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Come suonare il legato e lo staccato: la differenza

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oggi spiegherò cosa si intende per suonare legato e suonare staccato.

Innanzi tutto, come capire quando bisogna suonare legato e come capire quando suonare staccato?

Ecco un esempio di quando lo spartito ci indica di suonare il legato:

Beethoven sonata n.9 allegretto.

In questo spartito troviamo delle note in chiave di sol e in chiave di fa. E notiamo che sopra e sotto queste ci sono delle line curve. Ecco queste linee curve sono il simbolo di legatura
Tutte le note poste sotto questa curva sono note legate.

Come si suonano le note legate?

– Vengono suonate consecutivamente a pieni valori. La mano non dovrà mai staccarsi dal pianoforte durante la esecuzione del suono legato.
Tra un legato e l’altro la mano va sollevata.

Ecco un esempio di staccato…

Beethoven 1^ sonata per pianoforte Allegro.

 

le note Do, Fa, Lab, Do, Fa, sono accompagnate da
dei numerini (diteggiatura) e da dei puntini posti sopra o sotto la nota. E’ da notare come invece il puntino posto alla destra della nota aumenti il suo valore della metà. Il puntino sopra (o sotto) la nota invece indica di dimezzare il valore delle nota.

Riassumendo: puntino a destra si aumenta di metà il valore, puntino sopra o sotto diminuisce di metà il valore.

Quindi lo staccato non è altro che una nota a cui viene sottratto del valore. E il resto del valore? Il resto del valore diventa pausa. Infatti, nell’ esempio sopra lo spartito diventerebbe: Do da 1/8 + pausa da 1/8/, Fa da 1/8/ + pausa da 1/8 , La da 1/8 + pausa da 1/8 ecc…

Talvolta se una composizione è tutta staccata, l’autore, anziché mettere i puntini sopra ogni nota scrive ” sempre staccato” ciò vuol dire che dovrete suonare lo staccato dall’inizio alla fine o fino a nuovo ordine (indicazione di legato).

Come si suona lo staccato?

Allora ci sono 2 tipi di staccato: lo staccato di polso, e lo staccato di dito. Questo appena analizzato è lo staccato di polso e si suona così: Il polso non è rigido ma flessibile, e deve rimbalzare ad ogni nota. Ma non dovete far fatica nel fare “rimbalzare” il polso, dovete cercare di suonare come se aveste una molla. Usate la spinta della molla per non affaticarvi. Non occorre fare movimeti in più, ma solo ciò che è necessario!

Ora esaminiamo l’altro tipo di staccato.

Beethoven sonata n.8 rondò.

 

Lo staccato di dito è segnato nello stesso modo sullo spartito, ma dobbiamo essere noi in grado di distinguerlo. Immaginiamoci di suonare questo passaggio con lo staccato di polso. Sarebbe troppo laborioso, i movimenti sarebbero troppi, troppo ampi e non di certo adatti per eseguire quella scala discendente di ottavi! Ecco quindi che entra in gioco lo staccato di dito.

Come si esegue lo staccato di dito?
Lo staccato di dito si esgue tenendo il polso semirigido e scorrendo le dita sulla tastiera. Saranno solo le dita a suonare e non il polso a muoversi. Saranno le dita che si abbasseranno e si alzeranno velocemente. Questa tecnica necessaria quando lo spartito richiede lo staccato in passaggi veloci.

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Sono un pianista a tempo pieno, laureato a pieni voti all'ISSM "G.Puccini" di Gallarate. Adoro condividere le mie esperienze musicali sul web con articoli e video. Insegno pianoforte a coloro che intendono cominciare questa fantastica avventura.

13 COMMENTI

  1. Caro Christian, complimenti per l’ottima spiegazione. Ho girato tante pagine sul web, ma questa è in assoluto quella più chiara, sintetica ed efficace che ho trovato. Hai spiegato in modo esemplare e la tua pagina mi è stata veramente utile. Ancora complimenti per la tua capacità di insegnamento

  2. cristian salerno ti seguo spesso sei un ottimo maestro ,non sono principiante ma la mia strada dell’apprendimento è lunga sono incontatto con il tuo blog molto istruttivo e con quello di musica musicologia.non mi basta saper suonare,suono ora male,desidero capire la musica ci incontreremo spesso,buona domenica e ringrazio il tuo blog alfredo

  3. Ho capito, grazie della risposta. Sto studiando la prima invenzione a due voci di Bach su un'edizione URTEXT. Su youtube ho sentito varie versioni suonate da professionisti, e alcuni la fanno tutta legata, altri invece tutta, o alcune parti, con una specie di staccato. Mi chiedevo se c'erano dei criteri o se dipendeva solo dall'interpretazione. grazie

  4. Ciao, volevo capire una cosa. Come devo suonare quando invece non c'è nessuna indicazione? Devo farlo portato? Grazie

      • Una bellissima domanda! Se non c'è nulla di tutto ciò probabilmente hai uno spartito moderno (tipo Allevi, Einaudi ecc..) oppure una trascrizione di uno spartito originale. In linea teorica si suona comunque sempre legato, anche se vedendo i video di Einaudi ti puoi accorgere che suona i suoi pezzi con una sorta di "staccato".

        Le note devono avere di norma sempre la loro durata, perciò non bisogna staccarle se non c'è alcuna indicazione 😉

  5. Nel mio libro ho incontrato un esercizio in cui sono presenti legato e staccato sullo stesso accordo. Cioè tre accordi di seguito col simbolo di legato e tutti e tre col punto sopra. In alcuni puntii è lo stesso accordo che si ripete. Come faccio a legare tre accordi uguali? E come faccio poi a legarli e astaccarli insieme? Come si legge questa notazione?

    • Ciao Renato! quando ci sono tre accordi uguali ribattuti e legati, devi cercare di rendere minimo il tempo che intercorre tra la fine di un accordo e l'inizio di quelle seguente. Quando invece trovi sia il punto che la legatura, allora quegli accordi saranno "portati", ovvero li dovrai suonare con un po' più di pausa tra la fine di un accordo e l'inizio di quello successivo. Questa pausa la si ottiene togliendo valore all'accordo precedente .

      Spero di essermi spiegato in qualche modo.. 😀

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