
La chiave di violino
Nella notazione musicale, la chiave rappresenta un segno grafico posto all’inizio del pentagramma con l’obiettivo di determinare il nome e l’altezza dei suoni.
La chiave di violino (detta anche chiave di sol) è una delle chiavi più utilizzate da chi si accinge allo studio dello strumento musicale tra cui il pianoforte (in contemporanea con la chiave di basso), il flauto, il violino, ma viene anche usata nel canto dalle voci femminili.

Solitamente la chiave di violino è la prima chiave che si studia quando ci avviciniamo al mondo musicale, e normalmente, durante lo studio del piano, è propedeutica alla chiave di basso. Premesso che le note non sono mai assolute ma relative alla chiave di riferimento, ovvero che due note nella stessa posizione, variano in base alla chiave musicale di lettura.
Come si rappresenta graficamente la chiave di sol
Dal punto di vista grafico, la chiave di violino fissa la sua posizione sul secondo rigo del pentagramma musicale in corrispondenza del sol. Il simbolo rappresenta un’evoluzione della lettera G che corrisponde alla nota SOL indicate in passato dalle sillabe guidoniane.
La chiave di violino: funzionamento
Sicuramente saprai che ogni chiave fissa sul pentagramma la nota di riferimento, grazie alla quale è possibile conoscere tutte le altre note, ascendenti e discendenti.
La chiave di violino o chiave di sol, fissa la posizione del SOL. Il sol viene posizionato nella seconda riga del pentagramma e corrisponde al SOL immediatamente sopra al DO centrale del pianoforte.
Come si leggono le note in chiave di violino
I suoni della scala musicale vengono indicati da dei segni detti note e come detto precedentemente, la chiave di SOL viene posta sul SOL (seconda riga) e salendo si avranno le note LA-SI-DO-RE-MI-FA-SOL e discedendo FA-MI-RE-DO-SI-LA-SOL.
Una delle stretegie di lettura più utilizzate è quella di leggere le note sulle linee e sugli spazi
Tagli addizionali
Per tutte le chiavi che compongono il setticlavio, dobbiamo fronteggiare i tagli addizionali . Il pentagramma ci consente di utilizzare suoni medi; per ottenere suoni acuti o gravi è necessario l’utilizzo di tagli addizionali (in “testa” alla nota o in “gola”) come nella figura in alto.
Proprio per evitare di avere note troppo alte o basse, difficili da decodificare, il basso del pianoforte, ad esempio, viene decodificato con la chiave di basso, molto più chiara e leggibile.
Curiosità: I nomi delle note
I nomi della note sono state introdotte da Guido D’Arezzo (995 – 1050) , un teorico musicale del Medioevo, desunti dalle prime sillabe di sei versetti di un inno a San Giovanni, molto noto in quel tempo: Ut queant laxis .
Ut queant laxis Affinchè possano cantare
Resonare fibris con voci libere
Mira gestorum le meraviglie delle tue gesta
Famuli tuorum, i servi tuoi,
Solve polluti cancella il peccato
Labii reatum dal loro labbro impuro
Sancte Iohannes o San Giovanni
Come possiamo notare, a ciascuna sillaba evidenziata nell’inno appartengono le note che compongono la scala musicale. La nota “UT” venne successivamente modificata in DO da Giambattista Doni (1594 – 1647), un teorico musicale italiano , prendendolo dalla prima parte del suo cognome; a Giuseppe Zarlino (1517 – 1590), compositore e teorico musicale italiano, gli è stata attribuita l’istituzione della nota SI nella scala tramite la fusione delle iniziali Sancti Iohannes.
Esercizi di lettura della chiave di SOL
Pianosolo ha preparato per te degli esercizi di lettura di note in chiave di Violino in modo tale che tu possa fare pratica. Si tratta di esercizi progressivi. Ti consiglio di imparare a leggere con fluidità ogni esercizio prima di passare al successivo.
Il pianoforte legge oltre che in chiave di violino anche in chiave di basso. Cliccando qui trovi il videocorso formato da 10 videolezioni e 50 esercizi.
Ciao Cristian, sono una nuova iscritta a cui è ritornata la voglia di ristudiare e provare a risuonare il piano, dato che da giovane ho studiato 7/8 anni. Non ricordavo più niente però seguendo la teoria da “Piansolo” riaffiora nella mente qualcosa che mi appassiona.
Volevo chiederti se va bene studiare prima la teoria (note e solfeggio) prima di pensare di comprare una tastiera digitale. E nell’eventualità la tastiera di che tipo comprarla? Tiringrazio dell’attenzione. Paola. Melani
sono alle prime lezioni di piano, ma vorrei capire meglio la differenza su come suona una croma e una semiminima. grazie in anticipo manuela
Ciao Manuela, dai un’occhiata al corso di solfeggio https://pianosolo.it/tutte-le-lezioni-di-solfeggio/
Ciao Christian dalla domanda che sto per farti capirai subito il livello della mia conoscenza pianistica. Oggi volevo eseguire gli esercizi in chiave di Sol suggeriti in 20 esercizi di lettura 1.ma parte – Mi sono arrenato alla seconda riga quando chiede di suonare le due scale di seguito a partire dal Do centrale. Se la prima scala la suono passando il pollice sotto il MI arrivo al Do successivo con il 5.to dito, a questo punto il Re successivo con cosa lo suono? (il problema si ripropone all’ottava successiva).
Ti ringrazio in anticipo per il tempo che vorrai dedicarmi.
Maurizio Volpe
Ciao Vol.maurizio. Hai fatto lo stesso errore che commettono spesso i miei allievi. Quelli sono esercizi di lettura e come tali non devono essere eseguiti al pianoforte ma sul tavolo o a letto prima di andare a dormire. Insomma, in qualsiasi posto tranne che al pianoforte perché non sono esercizi realizzati per essere suonati ma letti. Allenando la lettura delle note diventerà più fluido il processo di comprensione della partitura.
Grazie per articolo e video, chiarissimi per chi non ha mai masticato la materia.
Complimenti Christian i tuoi video sono interessanti e molto semplici da comprendere. Sono un nuovo iscritto e il tuo metodo d’insegnamento è davvero semplice a tal punto che la “noiosa teoria” è diventata “interessante”. Grazie
Grazie Cristian la Tua lezione è molto chiara
Salve !
Come si chiamano quelle note sovrapposte ? Non trovo nessun tutorial per la spiegazione, grazie.
Ciao! Potresti specificare a quali tipi di note ti riferisci? In che parte dell’articolo o del video sono menzionate? Grazie.
Grazie Christian,
é stato utile ascoltare le tue spiegazioni circa l’apprendimento delle note in Chiave di Violino.
Ti sono grata anche per la frase “Leggere il pentagramma non deve essere una tortura”.
Ciao, Carla G.
Fai bene a divulgare i rudimenti, ma attenzione che alcune volte pensando di fare bene si divulgano anche delle imprecisioni. Tipo il “sistema temperato equabile”, invece di dire più semplicemente e più precisamente “sistema tonale” ( temperato equabile si riferisce al temperamento, cioè al modo di accordare uno strumento).
Grazie Luca per il tuo commento. In realtà per “sistema temperato” non ci si riferisce solamente all’accordatura. Per il termine “Equabile” infatti ci si riferisce al fatto che in questo sistema, tutto i semitoni sono identici fra di loro.
Spero di rileggerti presto fra i commenti 🙂
Molto chiaro come sempre!!!!!!!
Mille grazie Elsa. Un abbraccio! 🙂
Bravo Christian, ottimo articolo. Interessante anche il video tutorial.