è più abbordabile.
Sono sicuro che dopo averla ascoltata, vorrete anche voi mettere le mani sul pianoforte. Probabilmente qualcuno di voi lascerà la ragazza e proverà piacere esclusivamente con lei, la k.545. Ascoltala:
