
Keith Jarrett Trio, Somewhere (2013 ECM)
Trentennio in corso di festeggiamenti quello del sodalizio artistico tra Keith Jarrett, Gary Peacock e Jack DeJohnette, il trio jazz per antonomasia che negli anni ha visitato la dimora degli standard con intelligenza e creatività forgiando uno stile, un’idea consolidata ben presto in fondazione di un genere, anche quando ha avvicinato l’improvvisazione, la rielaborazione di materiale originale. Festeggiamento degno dei festeggiati questo “Somewhere”, live registrato a Lucerna l’11 luglio 2009, dopo alcuni anni di silenzio discografico.
Titolo che rimanda al compositore Leonard Bernstein, ma che ci sembra lasciare intravedere fra le righe un’ubiquità dell’idea musicale del trio, non solo temporale, ma anche spaziale. E per l’appunto dovunque, nelle tracce del cd, percepiamo l’intero cammino percorso dai tre musicisti, in una maturità non solo anagrafica, ma in primo luogo musicale che sublima se stessa nell’interazione creativa, nella celebrazione dell’ispirazione quando si fa sostanza di musica. Un suono che si rinnova a ogni episodio di questa performance, a partire dalla felice invenzione di “Deep Space”, una intro lunare fatta di rarefazioni, sussurri, chiaroscuri e contrasti, la giusta preparazione, l’attesa che gradualmente modula nella milesiana “Solar”, distendosi in linee melodiche più ampie e chiare, per ritrovare poi quello swing a sigla del trio nella parte finale.
Ricerca, sperimentazione mai esausta e mai esaudita del tutto, non ancora, quella sottile curiosità che spinge Jarrett sui territori del genio di Bernstein, con una versione di “Somewhere” libera e fantasiosamente elaborata legata a doppio filo all’originale “Everywhere” in cui confluisce, attraverso il gioco armonico, come l’incontro di due mondi distanti eppure paralleli nella loro caratteristica di genialità. Ed è la musica tutta che rivive in questa mirabile pagina musicale. Secondo una consuetudine jarrettiana ormai consolidata quello che ascoltiamo non è solo jazz, è anche blues, soul, reminiscenze dei compositori del Novecento europeo, è una sintesi di cui è capace solo chi ha conosciuto e assimilato totalmente i modelli rendendoli parte naturale del proprio linguaggio. Ancora un omaggio a Bernstein in “Tonight”, vivace pulsazione ritmica che trasforma, scompone e ricompone l’originale dinamicamente. “Somewhere” si chiude con la malinconica “I Though About You”, magistrale lezione di divagazione lirica sulla ballad, sostanza emotiva, universo sognante e recondito.
Potete ascoltare uno dei brani di Somewhere sul sito della ECM.
Tracklist: 1. Deep Space Solar/ 2. Stars Fell On Alabama/ 3. Between Devil and the Deep Blue Sea/ 4. Somewhere Everywhere/ 5. Tonight/ 6. I Thought About You