
Prima di procedere e andare avanti con altri argomenti e altre regole è bene soffermarsi su ciò che abbiamo già fatto ed esaminare tutte le situazioni possibili e continuare ad analizzare diversi esempi.
Come già detto in precedenti articoli, l’armonia è una materia complessa che richiede molto esercizio ma soprattutto attenzione.
Una volta durante un viaggio molto lungo in treno per un concerto nel sud Italia, avendo molto tempo libero a disposizione, ho deciso di prendere un basso di armonia (che per altro avevo per compito) e di svolgerlo nella maniera più minuziosa possibile. Così ho iniziato piano piano, battuta dopo battuta e fra un sonnellino di pochi minuti e l’altro, sono arrivato a destinazione in concomitanza con la fine del mio esercizio d’armonia.
Risultato?
Quando a lezione la mia professoressa, soddisfatta del risultato, mi chiese cosa avevo fatto di diverso dalle volte precedenti. La mia risposta ovviamente fu che ci avevo dedicato “solamente” molte ore in più.
Questa mia piccola esperienza ti potrà essere d’aiuto per capire quanto può essere impegnativo un basso. Ovviamente non è un aneddoto che ha l’intento di demoralizzarti, mira piuttosto a spronarti a farti dare sempre del tuo meglio.

Scelta del raddoppio nella triade in primo rivolto
Una triade allo stato fondamentale ha come raddoppio più naturale quello della fondamentale al basso (Do-Mi-Sol alla destra e Do alla sinistra). In una triade in primo rivolto, il raddoppio del basso comporterebbe automaticamente il raddoppio della terza dell’accordo, generando così dei problemi (Do-Mi-Sol alla destra e Mi alla sinistra).
Prima di addentrarci nella risoluzione dei problemi è bene sempre ricordarci che:
- La sensibile non può essere raddoppiata e non si fanno eccezioni;
- Nella triade in primo rivolto è teoricamente possibile raddoppiare ognuna delle note che compongono l’accordo;
Nella pratica per raddoppiare la terza è necessario osservare il rapporto che c’è tra la fondamentale e la terza stessa.
- Se la terza è minore (Do-Mib), il raddoppio è possibile (anche se alcuni metodi di armonia escludono anche questo tipo di possibilità);
- Se la terza è maggiore (Do-Mi), il raddoppio è ammesso solo in particolari situazioni;
L’intervallo di terza maggiore è presente sia nelle triadi maggiori che in quelle eccedenti. Non potendo noi utilizzare le triadi eccedenti nelle nostre esercitazioni, il problema si pone solo su quelle maggiori, ovvero per le triadi di:
- I grado del modo maggiore (Do-Mi-Sol in tonalità di Do maggiore);
- IV grado del modo maggiore (Fa-La-Do in tonalità di Do maggiore);
- V grado del modo maggiore (Sol-Si-Re in tonalità di Do maggiore);
- V grado del modo minore (Sol-Si-Re in tonalità di Do minore);
- VI grado del modo minore (Lab-Do-Mib in tonalità di Do minore);
Teniamo conto che non è possibile raddoppiare la sensibile negli accordi di V grado e che il VI grado in primo rivolto non viene mai utilizzato, le possibilità si riducono quindi solamente al I grado e al IV grado del modo maggiore.
Il raddoppio delle terza in un accordo maggiore di I o IV grado è possibile se:
- Le due parti raggiungono il raddoppio per grado congiunto e per moto contrario
- Il basso si muove dalla fondamentale alla terza e la triade rimane immobile.
Nel primo caso, possiamo avere questi esempi:
Come puoi notare il tenore e il basso si sono mossi per grado congiunto e in moto contrario.
Nel secondo caso invece si avrebbe una situazione del genere:
Come vedi, il basso è passato dalla fondamentale alla terza, ma essendo sul tempo debole della battuta passa quasi inavvertito. Le note della mano destra invece rimangono tenute.
La triade diminuita
La triade diminuita è un accordo particolare a causa della sua dissonanza:
Si-Fa intatti è un intervallo di quinta diminuita. Si tratta del famoso intervallo di tritono che in antichità veniva chiamato il diabolus in musica per la sua aspra sonorità.
La triade diminuita si trova sul VII grado della scala maggiore, sul VII e II del modo minore. Quando la triade diminuita nasce sulla sensibile, la fondamentale non può essere raddoppiata (la sensibile non si può mai raddoppiare). In questi casi bisogna optare per il raddoppio della terza o della quinta.
