
Disperato: chi non lo è mai stato?
Disperato è il bambino a cui viene sottratta la palla, è l’impiegato che scopre di dover fare parecchie ore di straordinario, è il ragazzo che viene lasciato dalla fidanzatina, è la perdita di un caro.
Diverse forme di disperazione che poeti e scrittori riportano su carta, per personale sfogo o per consolare qualche scoraggiato.
Gli Eagles lasciano nella storia questa struggente ballata rock-country che ebbe successo nel 1973: è una canzone che presenta una forte malinconia, che vuole proprio il “desperado” alla ricerca di spazi sconfinati che possano renderlo vivo, libero.
…in un modo o nell’altro, disperata lo sono stata anch’io. Quando persi mia nonna trovai forza proprio nello scrivere… la disperazione dovuta alla perdita trovò sollievo in qualche verso che qui vi riporto:
Allo scivolar
del primo albore nel
calice crepato
settembrino, filtro
percezioni
vetrate; sottil contorno
blu si spiega,
si mescola
alla frescura
e consacra lì, dove
compongo
umili vitali versi
tra il tepor e
l’esser desta,
il prematuro risveglio
d’una sensibil ginestra.
E volgendo lo sguardo
alla flebile luce
bluastra,
luna,
ti chiedo: “ L’amaro
della vita l’ha
presa
con sé, m’ha lasciata
sola,
bambina. Or lei
è ancora qui?”
Venne una pioggia fugace
a rischiarare il cielo.
E venne anche
l’arcobaleno,
a raddrizzare il mio
gracile stelo.
La cosa più importante in ogni caso è reagire, non abbattersi, andare avanti.
…Emily Dickinson scrisse una poesia piena di speranza nella quale invita il fratello, Austin, a seguirla nella gioia, nel dimenticare scoramento e delusione. La poesia si intitola ‘’c’è un altro cielo’’ e, prima di lasciarvi al video e allo spartito di “Desperado”, do a voi la possibilità di leggerla qui!
“c’è un altro cielo,
sempre sereno e bello,
e c’è un’altra luce del sole,
sebbene sia buio là
-non badare alle foreste disseccate, Austin,
non badare ai campi silenziosi
-qui è la piccola foresta
la cui foglia è sempre verde
-qui è un giardino più luminoso
-dove il gelo non è mai stato,
tra i suoi fiori
mai appassiti
odo la luminosa ape ronzare,
ti prego, Fratello mio,
vieni nel mio giardino!”
Buon lavoro!
