
Dexibell DX HF7
Ascoltare senza disturbare
Per il pianista che si diletta a suonare in ore notturne ecco una raffinata proposta “made in Italy”.
Dexibell è un brand italiano nato pochi anni orsono dalle ceneri di quella che fu la storica divisione europea di Roland: in pochi anni i tecnici Dexibell hanno realizzato un bel numero di proposte per gli amanti dei tasti bianchi e neri, tra segnalo cui la serie di pianoforti digitali VIVO, disponibili nelle versioni Home, Portable e Stage. Tra gli accessori inseriti nel catalogo dal marchio italiano non potevano mancare le cuffie, e le DX HF7 oggetto del mio odierno test dichiarano prestazioni di tutto rispetto e alcuni piccoli plus che meritano un approfondimento.

Caratteristiche
Le Dexibell DX HF7 sono cuffie chiuse sovraurali, in cui a differenza di una variante circumaurale i padiglioni poggiano vicino alle orecchie senza isolarle completamente: ogni padiglione ospita un driver a bobina mobile con un diametro di 45 mm. Altre caratteristiche tecniche di rilievo sono un’impedenza nominale di 40 Ω, una sensibilità di 98 dB (+/- 3 dB) e una risposta in frequenza di 10 Hz – 26 kHz. I padiglioni sono ancorati all’archetto attraverso una serie di snodi che consentono di ripiegarli per ridurre l’ingombro delle cuffie ai minimi termini.
Sotto il padiglione sinistro è presente la presa in formato minijack stereo da 3,5 mm per collegare uno dei cavi in dotazione. Nell’elegante confezione delle DX HF7, Dexibell inserisce una custodia rigida per il trasporto delle cuffie, mentre in una piccola sacca troviamo due cavi da tre metri, di cui uno a spirale, dotati entrambi di una coppia di prese minijack stereo da 3,5mm; a completare la dotazione è previsto infine l’adattatore su presa in formato jack TRS da 6,3 mm placcato oro.

La prova
Anche l’occhio vuole la sua parte e Dexibell lo sa bene, perché l’imballo è elegante e al suo interno racchiude non solo il guscio in plastica per trasportare ovunque le DX HF7, ma anche i cavi raccolti in una pratica sacca: ben fatto. La qualità costruttiva delle cuffie italiane è buona: l’archetto è morbido e flessibile al punto giusto, mentre i padiglioni sono ancorati saldamente al telaio mediante dei perni metallici; last but not least, la presa per collegare il cavo dispone di un innesto con un blocco per scongiurare eventuali distacchi accidentali.
Posizionate sulla testa le DX HF7 sono piuttosto stabili, anche se avrei preferito un pizzico di imbottitura in più sull’archetto, mentre il padiglione avvolge bene l’orecchio garantendo un buon isolamento con il mondo esterno, elemento strategico se volete suonare in ore notturne senza svegliare qualcuno in casa; a tal proposito, queste cuffie ben si prestano in un home studio per chi si diletta a registrare delle tracce vocali, andando a ridurre drasticamente dei fastidiosi rientri.
Il cavo a spirale in dotazione è robusto, ma può rendere le cuffie stancanti da indossare nel lungo periodo a causa del suo peso, mentre la variante più sottile garantisce sempre un buon comfort. In termini di resa sonora, l’ascolto con queste DX HF7 è gratificante fin dalle prime note, perché queste cuffie fanno emergere quei micro dettagli presenti oggi nel suono dei pianoforti digitali moderni, e che spesso restano in secondo piano impiegando la diffusione sonora interna.
In gamma bassa queste cuffie non eccedono in sgradite coloriture, fornendo una resa solida ed equilibrata anche a volumi piuttosto sostenuti, mentre in gamma medio alta non rilevo particolari asprezze che possano affaticare l’ascolto nel lungo periodo. Un altro plus delle DX HF7 è il buon grado di profondità restituito, un elemento da non sottovalutare nell’ascolto di pianoforti digitali di un certo pregio in termini di timbriche, oppure impiegando delle varianti virtuali che includono tra gli effetti una sezione di simulazione di particolari ambienti reali.

Conclusioni
Eleganti, robuste e con un bel set di accessori per trasportarle ovunque: cosa volere di più? Queste Dexibell HF DX7 sono un ottimo riferimento se siete alla ricerca di un ascolto di qualità da associare al vostro pianoforte digitale, ma ben si prestano anche in studio per il monitoring o per lavorare su un mix in totale tranquillità. Il centinaio di euro richiesto per queste cuffie è giustificato non solo dall’ottima qualità costruttiva e la buona resa, ma soprattutto dal ricco parco accessori, non sempre rintracciabile in modelli concorrenti posti nella stessa fascia di prezzo. Recatevi da un rivenditore Dexibell a voi vicino e provate queste HF DX7, magari collegandole a un pianoforte digitale di questo brand: il “made in Italy” resiste in questo settore, e fa sempre buone cose.
Info: www.dexibell.com