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Geografia del pianoforte – Migliorare precisione e lettura a prima vista

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Immagine che presenta un giovane su sfondo cartografico, evidenziando il tema La Geografia del Pianoforte. Il testo colorato richiama l’attenzione su un argomento musicale e geografico.

Oggi vorrei parlare di un argomento che raramente viene affrontato nei corsi tradizionali di pianoforte: la geografia della tastiera. Quando suoniamo un brano a memoria o leggiamo una partitura a prima vista, ci troviamo continuamente alla ricerca di punti di riferimento sulla tastiera. Che sia un contatto tattile o visivo, l’intima relazione che sviluppiamo con la tastiera può essere affinata e può diventare uno strumento estremamente utile per eseguire con precisione e correttezza.

La geografia della tastiera si basa su una caratteristica specifica della tastiera del pianoforte, ovvero la presenza di tasti bianchi e neri. Supponiamo per assurdo che ci siano solo tasti bianchi, se dovessi suonare solo su di essi, sarebbe molto difficile trovare riferimenti e capire in che punto della tastiera mi trovo. I tasti neri, invece, ci forniscono un’indicazione precisa della nostra posizione sulla tastiera.

I tasti neri sono organizzati in gruppi di tre o due e sono più alti, più stretti e più corti dei tasti bianchi. Questa disposizione ci permette di creare una mappa mentale della distribuzione dei tasti neri sulla tastiera, facilitando la memorizzazione dei brani.

Per esempio, se sto suonando un do diesis, so automaticamente che i tasti circostanti, anche senza guardare, saranno re e mi, dato che il mio dito è posizionato sul do diesis. Questo processo di mappatura della tastiera è strettamente legato al senso del tatto e al senso cine estetico, ovvero la nostra capacità di percepire la posizione dei nostri arti nello spazio senza dover necessariamente guardare.

Questo concetto si applica anche al pianoforte. Posso percepire in che punto della tastiera mi trovo senza dover guardare costantemente le mie mani. Ad esempio, se la mia mano destra è posizionata sopra i tre tasti neri, so automaticamente che sto suonando si bemolle, la bemolle e sol bemolle. Allo stesso modo, se la mia mano sinistra è sopra due tasti neri, so che sto suonando mi bemolle e do diesis.

La mia esperienza personale con questa tecnica risale a quando ero un giovane studente di pianoforte. Il mio insegnante insisteva sulla necessità di studiare a mani separate e di mantenere le mani curve come se avessi una pallina sotto il palmo. Tuttavia, a causa dell’incapacità di sviluppare un rapporto con i tasti neri e la coordinazione tra tatto e senso estetico, ho incontrato enormi difficoltà nel leggere a prima vista.

La conoscenza della geografia della tastiera è fondamentale per una lettura fluida a prima vista. Non possiamo permetterci di togliere lo sguardo dalla partitura per verificare la posizione delle nostre mani sulla tastiera, interrompendo il flusso della lettura. Questo richiede lo sviluppo di una coordinazione tra l’occhio, che decodifica la partitura, la mano e la tastiera. Questa mappa mentale, una volta sviluppata, rende la lettura a prima vista sempre più fluida e accurata.

Esistono diversi esercizi per sviluppare questa percezione della tastiera. Per esempio, chiedete a un amico di dirvi delle note a caso e cercate di suonarle sulla tastiera senza guardare. Questo vi aiuterà a familiarizzare con la disposizione dei tasti neri e bianchi e a migliorare la vostra capacità di localizzare le note.

Ricordate, non dovete aver paura dei tasti neri. Non tirate indietro le vostre mani, non cercate di suonare sempre con le dita curve e non abbiate paura di suonare in mezzo ai tasti neri. Lasciate che le vostre mani si adattino alla tastiera senza forzature.

La consapevolezza della geografia della tastiera non solo migliora la lettura a prima vista, ma riduce anche notevolmente gli errori.

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2 COMMENTI

  1. Anche questa lezione sulla geografia del pianoforte l’ho trovata molto interessante. Punto fondamentale, affinchè l’esecuzione venga fluida, è appunto saper muovere le mani senza distogliere lo sguardo dallo spartito. Bene, la metterò subito i pratica esercitandomi. Grazie.

  2. Bella lezione, sembrano cose scontate ma non lo sono, specialmente per chi , come me, non ha seguito corsi.

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