Home Tecnica Jazz I primi pezzi jazz – Lezione Jazz n.4

I primi pezzi jazz – Lezione Jazz n.4

10
I primi pezzi jazz – Lezione Jazz n.4, 5.0 out of 5 based on 293 ratings

Nella lezione precedente abbiamo analizzato le quadriadi, i rivolti, i gradi della scala. Per assimilare questi concetti occorre sicuramente un po’ di tempo. Per questo motivo lavoreremo parallelamente su composizioni e trascrizioni jazz, sulle forme principali di alcuni suoi generi, sullo swing, partendo dalla lettura di alcuni pezzi blues e jazz.

Utilizzeremo per questo scopo un ottimo (e molto semplice) metodo scritto da uno dei più conosciuti ed apprezzati didatti in campo jazz: Remo Vinciguerra. Il metodo si chiama “Primo Jazz” e potrete seguire la serie di lezioni dedicate al metodo seguendo questo indirizzo.

Il mio consiglio è quello di affrontare l’esecuzione di “Primo Jazz” parallelamente alle lezioni teoriche, in modo da avvicinarvi all’armonia, al fraseggio ed alla musicalità di questi generi musicali purtroppo estranei a molti di noi.

Se non siete attirati dal corso su primo jazz, potrete benissimo cavarvela da soli acquistando qualche bellissima trascrizione di Bill Evans. Studiando soltanto l’esposizione del tema ed analizzando la struttura melodica/armonica vi renderete conto di un mondo stupefacente.

Buono studio

Pianosolo consiglia

Articolo precedenteKaraoke Online – Canta le tue canzoni preferite
Articolo successivoJingle Bells – Versione facilitata per pianoforte – Lezione n.56
Marketing manager e Webmaster di Pianosolo.it, mi occupo delle relazioni con gli investitori, della pianificazione di strategie di comunicazione e marketing, dello sviluppo e gestione del sito Web. Per qualsiasi informazione visita la pagina dei contatti

10 COMMENTI

  1. Giulio,vorrei che mi chiarissi una cosa:quando nel jazz la mano sinistra deve seguire gli accordi segnati,tralasciando il poterli tenere fissi,come si può suonarli in base alla melodia?

    • Ciao Pierfrancesco, puoi farlo con l’utilizzo dei voicings. Creare la “propria strumentazione di note” in modo da conferire al brano o all’improvvisazione il proprio gusto personale. Non esistono regole accademiche, occorre seguire il gusto, il buon senso osservando attentamente quello che altri musicisti jazz hanno fatto (es Bill Evans).

  2. Credo che il link non funzioni. Puoi verificare? Grazie del buon lavoro che stai svolgendo…ti apprezziamo molto!!!!

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here