L’appoggiatura è una piccola nota che viene messa davanti alla nota reale la cui durata viene calcolata sottraendo alla nota reale il valore indicato dell’appoggiatura stessa.
L’appoggiatura si distingue dall’acciaccatura sia per la rappresentazione grafica che per l’esecuzione.
Rispetto all’acciaccatura infatti la nota dell’appoggiatura non presenta tagli trasversali che la dividono. Mentre l’acciaccatura è una nota da suonare molto velocemente in battere quasi in contemporanea con la nota reale, l’appoggiatura come dicevo poco fa va a rubare il proprio valore alla nota reale.
Ad esempio se abbiamo una nota da 1/4 e un’appoggiatura da 1/8 andremo ad eseguire l’appoggiatura con il valore di 1/8 e la semiminima con il valore di 1/8, quindi il valore complessivo sarà di 1/4.
L’appoggiatura è una nota espressiva che si può trovare un tono sopra alla nota reale o in genere un semitono sotto. Come il resto degli abbellimenti anche l’appoggiatura segue la tonalità. Dunque se abbiamo delle alterazioni in chiave la nota dell’appoggiatura dovrà rispettarle.
Trovandosi a un tono o un semitono di distanza dalla nota reale, la nota dell’appoggiatura in genere non appartiene all’armonia del contesto, ma è invece una vera e propria ornamentazione, quindi va intesa come aggiunta espressiva.
La regola secondo la quale la nota dell’appoggiatura ruba il valore alla nota reale su cui si appoggia ha naturalmente delle eccezioni. Solo per fare un esempio, quando l’appoggiatura è su una nota puntata ne ruba i due terzi del valore.
Nel video potete vedere esempi pratici di esecuzione dell’appoggiatura su alcuni brani della letteratura pianistica.
Se avete domande commentate pure questo articolo. E per ulteriori lezioni consultate Pianosolo Maestro.
Tutti gli articoli della serie
- Il gruppetto al pianoforte. Cosa è e come si esegue
- Il glissando al pianoforte. Cosa è e come si esegue
- L'acciaccatura al pianoforte
- Il mordente al pianoforte
- Il trillo al pianoforte
- L'appoggiatura al pianoforte (This post)
Ciao! Grazie del commento e dell’osservazione. Naturalmente il “mondo” degli abbellimenti è estremamente variegato e sintetizzare in un video di pochi minuti come questo, che ha l’obiettivo di dare una prima indicazione a chi legge su come iniziare a decodificare alcuni degli abbellimenti, è molto difficile. E’ importante sapere sempre che gli abbellimenti vanno risolti a seconda del contesto e che naturalmente esistono anche numerose scuole di pensiero. Io nella spiegazione dell’appoggiatura mi sono rifatto a Carl Philippe Emanuel Bach che nel suo ” Saggio di metodo per la tastiera” cita: , può darsi non mi sia espresso in modo chiaro, parlando di quarti e non più genericamente di tempo ternario. In genere quando in una battuta da 3\4 si trova una appoggiatura da 1\4 su una minima puntata, l’appoggiatura si può eseguire della durata di 2\4. Questo avviene principalmente in movimenti lenti, esempio sarabande. Resta il fatto che la risoluzione di cui sopra non è vera e propria legge e anche andando sugli stessi brani, ma trattati da revisori diverse, spesso si troveranno risoluzioni diverse degli stessi abbellimenti!
A presto
Giuliano
Ciao! Grazie del commento e dell’osservazione. Naturalmente il “mondo” degli abbellimenti è estremamente variegato e sintetizzare in un video di pochi minuti come questo, che ha l’obiettivo di dare una prima indicazione a chi legge su come iniziare a decodificare alcuni degli abbellimenti, è molto difficile. E’ importante sapere sempre che gli abbellimenti vanno risolti a seconda del contesto e che naturalmente esistono anche numerose scuole di pensiero. Io nella spiegazione dell’appoggiatura mi sono rifatto a Carl Philippe Emanuel Bach che nel suo ” ” cita: , può darsi non mi sia espresso in modo chiaro, parlando di quarti e non più genericamente di tempo ternario. In genere quando in una battuta da 3\4 si trova una appoggiatura da 1\4 su una minima puntata, l’appoggiatura si può eseguire della durata di 2\4. Questo avviene principalmente in movimenti lenti, esempio sarabande. Resta il fatto che la risoluzione di cui sopra non è vera e propria legge e anche andando sugli stessi brani, ma trattati da revisori diverse, spesso si troveranno risoluzioni diverse degli stessi abbellimenti!
A presto
Giuliano
Ciao. Scrivi “Ad esempio un’appoggiatura da 1/4 su di una nota da 2/4, varrà 1/4.
Un’appoggiatura da 1/4 su di una nota da 3/4 varrà 3/4-1/4 = 2/4.”
Il che mi confonde, perché direi che l’appoggiatura vale sempre un quarto mentre è la nota principale che nel primo caso vale 1/4 e nel secondo 2/4. Ti sono grato se mi chiarisci questo punto. Nel video mi sembra che tu dica quello che dico io. Il rischio è invertire la durata delle note!
Perché im appoggiatura su un valore puntato sottrae alla nota reale due terzi del suo valore.