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Gymnopédie n.1 di Erik Satie – Spartito per Pianoforte

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Gymnopédie n.1 di Erik Satie - Spartito per Pianoforte, 5.0 out of 5 based on 291 ratings

La Gymnopedie n.1 di Erik Satie è la prima di un trittico, certamente la più celebre ed eseguita, che il compositore scrisse nel 1888. Le tre Gymnopedies sono frutto del genio e dell’inventiva di un Satie giovane che già si era fatto conoscere per il suo anticonformismo, il suo spirito ribelle alle convenzioni dell’epoca.

Il titolo, Gymnopedies, deriva dalla parola Gymnopaidía, utilizzato per designare un ciclo di danze spartane. Satie aveva letto Salammbô di Gustave Flaubert, testo ispirato all’antichità e agli storici greci, e quelle pagine lo avevano ispirato.

Per chi non conoscesse il brano, qui di seguito può sentire questa magnifica esecuzione.

video
03:30

Analisi del Brano

Il brano, con la sua tonalità di Re maggiore, con solo due alterazioni in chiave, Fa# e Do#, è di agevole approccio anche per chi è al primo anno di studi, occorrerà piuttosto fare attenzione alle dinamiche.

Il tempo è in 3/4, tempo solitamente associato a un andamento di danza e l’esordio è un pianissimo destinato a crescere nello sviluppo della composizione.

Occorre prestare attenzione ai salti della mano sinistra:

I segni agogici Lento e doloroso, Lento e triste, Lento e grave agevolano comunque la loro esecuzione.

La semplice linea melodica, densa di suggestioni e risonanze interne, è affidata alla mano destra.

Importante la pedalizzazione per creare quel clima onirico, quel senso di sospensione, a cui Satie allude per tutto il brano.

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29 COMMENTI

  1. […] Davanti ad una sala gremita e attenta, il pianista Eugenio Aiello ha proposto: di Franz Joseph Haydn: Variazioni in Fa minore, Hob. XVII:6; di Claude Debussy Images – Book 1, L. 110 – 1. Reflets dans l’eau; di Fryderyk Chopin: Scherzo n. 3 op. 39, in do diesis minore; di Joseph Maurice Ravel:  Jeux d’eau e Une barque sur l’ocean (da Miroirs). Al termine dell’applauditissimo recital, l’artista ha voluto ringraziare i presenti con un ultimo brano: Gymnopédie n.1 di Erik Satie. […]

  2. Scusate, io sto studiando adesso il brano, ma ho un dubbio sul uso del pedale, in questo caso devo abbassarlo continuamente o solo a ogni cambio battuta? Grazie

  3. Ma come si fa a non apprezzare la dolcezza della musica di Satie ? Il problema non è essere o non essere delle vecchie zitelle: il problema è cosa s’intende per “noioso”. Volendo, anche brani come “Mephisto valzer” di Listz o lo Studio n.1 op.10 di Chopin da una parte, oppure la Berceuse di Chopin o il tanto GIUSTAMENTE celebrato primo tempo della sonata “Al chiaro di luna” di Beethoven dall’altra, tanto per fare degli esempi, a qualcuno potrebbero sembrare NOIOSI …. Se invece di farsi condizionare dalla popolarità di un brano di musica classica, perchè è di questo che si tratta, ci si concentrasse, ad esempio, sullo sforzo che il compositore ha dovuto compiere per produrre un brano musicale, le valutazioni e il gradimento sarebbero certamente differenti ! A me, ad esempio, il famosissimo “Per Elisa” di Beethoven non mi fa impazzire, ma mi guardo bene dal definirlo noioso o banale, anche se lo stesso Beethoven lo ha definito una BAGATELLA ….

  4. Ciao!
    Io portai questo pezzo al mio esame di pianoforte complementare al Conservatiorio e purtroppo anche le mie esaminatrici (tutte delle vecchie zitelle) mi rimproverarono che il brano era “noioso”. Sarà, ma io lo suonai alla stessa velocità della tua registrazione.
    Forse la Gymnopedie non piacerà molto ai virtuosi del pianoforte, ma a mio avviso è un brano talmente raffinato ed evocativo del periodo impressionista che OGNI colta che lo ascolto mi rapisce. Grazie per averlo pubblicato così ho potuto dopo tanti anni ristudiarlo e farmi trasportare nuovamente in quest’ atmosfera rarefatta e sognante.

  5. Trovo Satie un vero esempio da seguire, osteggiato anche dai suoi stessi genitori nella sua grande passione per la musica perché non ritenuto abbastanza capace, e forse senza avere una grandissima tecnica pianistica, è riuscito a creare dei pezzi di una intensità emotiva esplosiva. Le sue musiche mi fanno viaggiare come nessun’altra, in pochi minuti sono in grado di scuoterti e rivoltarti l’anima. Lo ritengo un genio della musica. Non a caso era amato anche da un altro grande, un certo Debussy, che ha trasformato 2 delle sue 3 Gymnopédies in opere orchestrali.
    Meraviglioso.

