Oggi parleremo dell’indipendenza delle mani, o come preferisco chiamarla, “interdipendenza delle mani“. Dico “interdipendenza” perché, anche se le due mani si muovono in modi diversi durante l’esecuzione di un brano, esse sono effettivamente dipendenti l’una dall’altra e collaborano per creare il risultato musicale finale.
Spesso si parla di indipendenza delle mani, specialmente quando i giovani allievi o gli amatori hanno difficoltà a coordinare i movimenti tra una mano e l’altra. Ad esempio, consideriamo una semplice melodia alla mano destra come Do-Mi-Sol e un semplice accompagnamento alla mano sinistra. Per un pianista agli inizi, coordinare due schemi differenti tra le mani può essere complicato. È simile al tentativo di disegnare cerchi nell’aria con una mano e triangoli con l’altra.
Consigli Pratici
Per sviluppare questa “interdipendenza”, non è necessario mantenere le mani alla stessa altezza. Una mano può suonare più forte o più piano, o più legato o staccato. L’importante è esercitarsi e creare le connessioni cerebrali che permettono questa coordinazione.
Repertorio ed Esercizi
Un ottimo punto di partenza è il repertorio di Johann Sebastian Bach, in particolare le sue Invenzioni a Due Voci. Questi brani presentano linee melodiche separate per ciascuna mano, ognuna con la sua indipendenza, ma che devono essere integrate per ottenere un suono armonioso.
Per esempio, nell’Invenzione n. 1, c’è una sorta di “botta e risposta” tra le due mani. Nell’Invenzione n. 4 in Re minore, entrambe le mani giocano ruoli diversi ma complementari, mentre nell’Invenzione n. 12, la mano sinistra ha un flusso di sedicesimi e la mano destra esegue mordenti e trilli.
Conclusioni
Questi sono solo alcuni esempi tratti dal repertorio di Bach che possono aiutare a migliorare l’indipendenza e l’interdipendenza delle mani.
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