La scossa ricevuta la scorsa lezione sembra ver sortito qualche effetto: durante la settimana ho lavorato molto concentrato sulla tecnica cercando di seguire disciplinatamente le indicazioni che la maestra mi scrive sul quaderno.
La ventunesima lezione è andata decisamente meglio della precedente.
La lettura del Pozzoli I corso prosegue bene, ho portato l’esercizio 35 alla velocità di 60 per una semiminima, con l’obiettivo di arrivare a 69 per la prossima lezione.
L’esercizio, in 4/4 presenta 32-esimi nelle battute centrali, qui la concentrazione deve essere massima e vale la pena ripetere più volte questa parte per allinearla alle altre.
In una settimana ho portato la scala di Sib (moto retto, accordi e arpeggi) a 92, anche se gli accordi ancora non sono fluidi e devo dimezzare la velocità.
Per ora questa velocità va bene all’insegnante anche perché la raggiungo riuscendo a mantenere abbastanza il rilassamento e ad articolare su ogni nota, quindi per la prossima settimana posso passare al Mib.
Analogo discorso vale per l’esercizio 55 del Beyer che ho portato a velocità finale, riuscendo a mantenere la tecnica, ad eseguirlo leggendo lo spartito e contando mentalmente.
Mi sto sforzando a contare sempre mentalmente, se non a voce alta, quando suono. L’insegnante mi ha detto che bisogna sempre farlo, ma fino ad ora lo facevo solo per le prime ripetizioni, affidandomi poi all’istinto.
Credo che anche questa correzione abbia influito sul rendermi più sicuro e quindi maggiormente in controllo del rilassamento e della lettura.
Per la prossima settimana posso quindi passare all’esercizio 60, un esercizio ancora semplice ma già musicalmente carino.
Sto poi completando l’esercizio 1 del Bergmuller (scuola primaria per il giovane pianista).
Lo spartito presenta alcune note tenute (la stessa mano suona due voci nella stessa battuta) che devo ancora maturare bene, però la musica già si sente e spero riuscirò a finirlo per la prossima settimana.
L’esploit della settimana è stato l’aver finalmente finito l’es. 17 del Cesi-Marciano, portato a 88 nel Minuetto e 100 nel Trio.
L’insegnante mi ha fatto un bel complimento: ha detto che ho un bel rapporto con il pianoforte e che dalla mia esecuzione è riuscita a sentire la musica, oltre all’esecuzione del pezzo.
Prossima fermata: Canzonetta n.19 di Schumann. Avanti tutta…La scossa ricevuta la scorsa lezione sembra aver sortito qualche effetto: durante la settimana ho lavorato molto concentrato sulla tecnica cercando di seguire disciplinatamente le indicazioni che la maestra mi scrive sul quaderno.
La ventunesima lezione è andata decisamente meglio della precedente.
La lettura del Pozzoli I corso prosegue bene, ho portato l’esercizio 35 alla velocità di 60 per una semiminima, con l’obiettivo di arrivare a 69 per la prossima lezione.
L’esercizio, in 4/4, presenta 32-esimi nelle battute centrali, qui la concentrazione deve essere massima e vale la pena ripetere più volte questa parte per allinearla alle altre.
In una settimana ho portato la scala di Mib (moto retto, accordi e arpeggi) su 2 ottave a velocità 92, anche se gli accordi ancora non sono fluidi e qui devo dimezzare la velocità.
Per ora questa velocità va bene all’insegnante anche perché la raggiungo riuscendo a mantenere abbastanza il rilassamento e ad articolare su ogni nota, quindi per la prossima settimana posso passare al Lab.
Analogo discorso vale per l’esercizio 55 del Beyer che ho portato a velocità sufficiente sia riuscendo a mantenere la tecnica che ad eseguirlo leggendo lo spartito e contando mentalmente.
Mi sto sforzando a contare sempre mentalmente, a volte a voce alta. L’insegnante mi ha detto che bisogna sempre farlo, ma fino ad ora lo facevo solo per le prime ripetizioni, affidandomi poi all’istinto.
Credo che anche questa correzione abbia influito sul rendere più sicuri e quindi con maggiore controllo il rilassamento e la lettura.
Per la prossima settimana posso quindi passare all’esercizio 60, un esercizio del Beyer già musicalmente carino.
Sto poi completando l’esercizio 1 del Bergmuller (scuola primaria per il giovane pianista).
Nella parte centrale, lo spartito presenta alcune note tenute (la stessa mano suona due voci nella stessa battuta) che devo ancora maturare bene, però la musica già si sente e spero riuscirò a finirlo per la prossima settimana.
L’esploit della settimana è stato l’aver finalmente finito il pezzo n. 17 del Cesi-Marciano (Minuetto, Ignaz Joseph Pleyel), portato a 88 nel Minuetto e 100 nel Trio.
L’insegnante mi ha fatto un bel complimento: ha detto che dalla mia esecuzione è riuscita a sentire la musica ed in generale che ho un bel rapporto con il pianoforte! Musica per le mie orecchie 🙂
Prossima sfida: Canzonetta n.19 di Schumann.
Avanti tutta…
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