
“I modi” sono un argomento molto complesso che cercherò di riassumere in questo articolo nella maniera più semplicemente possibile, senza spedire nessuno nel tunnel delle droghe pesanti (come purtroppo è accaduto a molti jazzisti tra gli anni ’50 e gli anni ’70). Mi limiterò a focalizzarmi sull’utilità dei modi nell’improvvisazione “verticale” Jazz: in particolare sulle scale dei modi relativi della scala diatonica maggiore. Conoscere le scale modali infatti significa saper utilizzare le giuste scale per ogni singolo accordo.
Vorrei cercare quindi di rispondere alla domanda “che note devo usare per improvvisare? quali note vanno bene?”
Nel suonare “tonale” un giro armonico è formato da diversi accordi che sottointendono una scala da riferire ad una tonalità e non al singolo accordo. Nel famoso giro armonico II-V-I in tonalità C, ovvero D-7 (II), G7 (V) e CMaj7(I), le note da utilizzare non saranno quelle dell’accordo di riferimento (es. Scala di sol per il G7) ma saranno quelle della tonalità in cui sono impiantati questi accordi: la scala di C (do-re-mi-fa-sol-la-si).
“Essendo questi accordi impiantati sulla tonalità di C si fa riferimento alla sua scala e nascono nuove scale con le medesime alterazioni e con il primo grado su D, E…” In pratica sarà possibile suonare la scala di C maggiore partendo da D, o partendo da G. Essa dovrà essere pensata non come la scala di C, bensì come la scala modale di un particolare grado.
A seconda che si consideri i vari gradi della scala maggiore, si ottengono sette scale modali (o modi):
1°Grado – Ionica = corrisponde a quella maggiore (T-T-s-T-T-T-s) – Riferito alla scala di C (do-re-mi-fa-sol-la-si) :
2°Grado – Dorica (T-s-T-T-T-s-T) – (re-mi-fa-sol-la-si-do)
3°Grado – Frigia (s-T-T-T-s-T-T) – (mi-fa-sol-la-si-do-re)
4°Grado – Lidia (T-T-T-s-T-T-s) – (fa-sol-la-si-do-re-mi)
5°Grado – Misolidia (T-T-s-T-T-s-T) – (sol-la-si-do-re-mi-fa)
6°Grado – Eolia (T-s-T-T-s-T-T) – (la-si-do-re-mi-fa-sol)
7°Grado – Locria (s-T-T-s-T-T-T) – (si-do-re-mi-fa-sol-la)
In pratica partendo da ciascun grado della scala di C (ma può essere qualsiasi altra tonalità) la disposizione dei toni e semitoni subirà una variazione conferendo un cambio di carattere della scala stessa. Come accade per esempio con il maggiore e per il minore: si è soliti dire che il maggiore esprima gioia, mentre il minore è tristezza. L’esempio, forse scontato, mette in luce la grandissima potenzialità dei modi di conferire un colore aggiuntivo alle nostre improvvisazioni. Chick Corea, per esempio, in “La Fiesta” utilizza quasi esclusivamente la scala Frigia potenziando il carattere spagnolo e gitano del pezzo.
Rimanendo con i piedi per terra, quindi, come possiamo utilizzare i modi nell’improvvisazione?
Dobbiamo innanzitutto analizzare il grado dell’accordo che stiamo suonando, ed in relazione ad esso suonare il modo corrispondente.
Se ci troviamo di fronte un A-7, le possibilità sono tre: che A-7 sia un secondo grado di G, un terzo di F o un sesto di C. Accertando quale sia la tonalità di impianto, su di essa suoneremo una scala dorica se il nostro accordo è un secondo grado, frigia se terzo o eolia se sesto.
Il risultato sarà una scala che è identica per alterazioni a quella della tonalità di impianto. Semplice no?
Tutto sta nel ragionare per gradi 😉
Per maggiori approndimenti vi consiglio di dare una lettura a vecchi articoli di Pianosolo sulle quadriadi
e di darvi una bella lettura al libro di Susanna Gramaglia “Jazz Teoria e Armonia” disponibile anche in rete.
Ps: ascoltate un po’ di frigie

Tutti gli articoli della serie
- Programma di studio per il Piano-jazz
- Le quadriadi – cosa sono, come si formano e come si scrivono? – Armonia Jazz n.1
- I rivolti delle quadriadi – Lezione Jazz n.2
- Accordi sui gradi della scala Lezione jazz n.3
- I primi pezzi jazz – Lezione Jazz n.4
- Le Tensioni - Lezione Jazz n.5
- Gli accordi d’effetto – lezione jazz n. 7
- L’esecuzione di un pezzo Jazz – Lezione n.8
- Giro Blues in fa ed in tutte le tonalità – Lezione jazz n.9
- Accompagnamento con i bicordi - Lezione Jazz n.10
- Blues Patterns – Lezione Jazz n.11
- Lo swing, una definizione impossibile - Lezione di Jazz n.12
- Il Walking Bass
- I voicing a 4 voci, accompagnamento per la mano sinistra - Lezione di Jazz n.14
- I modi e l'improvvisazione - Lezione n.15 (This post)
- Analisi armonica di "I Can't get started" al fine di improvvisare - Lezione Jazz n.16
Nell’esempio suggerisci di utilizzare su un accordo di A-7 determinate scale ma se il pezzo
è uno swing abbastanza veloce non hai ancora cominciato la scala che bisognerebbe passare
a quella riferita all’accordo successivo!
Suggerimenti?
Grazie, cordialità
Bello! Da pubblicizzare al meglio per una crescita collettiva dell’amore per la musica e per il pianoforte