Osserviamo i casi che troviamo qui sopra (scritti in tonalità di Do maggiore) da sinistra verso destra:
- Battuta 1: la soluzione proposta non può essere accettata poiché risultano due sensibili;
- Battuta 2: la soluzione proposta è possibile poiché vi è il raddoppio della terza (ricordiamo che Si-Re è un intervallo di terza minore);
- Battuta 3: la soluzione proposta è possibile poiché vi è il raddoppio della quinta.
Un consiglio spassionato che posso darti è quello di evitare la posizione melodica di quinta, ovvero con la quinta al soprano. Tale posizione porta facilmente ad avere errori, per esempio:
In questo caso abbiamo la prima quinta fra tenere e soprano Si-Fa, e la seconda quinta fra le stesse voci nella seconda battuta Do-Sol. Questo errore è classificato come errore di quinte parallele.
Nel caso in cui invece trattiamo un accordo diminuito che nasce dal secondo grado, allora le carte in gioco cambiano. Ora non vi è più la sensibile, perciò è possibile raddoppiare anche la fondamentale. Tuttavia, quello che si deve evitare di raddoppiare questa volta è proprio la quinta.
Siamo in tonalità di La minore, di conseguenza l’accordo Si-Re-Fa non è più un VII grado ma bensì II. In questo caso abbiamo detto che non è possibile raddoppiare la quinta. Infatti nella prima battuta, nella mano destra, vi è un Fa-Si-Fa, dove il Fa è la quinta della triade. Nella seconda battuta invece il raddoppio del Si (sempre alla mano destra) è accettato poiché “Si” è la fondamentale dell’accordo e non corrisponde con la sensibile (poiché la sensibile di La minore è Sol#)
Esercizio
Scarica la soluzione qui:
Riassunto
- Il raddoppio della terza è ammesso solo se l’accordo è minore. Ci sono delle eccezioni per gli accordi maggiori ma onde evitare errori puoi escluderli a priori.
- La triade diminuita va osservata e bisogna capire se nasce sul II grado o sul VII. Se nasce sul settimo, allora la fondamentale non può essere raddoppiata perché combacia con la sensibile. Se nasce sul secondo, allora è il quinto grado che non può essere raddoppiato.
Tutti gli articoli della serie
- Introduzione allo studio dell'armonia - 1. Gli accordi
- Introduzione allo studio dell’armonia – 2. Le Cadenze
- Introduzione allo studio dell’armonia – 3. Collegamenti fra accordi
- Introduzione allo studio dell’armonia – 4. Scrittura a 4 Parti
- Introduzione allo studio dell’armonia – 5. Gradi principali e Sincope armonica
- Introduzione allo studio dell’armonia – 6 Rivolti delle Triadi
- Introduzione allo studio dell’armonia – 7. Raddoppiare il basso nelle triadi (This post)
- Introduzione allo studio dell’armonia – 8. Errori armonici: ottave e quinte parallele e nascoste
- Introduzione allo studio dell’armonia – 9. Le settime: La settima di dominante
ciao. nelle tonalità minori in realtà gli accordi maggiori sono sul III, VI e VII grado, mentre tu hai detto V e VI che in realtà sono nelle scale minori armoniche. quindi il tuo discorso del raddoppio della terza vale solo per i 5 casi detti da te (3 delle scale maggiori e 2 delle minori armoniche) o vale anche per il III e il VII delle minori naturali?
Perché Christian nella terza battuta, nonostante il basso muova congiuntamente, due voci su tre lo seguono anziché andare per moto contrario? Mi pare che anche nella soluzione data, dove le voci oltre al basso sono solo due entrambe non rispettano la regola.
Ciao ilmioregno.
parli della battuta al minuto 17.59? Perché nell’armonia di V è stata inserita una settima, e in che altro modo avremmo potuto sviluppare quell’accordo se non Re-Sol#-si? 🙂
Si, la battuta è quella e rispondo solo per chiarire meglio i miei dubbi essendo all’inizio di questo affascinante studio per il quale ti sono molto grato. Non poteva la voce del tenore salire al Sol# e le altre due al Si e al Re? Forse lo sviluppo saliva troppo nel pentagramma in chiave di violino e avrebbe poi creato difficoltà?
Figurati 🙂 .
Purtroppo la soluzione da te proposta porta con sé un errore, ovvero quello di quinta nascosta fra tenore e soprano. Spero che sia comprensibile 🙂 .
ciao nella 5 battuta se il basso sale xche sale anche la note della mano destra …non dovrebbe scendere x moto contrario??il basso suona il la e poi re invece la mano destra sale da do a re.grazie
La regola del moto contrario è obbligatoria solo se il basso si muove per grado congiunto. Se salta (La-Re) non è obbligatorio.