
Un argomento fondamentale nell’utilizzo degli accordi in armonia è il loro collegamento.
Il pianoforte è uno strumento che possiede una grande estensione. Si possono suonare dei suoni molti gravi con frequenze bassissime (66 Hz per il Do2 per esempio) e dei suoni molti acuti con frequenze altissime (4186 Hz per il Do8).
Se proviamo a eseguire una successione di Do e Re dell’ottava centrale, sentiremo un piccolo frammento di scala ascendente e questo è evidente a chiunque, anche ai non addetti ai lavori. Ma se ora proviamo a suonare le stesse note di fila prendendo il Do della seconda ottava (Do2) e il Re della sesta (Re6), diventerà molto più difficile capire che si tratta di una piccola porzione di scala ascendente.

La differente altezza dei suoni, dunque, spezza la continuità, pur essendo uno un Do e l’altro un Re. Proprio per lo stesso principio cerchiamo infatti di collegare al meglio gli accordi in armonia onde evitare che la continuità sonora venga interrotta.
Prova a eseguire un accordo di Do maggiore seguito da uno di La minore, con queste note: Do4 + Mi4+ Sol4; La4 + Do5 + Mi5 (battuta 1 figura in basso)
Ora prova a eseguire gli stessi accordi con queste note:
Do4 + Mi4+ Sol4; La3 + Do4 + Mi4 (battuta 2 figura in basso)
Sentita la differenza?
Nel primo caso, essendoci un salto di sesta fra i due accordi la continuità viene meno. Nel secondo caso invece il nostro orecchio riesce a trovare un filo conduttore.
Quindi abbiamo scoperto che bisogna cercare di compiere meno strada possibile per passare da un accordo all’altro.
Unire le note in comune
Fare il minor percorso possibile fra un accordo e l’altro non significa solamente prendere l’accordo successivo all’ottava superiore o inferiore. Nella maggior parte dei casi significa tenere legate le note in comune fra i due accordi.
Prendiamo a titolo di esempio l’accordo di Do maggiore e quello di La minore.
Quali sono le note in comune fra questi due accordi?
Do Maggiore = Do + Mi + Sol
La minore = La + Do + Mi
Il Do e il Mi sono le note in comune e di conseguenza non dovranno muoversi. Pertanto, per passare dal primo al secondo accordo, basterà solamente spostare il Sol al La, come mostra l’esempio qui sotto:
Quando svolgiamo un compito d’armonia dobbiamo sempre pensare a mantenere questo legame armonico.
La scrittura però non sarà a tre voci bensì a quattro, con l’inserimento del basso che raddoppierà, per ora, la nota fondamentale dell’accordo. Guarda qui di seguito un esempio di successione di accordi collegati perfettamente.
N.B: la successione che segue è a titolo d’esempio. Non sono stati rispettati i principi armonici, raddoppi di sensibili, intervalli vietati, risoluzioni, sincopi armoniche, quinte/ottave nascoste e accordi vietati.
Se andiamo ad analizzare velocemente le prime battute, possiamo verificare che:
- Siamo in tonalità di Do maggiore;
- Il basso raddoppia sempre la fondamentale dell’accordo;
- Le note della mano destra sono compatte e sono state tenute le note in comune fra un accordo e quello successivo, a meno che i due accordi non abbiano note in comune (come l’ultimo accordo di battuta 1 e il primo accordo di battuta 2).
Esercizi
Gli esercizi che seguono consistono nel collegare gli accordi fra di loro sfruttando le note che questi hanno in comune. Troverai tutti gli accordi in stato fondamentale, sarà tuo compito rivoltarli facendo in modo di compiere il più piccolo spostamento possibile.
Ci tengo a ribadire ancora una volta che questi esercizi ignorano altri aspetti importanti dell’armonia ma da qualche parte si deve pur partire. Avremo modo, nel corso di questo percorso, di approfondire tutti gli aspetti e di ritornare a svolgere questi esercizi con maggior coscienza e perché no, individuandone gli errori 😉
Esercizio 1)
Esercizio 2)
Dove trovo la soluzione?
Sul nostro forum è stato aperto questo topic. Allegate pure i vostri esercizi che fra qualche giorno arriverà la soluzione.
Tutti gli articoli della serie
- Introduzione allo studio dell'armonia - 1. Gli accordi
- Introduzione allo studio dell’armonia – 2. Le Cadenze
- Introduzione allo studio dell’armonia – 3. Collegamenti fra accordi (This post)
- Introduzione allo studio dell’armonia – 4. Scrittura a 4 Parti
- Introduzione allo studio dell’armonia – 5. Gradi principali e Sincope armonica
- Introduzione allo studio dell’armonia – 6 Rivolti delle Triadi
- Introduzione allo studio dell’armonia – 7. Raddoppiare il basso nelle triadi
- Introduzione allo studio dell’armonia – 8. Errori armonici: ottave e quinte parallele e nascoste
- Introduzione allo studio dell’armonia – 9. Le settime: La settima di dominante
Bravo . Spieghi l’armonia in maniera semplice ma efficace.
Scusami , mi confondo tra le ottave
Hai scritto Mi5 anche se il mi in alto sul pentagramma é il Mi4.
Ho questo dubbio da un mese.
Se decidiamo di chiamare il Do centrale Do4 allora va bene. Alcuni lo chiamano Do3 perché considerano il primo Do sulla tastiera come Do0. Io preferisco considerarlo come Do1. 😉
io come do1
volevo dire do0
L’armonia. Argomento interessante. Bravo Christian.
Molte grazie. Davvero utile
Grazie a te, per qualsiasi informazione rimango a disposizione.
Ciao volevo chiederti se anche tu da pianista fatichi a distinguere accordi o note di registri diversi.
Poi vorrei sapere se da una successione di accordi si può ricavare la melodia suonando la nota più acuta questo discorso può valere per ogni brano?
Grazie a presto.