
Nuovo giro, nuova corsa.
L’esercizio n.9 del Duvernoy Op.176 conferma il detto “L’apparenza inganna”. A prima vista, infatti, potrebbe sembrare un gioco da ragazzi, ma sarà estremamente problematico rispettare l’andamento naturale del suo discorso musicale, con tutte le sfumature di carattere ritmico e sonoro.
Il fraseggio sarà, a causa dei continui crescendo e diminuendo, o i crescendo che culminano in dei “piano”, estremamente complesso da gestire. Questo insieme di elementi, unito ad uno o due punti abbastanza complessi, saranno da approfondire con più sedute di studio completamente dedicate allo studio a mani separate ed al tocco.

Quindi vorrei raccomandarmi di studiare a mani separate cercando di rispettare il fraseggio. Un’attenzione particolare alla conclusione, non fate come me, il tempo va rispettato (ho saltato un quarto di pausa, avvertite l’anticipo?)!
Buono studio
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Ah, oggi l’ho “finito” di studiare!!. Infatti quegli accordi staccati dell’ultima riga non sono per niente spontanei né scontati! Devo sistemare ancora quello. Cercavo l’esercizio 8 per confrontare quello che ho studiato con qualcun altro. Poi faccio una ricerchina su Youtube per vedere se li trovo.
Mi sono sembrati molto carini il 7 e l’8.
I seguenti mi sembrano praticamente impossibili! 😀 Vedremo…
Giulio o Christian, l’esercizio n. 8 del Duvernoy non c’è, vero?
A quanto pare, facendo una ricerca, non c’è. Tuttavia non è affatto difficile come ti potrebbe sembrare, fai solo attenzione a tenere il polso leggero quando fai quei accordi staccati.
Esattissimo, concordo con bruno… talvolta basta dare un semplice accento alla prima nota delle quartine per far riuscire l'effetto del "non legato" 😀
Grazie, Bruno. Molto chiaro. Io mi costringevo a staccavo molto la mano.
Ciao, Giulio. Probabilmente non l'avrai notato. Avevo chiesto una spiegazione sull'esercizio n. 6 del Duvernoy. Mi interessa sapere se i gruppi di quattro note della mano sinistra vanno suonati staccati, oppure si possono eseguire senza staccare la mano? La stessa domanda vale anche per le ultime due righe dell'esercizio n. 4.
Ho ascoltato l'esercizio e, incuriosito dalla questione dell'anticipo, ho cercato lo spartito : non trovo nessun errore, il tempo è rispettato coerentemente nelle 3 battute finali, in quanto ad "attacco". Oppure l'errore è talmente subdolo da non farsi beccare?
Se mi posso permettere, invece, c'è qualche problema con la durata del fa suonato dalla mano sinistra alla battuta 13 (che dovrebbe essere di 2 quarti ma che a malapena ne dura uno) e alla sincronizzazione delle note tra la prima e la seconda battuta, un po' imprecisa. 🙂
Ad ogni modo, la melodia di quest'esercizio è davvero bellissima!
Sulla sincronizzazione non l'ho avvertita così tanto, ma potevo sicuramente fare meglio sulle note al basso (sopratutto le prime due le ho suonate quasi come staccati).
Sono quasi tutti esercizi suonati a prima vista, cercherò di studiarmeli accuratamente prima (non sembra ma suonarli bene non è facile).
Ciao
La de-sincronizzazione tra le due mani è notevole tra la prima e la seconda battuta, addirittura le mani sembrano in controtempo nella seconda quartina della prima battuta, ma poi ti riprendi subito… giusto un po' di riscaldamento… 🙂
Non sono critiche le mie, sia chiaro, solo suggerimenti su errori che mi è parso di cogliere (o anche che non ho colto, come il famoso anticipo della pausa che continuo a non avvertire).
E lo so quant'è difficile suonare un pezzo (qualsiasi esso sia) : quando ci si siede alla tastiera non è mai facile del resto, specie interpretare e valorizzare le sfumature dinamiche che poi, alla fine, danno respiro all'esecuzione (e dove, puntualmente, la tecnica che muove le mie tozze mani mi abbandona selvaggiamente…!)
In ogni caso grazie, è sempre bello scoprire qualche nuovo esercizio.