  6. Sono poetessa e cantante e ho scelto le note del brano Ghymnopèdie per sottolineare la declamazione di una mia poesia in un evento serale a cui partecipero’ a breve..La mia pianista inizialmente ha odiato Sati, ma poi ne e’ rimasta affascinata…Lory

  7. Solo genta con gusti raffinati può apprezzare una melodia "poesia" del genere……..Grazie Cristian sei Grandeeee

  8. Anche secondo me fanno abbastanza ca..re… 🙂
    Certo, li può suonare chiunque ma non danno molta soddisfazione… Sono pallosi…

    • Mi dispiace Luca, ma non concordo assolutamente con te.
      La musica non è solo virtuosismo, va anche ascoltata. Satie è un poeta della tastiera

    • signor Luca ognuno ha i suoi gusti,nella musica c’è anche armonia e non solo velocità e virtuosismo.
      Poi ognuno ha i suoi gusti ma nella musica dire che un brano fa c….e non è corretto nel rispetto della musica stessa e degli autori e nemmeno bisogna sminuire chi ha fatto della musica la sua vita.
      Non sono tutti virtuosi del piano ma ci sono anche gli armoniosi e sognatori che preferiscono un’altro approccio per non parlare dei neofiti che possono suonare certe opere e studiare in armonia….
      Anche lei ha avuto un inizio al piano e non credo abbia iniziato dal Beethoven “Moonlight” Sonata op 27 3 Mov o sbaglio…
      Dobbiamo imparare ad essere umili.
      Saluti

  9. Si, hai capito bene…quindi non ti preoccupare 😉 non sei "rincitrullito"!! è proprio affrontarli leggendoli senza prepararli prima, senza memorizzarli, io da un pò di tempo cerco di leggere gli spartiti (proprio per questo ne ho molti che ruoto casualmente) da non poterli memorizzare e cerco di vedere di leggerli a prima vista (anche se ovviamente non è più la "prima"), e faccio abbastanza pena 🙁 va un pò meglio solo con cosette molto semplici del tipo… quelli per bambini di Disney ;-)…. anche se noto con il tempo un certo miglioramento…va discretamente solo quando vado con gli accordi e la sola chiave di violino :-), per questo mi domandavo, ma chi dice che un pezzo si fa il primo anno allude ad averlo imparato a memoria non a leggerlo…altrimenti resto parecchio deluso….

    • Certo Sergio! Quando si dice "è un brano da… "x" anno…" si intende che è un brano che si studio a quel dato anno e di conseguenza non viene eseguito a prima vista 🙂 🙂 . Secondo me, se hai una buona lettura a prima vista su quel genere di spartiti, ti troverai molto bene in molti altri di musica classica.

      Conoscere gli accordi sotto forma di sigla è importante anche per velocizzare poi la lettura dell'accordo scritto esplicitamente all'interno del pentagramma. In questo pezzo si alternano due principali accordi che con un rapido colpo d'occhio possiamo capire quali sono. Per la lettura a prima vista è importante anche conoscere un po' di armonia, giusto per sapere già cosa si trova all'interno del brano (in linea di massima). Ti allego di seguito questo video 😉

      [youtube FDtoLcZ2h4I

      video

      07:34

      youtube]

      • A me hanno affascinato subito, c'è un qualcosa di magico…forse per la tecnica pianistica non sono un gran pezzo di bravura, ma io non reputo un granché chi pesta i tasti del pianoforte per il gusto di fare dei record di abilità e velocità, io la musica la devo sentire "dentro". Vorrei però fare una domanda a Christian , che diceva che è un pezzo da primo anno: io ho difficoltà ad eseguirli ancora adesso ( e di anni ne sono passati più di uno da quando ho iniziato 🙂 ) però cerco di non impararli a memoria ma a leggerli ( l' 1 il 2 ed il 3..così come le Gnossienne). Quale pensi che sia il grado/tempo per la lettura?

        • Ciao Sergio! Sono sicuro che riuscirai ad eseguirli tranquillamente una volta studiati. Scusami ma non ho capito bene la tua domanda: mi stai chiedendo che livello ci vuole per poterli affrontare? Per poterli affrontare a prima vista?

          Scusami ma stanotte ho dormito poco e sono un po' rincitrullito 😀 😀 hihi

    • per lei lo possono essere mentre per certi magari agli inizi serve….non siamo nati maestri del piano poi ognuno ha i suoi gusti.
      Saluti

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