Giovanni Mirabassi, Live in Germany (2017 Cam Jazz)
Una canzone non è mai solo una canzone, non appartiene a nessuno o forse è di tutti, come una proprietà collettiva inalienabile.
Una canzone non è mai un sistema chiuso e immutabile. Tra la fitta maglia delle note e delle parole scritte, tra l’intenzione di chi la scrive e l’esperienza di chi la ascolta si inserisce prepotentemente e inevitabilmente, l’interprete, che la fa sua e ce la restituisce mutata, in un processo di trasformazione continua che non si arresta se non nell’istante in cui quella canzone non viene più eseguita.
E così ci sono canzoni memorabili dei cui autori spesso a stento ricordiamo nomi e delle quali ignote ci sono le circostanze di scrittura, ma che si fissano nella nostra memoria attraverso la personalità di grandi interpreti e che facciamo nostre in quella precisa e inconfondibile veste.
Giovanni Mirabassi in questo “Live in Germany” pubblicato da Cam Jazz esprime un tributo sincero all’arte di tre grandi interpreti: Ella Fitzgerald, Mercedes Sosa ed Edith Piaf, di cui in un certo senso ripercorre le storie attraverso alcuni dei brani che queste artiste hanno interpretato preservando tutto il fascino e la grazia artistica che li contraddistingue.
Tredici tracce per un percorso narrativo nel quale si intersecano vecchie song a cui siamo affezionati e tre pezzi intitolati alle tre cantanti (“Mercedes”, “Ella” ed “Edith”), queste ultime totalmente improvvisate e particolarmente efficaci nel descrivere quell’affinità elettiva tra un artista e la sua fonte di ispirazione tanto più quando riescono nella sintesi dei tratti caratterizzanti la personalità delle stesse attraverso quel volo libero e senza rete che è l’improvvisazione.
Tutto il lavoro, registrato nel 2014 presso i Bauer Studios di Ludwigsburg, è un trionfo della melodia, non solo per la materia prima da cui scaturiscono le creazioni musicali di Giovanni Mirabassi, ma anche e soprattutto per quell’arricchimento armonico e ritmico al quale l’artista la sottopone, fedele a quello stile lirico-narrativo che negli anni ha saputo connotarlo come cantore di un’interiorità pudica ma generosa nella sua ricchezza sentimentale. Una rilettura personale e matura la cui bellezza, lungi da analisi tecniche, è palpabile concretamente nel piacere che restituisce all’ascolto.
Ed ecco allora che queste canzoni acquistano nuova vita in virtù dell’invenzione personalissima e sempre estremamente elegante che Mirabassi mette in campo come valore aggiunto con questo piano solo, linfa vitale, testimonianza di un artista che ha fatto del pianoforte veicolo privilegiato dell’espressione autentica di sé.
Ed ecco che la canzone acquista nuova vita, nuovamente si trasforma filtrata dal carattere del pianista e dalla sua sensibilità individuale. Giovanni Mirabassi ce la consegna. Sta a noi adesso il passaggio finale, la nuova creazione.
Tracklist: 1 Sous Le Ciel De Paris; 2 Canción Con Todos; 3 The Man I Love; 4 Hymne À L’Amour; 5 Sólo Le Pido A Dios; 6 Mercedes; 7 My Old Flame; 8 J’ M’en Fous Pas Mal; 9 Ella; 10 Duerme Mi Tripón; 11 Bewitched; 12 Edith; 13 I’ve Grown Accustomed To Her Face.