Home Articoli Le avventure di un istrionico maestro di musica in un nuovo volume...

Le avventure di un istrionico maestro di musica in un nuovo volume di Remo Vinciguerra

0

Non è nuovo alle fiabe Remo Vinciguerra, anzi il suo mondo ha sempre viaggiato sul binario parallelo di una realtà fiabesca che riesce al contempo a trasmettere messaggi positivi e soprattutto a realizzare quella che è da sempre la missione principale del Maestro: appassionare i ragazzi e le ragazze alla musica, avvicinarli allo studio di uno strumento, entusiasmarli e favorire una crescita personale all’insegna di sani valori. E così, dopo La storia delle note, dopo le Favole pentagrammate, dopo Una fantastica storia della musica raccontata ai ragazzi, solo per citare alcune delle sue innumerevoli pubblicazioni, Remo Vinciguerra torna a raccontarci una dolcissima fiaba con L’album di Tuono Sognante e il grammofono d’oro, edito dalla Virginio Cremona Editore.

Il sottotitolo, Avventure di un istrionico maestro di musica, lascia intuire che dietro il nome di Tuono Sognante si cela in realtà il vero protagonista della storia, ovvero proprio lui, Remo Vinciguerra, che torna a fare una delle sue lezioni proprio dalle pagine di questo libro. Già nel Prologo ci viene presentato come “una figura a metà tra il buon padre e l’eccellente pedagogo., che educava il fanciullo con l’arte dei suoni”. Chi ha avuto il privilegio di assistere ad una delle lezioni di musica di Remo Vinciguerra non stenterà a riconoscere in questa presentazione le sembianze del Maestro.

Sfogliando le pagine ci troviamo catapultati nella Tribù dei Suonati dove Tuono Sognante dispone i suoi ragazzi intorno al Sacro Braciere Ardente e fa credere loro che la musica sia evocata tramite il Magico Grammofono d’Oro, inciso sul medaglione che Manitù gli ha consegnato “una notte sul Monte Calvo”. Questo grammofono, strofinato in varie direzioni e in vari modi produce ogni tipo di musica. Se il Grammofono è strofinato con le mani sporche potrebbe evocare una noiosissima sequenza di rap e di trap.

La favola non ve la racconteremo per non sciuparvi la lettura, ma è una favola da seguire pagina dopo pagina tenendo accanto un grammofono, un lettore cd, uno stereo, qualunque cosa possa trasmettere tutte le composizioni che il maestro Vinciguerra dissemina nella narrazione. Sono composizioni classiche che non si limitano ad essere cornice, sono piuttosto sostanza primaria del racconto, ne segnano le vicende, le atmosfere, e non sono solo mai citate, ma sempre corredate da una piccola guida all’ascolto. Lo scopo è anche questo coincidente con quello che Remo Vinciguerra ha sempre propugnato tra i suoi principali insegnamenti: appassionare all’ascolto della musica colta.

Remo Vinciguerra

Intorno a Tuono Sognante ruotano le figure degli altri protagonisti della fiaba, i suoi allievi e le sue allieve. Sono ragazzi pieni di sogni, di speranze, ma anche di paure e incertezze, alle prese con le idiosincrasie della società contemporanea eppure ancora puri di cuore, pronti ad assorbire i magici insegnamenti che ricevono, attenti nel ritrovare quelle cose che talvolta ci vengono subdolamente trafugate dalla tecnologia: la creatività, la personalità, la gioia dello stare vicini realmente, senza schermi o filtri digitali. La fiaba è anche un inno all’apertura mentale, allo sviluppo della sensibilità, all’accoglienza del nuovo e del diverso, perché anche la noiosa sequenza di rap e trap alla fine non è male. Così conclude il maestro: “Non credo che faccia sempre bene lavarsi tutte le volte le mani!”

Le bellissime illustrazioni di Raffaella Seccia danno dimensione visiva alle parole del testo e, come prescrive il Maestro, “andranno dal lettore rigorosamente colorate durante gli ascolti”

In chiusura Remo Vinciguerra ci confessa di aver scritto questo testo nel momento in cui è andato in pensione, il giorno in cui ha cessato di insegnare. Ma voi ci credete che ha smesso di insegnare? Noi no, perché dalle pagine dei suoi libri continua ogni giorno ad impartirci le sue splendide lezioni, e noi ad imparare divertendoci.

Pianosolo consiglia

Articolo precedenteAngelo Fabbrini. La valigetta dell’accordatore
Articolo successivoGilda Buttà. Absolutely… Ennio Morricone

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here