Ennio Morricone, Inseguendo quel suono (2016 Mondadori)
conversazioni con Alessandro De Rosa
In questo 2016, anno in cui Ennio Morricone si è visto assegnare il Premio Oscar per la migliore colonna sonora per il film di Quentin Tarantino “The Hateful Eight”, arriva nelle librerie anche la sua autobiografia più completa. “Inseguendo quel suono”, edito da Mondadori, è il lungo racconto della vita artistica del compositore espresso in forma di conversazione con un altro compositore, Alessandro De Rosa.
L’incontro tra i due è quasi fortuito, ma al contempo miracoloso. Alessandro De Rosa ce lo racconta con dovizia di particolari e ci illumina sulla graduale costruzione del suo rapporto con Morricone che nel tempo ha dato vita proprio alle conversazioni contenute in questo volume.
Dal canto suo Morricone riconosce a questo libro il valore di una riflessione quasi necessaria per un artista, non solo per tirare le somme di un passato denso di eventi, ma anche per guardare avanti. “E poi, come ho scoperto, entrare in contatto con i ricordi non significa solamente malinconia di qualcosa che sfugge via come il tempo, ma anche guardare avanti, capire che ci sono ancora, e chissà quanto può ancora succedere. Si tratta senza ombra di dubbio del migliori libro che mi riguarda, il più autentico, il più dettagliato e curato. Il più vero”.
Il libro ripercorre tutte le vicende che hanno segnato e costruito la carriera artistica del compositore, dalla sua attività di musicista come trombettista, al lavoro come arrangiatore presso la RCA Italiana, fino all’approdo al cinema e al suo rapporto con registi che hanno fatto la storia del nostro cinema, da Luciano Salce a Sergio Leone a Elio Petri, Pasolini, Giuliano Montaldo, Dario Argento, Bernardo Bertolucci, Carlo Verdone, Giuseppe Tornatore e molti altri. Ma Morricone, che ama essere definito semplicemente come “compositore”, in queste lunghe conversazioni non si ferma all’aneddotica, scende in profondità e scandaglia il processo compositivo che lo vede protagonista, narra nel dettaglio la genesi di quelle musiche che oggi tutti noi riconosciamo, con un’analisi tecnica che forse potrà risultare un po’ostica per i non addetti ai lavori ma che risulta utilissima per comprendere il grande lavoro di esplorazione e sperimentazione condotto dal compositore.
Tra le pagine di “Inseguendo quel suono” leggiamo anche le importanti esperienze legate ad ambiti diversi, gli studi con Petrassi, l’avvicinamento alla scuola di Darmstadt, il gruppo d’improvvisazione di Nuova Consonanza, insieme a Egisto Macchi, Franco Evangelisti, Giovanni Piazza, Antonello Neri e Giancarlo Schiaffini, il lavoro per la musica pura, svincolata dall’ambiente cinematografico. Queste esperienze risultano sostanziali nella formazione della personalità artistica che oggi conosciamo, che è complessa e composita e che non prescinde dalla conoscenza e dalla pratica della musica antica, di quella contemporanea, dell’avanguardia, dell’improvvisazione. Morricone assimila i molteplici linguaggi musicali con cui viene in contatto e li ingloba nel suo personale e unico vocabolario.
Un’ampia parte del libro è dedicata proprio a quella che Morricone stesso definisce “musica assoluta”, ovvero a quelle composizioni che non sono state finalizzate a una loro applicazione al cinema e che sono nate da un’urgenza creativa mai statica, bensì in perenne evoluzione e indirizzata alla sperimentazione. La parte finale del libro è dedicata a un’ampia riflessione sul ruolo e sul futuro della musica, pagine dense di spunti per riflettere a nostra volta.
Il lavoro svolto da Alessandro De Rosa è degno di elogio, per la completezza delle domande, che si svincolano dal format dell’intervista e si pongono piuttosto come stimolo all’apertura nel suo interlocutore. Sono a loro volta riflessioni che favoriscono lo scambio, in una accuratezza che sviscera la competenza musicale di De Rosa e la sua estrema sensibilità nell’avvicinarsi a una personalità come quella di Ennio Morricone. Il co-autore di questo volume riesce a consegnarci non solo una narrazione di vicende, fatti, nomi, quanto, piuttosto il pensiero stesso di Morricone che riesce a esprimersi liberamente e con compiutezza.
“Inseguendo quel suono” è la storia del lungo percorso di esplorazione, ricerca, evoluzione che Ennio Morricone ha intrapreso molti anni fa e porta avanti oggi con inesauribile curiosità intellettuale e con un amore per la musica che traspare da ogni singola pagina di questo libro.
In appendice Alessandro De Rosa ci offre i contributi di alcuni registi che hanno lavorato con Ennio Morricone. Gli interventi di Boris Porena, Sergio Miceli, Luis Bacalov, Carlo Verdone, Giuliano Montaldo, Bernardo Bertolucci e Giuseppe Tornatore si concentrano sulle esperienze lavorative con Morricone e ci regalano una prospettiva diversa da cui osservare il genio di questo grande compositore.