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Il gruppetto al pianoforte. Cosa è e come si esegue

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Quanti di voi studiando si sono imbattuti in alcuni brani in un gruppetto? Il gruppetto è uno degli abbellimenti più insidiosi e più complessi da decodificare e da eseguire, poiché si presenta in maniere differenti e si presta a molteplici soluzioni. Per questo motivo in questa lezione mi limiterò a darvi dei consigli per studiare ed eseguire i vostri primi gruppetti, ma resta inteso che quelle che vi darò non saranno soluzioni universali, saranno esclusivamente delle regole generali che non esauriscono l’argomento.

Come si rappresenta graficamente

Il gruppetto si rappresenta graficamente con un segno che somiglia molto alla lettera S disposta però orizzontalmente e può essere posto sopra la nota in senso orizzontale o verticale.

La posizione sulla nota definisce l’esecuzione stessa del gruppetto.

Gruppetto diretto: “S” coricata di lato (orizzontale)

 

Gruppetto rovesciato: “S” dritta (verticale)

Il gruppetto può trovarsi sopra note di qualsiasi valore e può trovarsi anche tra due note della stessa altezza, tra due note di altezza diversa e tra due note di cui una puntata.

Gruppetto tra due note della stessa altezza
Gruppetto tra due note di altezza diversa
Gruppetto tra due note di cui una puntata

 

In generale il gruppetto è un abbellimento che serve a ornare la nota su cui è posto avvalendosi della collaborazione delle note immediatamente superiori o inferiori alla stessa.

Come si esegue

Il gruppetto diretto si esegue sempre partendo dalla nota superiore e prevede dunque la successione: nota superiore – nota reale – nota inferiore.

Il gruppetto rovesciato si esegue sempre partendo dalla nota inferiore e prevede dunque la successione: nota inferiore – nota reale – nota superiore.

La durata della nota su cui è posto il gruppetto influisce sulle modalità della sua esecuzione.

Come tutti gli abbellimenti, anche il gruppetto rispetta la tonalità del brano in cui è posto e prevede dunque nell’esecuzione eventuali alterazioni in chiave previste dalla partitura.

Qualora trovassimo indicazione di diesis o bemolle sul gruppetto queste alterazioni sarebbero riferite alla nota superiore o inferiore.

Tornando all’esecuzione, per fare un esempio pratico, se troviamo una nota singola, ad esempio un sol con il segno di un gruppetto, suoneremo: la-sol-fa-sol, la permanenza finale sulla nota reale dipenderà anche da ciò che sullo spartito accade subito dopo.

Nel caso del gruppetto rovesciato, restando sull’esempio del sol, partiremo dal fa, cioè dalla nota inferiore e suoneremo fa-sol-la sol.

Quando troviamo un gruppetto su una nota del valore di una minima possiamo ad esempio tenere la nota reale per il valore di ¼ e sviluppare il gruppetto sul rimanente quarto.

Come ci comportiamo quando il gruppetto si trova tra due note uguali?

Suoneremo la nota reale, a seguire le tre note del gruppetto (superiore, reale, inferiore) e le collegheremo alla nota reale. Senza alterare dunque il valore delle due note reali inseriremo le note del gruppetto. Naturalmente anche qui le possibili interpretazioni sono molte, a seconda del contesto in cui si colloca l’abbellimento.

Come ci comportiamo quando il gruppetto si trova tra due note che non sono della stessa altezza?

Suoneremo la nota reale, a seguire le tre note del gruppetto (superiore, reale, inferiore), ma per arrivare alla nota di altezza superiore dovremo inserire una quarta nota. Esempio: se la prima nota è sol e quella di arrivo è il la, suoneremo la-sol-fa-sol-la.

Se troviamo invece un gruppetto su nota puntata, una delle soluzioni più comuni è dividere la nota puntata in 3 parti. Ad esempio se abbiamo una semiminima puntata immaginiamola come 3 crome. La prima croma sto fermo, nella seconda croma inserisco il gruppetto e nella terza croma inserisco la nota che mi fa ricongiungere alla quarta croma. Potete vedere un esempio nel video.

Ricordandovi che questo abbellimento ha davvero molte possibili soluzioni variabili e che questi sono solo alcuni consigli generali, vi invito a guardare il video e, se state seguendo le lezioni di Pianosolo, visitate anche Pianosolo Maestro.

 

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1 commento

  1. Grazie mille, sei stato molto chiaro. Sto studiando da autodidatta la sonata patetica di Beethoven e nel secondo movimento alle battute 20 e 21 incontro due gruppetti che faccio molto fatica ad eseguire, soprattutto il secondo, ho dovuto ascoltare molte esecuzioni per cercare di capire come risolverlo, ma non mi soddisfa completamente. Hai qualche suggerimento? Grazie

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