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Enrico Zanisi, Blend Pages (2018 Cam Jazz)

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Enrico Zanisi, Blend Pages (2018 Cam Jazz), 5.0 out of 5 based on 1 rating

Enrico Zanisi, Blend Pages (2018 Cam Jazz)

Enrico Zanisi_ph Elisa Caldana

È in buona compagnia il pianista e compositore Enrico Zanisi per queste sue “Blend Pages”. La registrazione, pubblicata da Cam Jazz, vede l’artista affiancato da Gabriele Mirabassi al clarinetto , Michele Rabbia alle percussioni e live electronics e il Quatuor IXI, formazione francese che qui vede impegnati Régis Huby (violino), Clément Janinet, (violino), Guillaume Roy (viola) e Atsushi Sakaï (violoncello) e che sin dagli esordi si è caratterizzata per la forte propensione sperimentale nell’esplorazione della musica improvvisata e della scrittura per archi nella musica jazz.

Il risultato, così come si allude nel titolo, è una miscela musicale originale le cui componenti sono diversificate e sono tante quante le personalità e le caratteristiche stilistiche che ciascuno degli artisti coinvolti mettono in campo.

Il legame di Enrico Zanisi con la sua formazione accademica trova in questa combinazione cameristica forma e canale di comunicazione privilegiati, svincolandosi dall’esclusività del rapporto con lo strumento di elezione, il pianoforte, puntando piuttosto a disseminarne le infinite possibilità timbriche, dinamiche ed espressive nelle voci che compongono questo inedito ensemble.

Tutta la musica di “Blend Pages” è stata scritta da Enrico Zanisi ed è sempre lui ad aver orchestrato le parti, per un risultato che già dal primo ascolto lascia intendere l’elevato livello artistico a cui il pianista è giunto dopo le precedenti esperienze, sia in trio che in piano solo. L’esordio, “Uno, attacca proprio con il piano solo di Zanisi, voce guida a cui si affida un tema luminoso intriso di tenerezza, al quale vanno progressivamente ad aggiungersi le altre voci, creando un tessuto sonoro quasi impressionistico con luci, colori, visioni istantanee come accade nella memoria. In “Chiari” la melodia è invece condotta dal clarinetto di Gabriele Mirabassi, un canto ondulato che dapprima tenue, si fa  poi maestoso, sostenuto dal pianoforte e poi dagli archi, per ritornare poi in primo piano in quella che è la parte improvvisata del pezzo.

La scrittura di Zanisi è sorprendente, i temi mantengono quella cifra stilistica che gli appartiene e che dona al canto un ruolo centrale e alle tessiture armoniche una ricerca costante di nuove soluzioni. Se poi a questa ricchezza aggiungiamo l’intervento di altre sei menti artistiche d’eccellenza come quelle che seguono Zanisi in questo progetto, ecco che ogni brano diventa peculiare, unico, ecco il punto in cui ha origine l’esplorazione e lo sconfinamento dalla partitura nella direzione di un’opera che lascia l’impronta. Ogni brano è unico dunque, ma il clima generale del disco, il suo mood e il suo suono hanno un assetto unitario, omogeneo, portano un’estetica e una poetica che in fieri diventano caratterizzanti l’ensemble e che si apprezza pienamente nell’ascolto della registrazione in un’unica soluzione.

Musica classica, jazz, le percussioni di Michele Rabbia, live electronics, a significare l’apertura di questo artista che include, accoglie e crea senza barriere precostituite, la cui musica contiene e dichiara, senza mai alzare la voce, passato, presente e un futuro che si preannuncia ancora più luminoso.

Un assaggio di “Blend Pages” sul sito della Cam Jazz.

Tracklist: 1.Uno; 2.Chevaliers; 3.Chiari; 4.Fighting For Change; 5.Prelude; 6.Danse Des Arbres; 7.Resonare; 8.Modulus; 9.Few Things Left

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