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Lina Nyberg & Esbjörn Svensson, Close (1993, Touché Music, distr. Egea Distribution)

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L'immagine presenta la copertina dell'album

Quando una voce e un pianoforte si incontrano, se la voce è quella di una giovanissima Lina Nyberg e il piano quello di Esbjörn Svensson, possiamo senz’altro parlare di un disco con forte personalità. Registrato nel 1993, “Close” è la sintesi di un incontro tra la all’epoca ventitreenne cantante e il pianista svedese, purtroppo prematuramente scomparso nel 2008, ancora in un ruolo di sideman alla vigilia della fondazione del suo Esbjörn Svensson Trio.

Il disco, destinato al mercato svedese, palesa subito queste due forti personalità che dialogano su pezzi jazz (“Never Let Me Go”, “Ruby My Dear”, “In Your Own Sweet Way), brani di altra estrazione musicale (“Here, There and Everywhere” di Lennon/McCartney) e composizioni originali, come la title track, “Close”, a firma Lina Nyberg, o “Waiting” e “Waltz For The Lonely Ones” di Esbjörn Svensson. Lina Nyberg rivela non solo intraprendenza interpretativa, ma anche padronanza e controllo dello svolgimento musicale nelle sue componenti fondamentali: melodia, armonia, ritmo, senza sottovalutare alcun elemento, piegando la voce al contenuto musicale e testuale di ogni brano e rivelando una profonda conoscenza di alcune delle voci che hanno segnato la storia del canto in differenti generi, da Bessie Smith a Ray Charles ad esempio. Lo strumento voce viene suonato ora con dolcezza ora con aggressività, senza tralasciare mai il legame di coerenza emotiva tra suono e concetto espresso dal testo cantato.

Esbjörn Svensson qui, pur se nel ruolo di accompagnatore, si rivela già come musicista di contrasti. Mai banale nel seguire le evoluzioni vocali della Nyberg, snocciola frasi che denotano l’interesse per vari generi, dal jazz puro al pop al rock al funk, in un discorso musicale in cui il sideman è soprattutto compositore. Le alternanze voce-strumento sono ottime, in un interplay che ha il sapore della naturalezza, in cui percepiamo entrambe le personalità, ben attente ad evitare inopportune invasioni l’uno nel territorio dell’altra, con il raro dono della delicatezza e del rispetto reciproco, lungi dal fare sterile mostra di sé.

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2 COMMENTI

  1. Fino a poco tempo fa andavo a visitare i negozi di dischi, memorizzando i nomi di pianisti a me sconosciuti, poi a casa andavo su youtube ed ascoltavo i loro brani, per capire se il genere era di mio gusto.Da quando visito il Vs.sito grazie alle tue recensioni mi permetti non solo di ascoltare ma di conoscere anche la loro storia.
    Ottimo lavoro e …….grazie Paola!!
    ps) Brava Lina Nyberg e soprattutto bravissimo Svensson.

    • Grazie a te Gianni.
      Sono felice che le mie recensioni siano in qualche modo utili. Sono in realtà semplici segnalazioni di cose che scopro nelle mie ricerche musicali e che apprezzo. Purtroppo il mercato discografico attuale e la promozione della musica sui media rende spesso difficile la ricerca di molta buona musica, che invece c'è, è viva e continua a produrre molte cose notevoli, sia in ambito jazz che in altri generi. Se hai segnalazioni di cose interessanti scrivimi pure, la mia mail la trovi in CHI SIAMO.
      Svensson è stato un grande pianista purtroppo prematuramente scomparso, ma ci ha lasciato tutte le incisioni con il suo trio E.S.T. che sono molto interessanti e moderne.

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