
Un accordo, che sia formato da tre note o più, può essere “girato” in diversi modi. Non so come te la cavavi in matematica, io molto male, ma sono sicuro che ti ricorderai di una proprietà che era presente sia nelle addizioni che nelle moltiplicazioni. Si chiama proprietà commutativa. Ti dice qualcosa? In base a questa proprietà cambiando l’ordine degli addendi o fattori il risultato non cambia. Perciò se io dico 4 + 2 = 6, è come dire 2 + 4 = 6. Ho invertito la posizione dei numeri 2 e 4 ma il risultato è stato sempre lo stesso. Lo stesso ragionamento funziona anche con gli accordi. Un accordo di Do maggiore (Do-Mi-Sol) è formato da tre note che hanno un preciso ordine. Tuttavia se io cambio la posizione di quelle note (cambio solo la posizione non cambio le note) il risultato finale non cambia.
- Do-Mi-Sol (stato fondamentale)
- Mi-Sol-Do (primo rivolto)
- Sol-Do-Mi (secondo rivolto)
Ѐ sempre un accordo di Do maggiore. Probabilmente ti starai chiedendo “ma cosa serve a me imparare che un Do maggiore si può suonare in tre modi diversi? Cosa ci guadagno nel complicarmi la vita?”
La risposta è: serve per imparare a collegare meglio gli accordi. Un esempio?
Supponiamo di voler suonare due accordi in successione: Do maggiore e La minore. Allora senza l’utilizzo dei rivolti io suonerei le note Do-Mi-Sol, poi sposterei la mano e con un salto andrei a prendere La-Do-Mi, magari all’ottava più bassa poiché si compie meno distanza. Per quanto piccolo possa essere questo salto è sempre un salto e per quanto tale, porta con sé la possibilità di sbagliare.
Per evitare il salto e ottenere di conseguenza anche un suono più omogeneo, io posso collegare i due accordi tramite rivolti. Il primo accordo è sempre quello più fortunato e rimane tale e quale (Do-Mi-Sol). Il secondo accordo invece deve essere rivoltato ma con quale criterio? Se ci sono note in comune fra i due accordi è necessario mantenerle. Per esempio fra Do-Mi-Sol e La-Do-Mi abbiamo Do e Mi come note in comune. Perciò l’accordo di La minore differisce da quello di Do maggiore solo dalla nota La, che in Do maggiore invece è un Sol. Ecco trovata dunque la soluzione: Do-Mi-La.
Tutti gli articoli della serie
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- Corso di pianoforte moderno – 1.4 La notazione musicale anglosassone
- Corso di pianoforte moderno – 2.1 Differenza fra Melodia e Armonia
- Corso di pianoforte moderno – 2.2 Le Distanze e gli Intervalli sul Pianoforte
- Corso di pianoforte moderno – 2.3 Accordi maggiori: come si formano
- Corso di pianoforte moderno – 2.4 Accordi minori: come si formano
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- Corso di pianoforte moderno - 2.7 Riconoscimento degli accordi
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- Corso di pianoforte moderno - 4.2 Arpeggi semplici
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- Corso di pianoforte moderno - 5.2 Quando usare i rivolti
- Corso di pianoforte moderno - 5.3 Collegare i rivolti
- Corso di pianoforte moderno - 5.4 Esercizi per il collegamento dei rivolti
- Corso di pianoforte moderno - 5.5 Esecuzione “When the Saints go marching in” con l’uso dei rivolti
- Corso di pianoforte moderno - 6.1 Accordi di Sus
- Corso di pianoforte moderno - 6.2 Accordi di Sesta
- Corso di pianoforte moderno - 6.3 Power Chord
- Corso di pianoforte moderno - 6.4 Accordi di settima
- Corso di pianoforte moderno - 6.5 Accordi di nona
- Corso di pianoforte moderno - 6.6 Accordi con Basso Diverso
- Corso di pianoforte moderno - 7.1 Suddividere gli accordi su due mani
- Corso di pianoforte moderno - 7.2 Suonare gli accordi con basso diverso solo con la mano sinistra
- Corso di pianoforte moderno - 7.3 Due modi di suonare: solista o accompagnamento
- Corso di pianoforte moderno - 8.1 Spartiti di musica moderna
- Corso di pianoforte moderno - 8.2 Collegare gli accordi tramite rivolti della canzone “Il mio canto libero”