
Cosa rende immortale e amatissima una canzone d’amore? La musica senza ombra di dubbio, ma anche le sue parole, soprattutto quando esprimono sentimenti e concetti universali, quando ascoltarla ci porta a immedesimarci, a rivivere sensazioni che ognuno di noi ha almeno una volta nella vita associato alla propria condizione. Più che mai questo è il caso di “E penso a te“, pezzo straordinario nato dal genio del paroliere Mogol e di Lucio Battisti.
Un testo che parla di un’assenza, di distanza, di quel sentimento di mancanza fisica a cui però non corrisponde una distanza sentimentale ed emotiva. Battisti canta di questo amore del passato nei fatti ma vivo nel presente interiore al punto da diventare presenza pervasiva di tutti i pensieri e di tutti i gesti compiuti e i luoghi abitati nel quotidiano. Il tutto è giocato sulla contrapposizione con la figura di un’altra donna, quella presente, che è solo figura marginale rispetto alla potenza del pensiero dell’altra.
Si dice che questa canzone fu scritta quasi per caso durante un viaggio in automobile sull’autostrada Como-Milano e fu originariamente interpretata da Bruno Lauzi.
Il brano fu incluso in Umanamente uomo: il sogno, sesto album discografico di Lucio Battisti, pubblicato il 24 aprile 1972 dall’etichetta discografica Numero Uno.
Numerose sono state le successive interpretazioni di “E penso a te” da parte di numerosi artisti italiani a decretare il successo immortale di una canzone d’amore.
gostaria de conseguir essa música – e penso a te – para piano mas está tão difícil , vc conseguiria ela para mim em pdf? enviar para este e-mail
Cosa sono questi problemi di “account suspended”… Ragazzi, cambiate hosting!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 🙂
Ciao Christian,concordo pienamente con te,io sono cresciuto con le canzoni di Battisti,sono state la colonna sonora di una parte della mia vita,e sono ancora attuali al giorno d’oggi,un grandissimo artista.