
Dave Brubeck
Il 5 dicembre 2012 è scomparso Dave Brubeck, compositore e pianista fra i più noti ed apprezzati a livello internazionale in ambito jazz. Il giorno dopo avrebbe compiuto 92 anni. Una storia semplice quella di Brubeck, più volte definito “a Legend Living”, per la sua carriera che ha attraversato senza interruzioni molte generazioni, stili, epoche diverse, mode, ponendosi sempre come indiscusso punto di riferimento, forse per l’innata curiosità di questo prolifico musicista, per il suo eclettismo e per il suo incessante desiderio di sperimentazione.
Dave Brubeck, classe 1920, nato in una famiglia di musicisti in California, aveva iniziato a studiare pianoforte classico con la madre all’età di 4 anni. Ancora bambino, il trasferimento con la famiglia in un ranch aveva interrotto i suoi studi musicali e causato un drastico mutamento dello stile di vita. Giunto all’età in cui doveva decidere del proprio futuro, Brubeck pensava di studiare veterinaria al college, per rendersi utile nel ranch paterno, ma, poiché non aveva mai cessato di esibirsi in qualche locale occasionalmente, ben presto comprese che il suo destino era nella musica e in particolare nel jazz. Nel 1942 Dave Brubeck fu chiamato alle armi nelle truppe americane di stanza in Europa e qui iniziò la sua vera e propria attività musicale, mettendo su una sorta di orchestra interraziale. Fu in questa occasione che conobbe Paul Desmond. Nel 1946, concluso il servizio militare, Brubeck iniziò a studiare composizione al Mills College di Oakland sotto la guida del compositore Darius Milhaud. Fu proprio questo speciale insegnante che lo spronò a coltivare gli elementi jazzistici nella composizione intravedendovi un elemento di innovazione permanente, qualcosa su cui si sarebbe potuto lavorare anche in futuro.
Risale al 1947 la creazione del Dave Brubeck Octet nel quale militava anche Paul Desmond.

L’esperienza fu breve. Dopo un gravissimo incidente che fermò Brubeck per un certo periodo, nel 1951 il musicista fondò il leggendario Dave Brubeck Quartet, nella sua prima composizione costituito da Paul Desmond al sax alto, Bob Bates al contrabbasso e Joe Dodge alla batteria.

Il quartetto si esibiva in numerose occasioni, non solo nei club, ma anche nelle università, compiendo un’importante operazione di diffusione della musica jazz presso le giovani generazioni che dagli anni ’50 si protrasse fino all’inizio dei ’60. Nello stesso periodo la band inaugurava importanti collaborazioni con personaggi del calibro di Duke Ellington, Stan Getz, Charlie Parker e molti altri. Il quartetto raggiunse una fama così ampia che nel 1958 la rivista “Time” dedicò una delle sue copertine proprio a Dave Brubeck e quello stesso anno si svolse il primo tour internazionale del gruppo.
L’assimilazione di culture e influenze musicali da tutto il mondo si riflesse anche nella musica del quartetto. È del 1959 la pubblicazione di “Time Out”, uno degli album più significativi del Dave Brubeck Quartet, in cui si ritrova tutto il desiderio di sperimentazione del gruppo a livello compositivo. Come indica il titolo, “Time Out”, i brani sono costruiti su tempi inusuali, a partire dalla famosissima “Take Five” (scritta da Paul Desmond) in 5/4, fino al doppio valzer di Kathy’s Waltz, solo per fare un paio di esempi.


Il quartetto subì vari cambi fra i musicisti negli anni, ad esempio nel 1956 alla batteria subentrò Joe Morello, nel 1958 al contrabbasso Eugene Wright, e Brubeck scrisse incessantemente per questa formazione, fino allo scioglimento avvenuto nel 1967.

Musicalmente Brubeck mostrò sempre il desiderio di integrare la sua formazione primaria, ovvero quella classica, con il linguaggio jazzistico, sperimentando e mostrando una rara apertura musicale. Basti pensare all’esecuzione in prima nazionale, nel 1959, dei “Dialogues for Jazz Combo and Orchestra” del fratello Howard, affidata al Dave Brubeck Quartet e alla New York Philarmonic orchestra, diretta da Leonard Bernstein.

Alcuni brani di Brubeck divennero presto standard jazz, come “In Your Sweet Way” o “The Duke”.

L’attività compositiva di Dave Brubeck si rivolse anche a forme classiche, come l’oratorio, composizioni orchestrali, musica per balletto, messe, riscuotendo notevole successo anche in questo contesto. Una carriera lunga, fulgida, mai interrotta dall’inattività e piena di riconoscimenti importanti, pienamente meritati aggiungiamo noi.
Per approfondimenti vi invitiamo a visitare il sito ufficiale di Dave Brubeck.
