
Benvenuto in questa terza lezione del corso. Oggi parliamo ancora di rilassamento e in particolare della caduta. Nel video che troverai di seguito potrai vedere in che modo è consigliabile fare i primi esercizi al pianoforte per imparare a prendere confidenza con il concetto di peso e rilassamento.

Hai appena visto quali sono i consigli principali per effettuare una buona caduta al pianoforte. La caduta è uno degli elementi più essenziali per il pianista poiché questa verrà adottata sia all’inizio, come hai appena visto, ma anche di continuo nel corso del proprio cammino di studi. E’ importante prendere sin da subito confidenza con questo elemento, anche perché è alla base del rilassamento che abbiamo ormai capito essere a sua volta alla base di una buona tecnica pianista.
Personalmente ritengo che in questo caso, più che mai, la calma sia la virtù dei forti. La voglia di iniziare a mettere la mani sul pianoforte, la voglia di suonare la prima melodia, la voglia di far sentire agli altri il frutto del nostro lavoro, devono essere contenute. Dobbiamo avvicinarci al pianoforte per piccoli passi graduali, ma soprattutto corretti. Saltare un passo potrebbe significare perdere un aspetto essenziale della tecnica che potrebbe ripercuotersi per tutto il resto dei nostri studi. Il concetto di rilassamento è uno dei concetti più difficili da apprendere, proprio perché è anche difficile verificare per il maestro se l’allievo è in completo rilassamento oppure no. Certo, ci sono degli indicatori inconfutabili come le spalle alzate, la respirazione poco regolare, i gomiti all’esterno, le gambe molto divaricate e così via, ma la tensione in eccesso può esserci anche quando tutte le componenti sono al proprio posto.
La musica abbraccia spesso diverse materie come la Matematica. Molto spesso si sente parlare di frazioni numeriche o di somme di valori. Ma nella musica, soprattutto dal punto di vista esecutivo c’è anche un po’ di Fisica. Eh sì, sto parlando della forza di gravità. Ricordiamoci sempre perciò che tutto ciò che è libero di muoversi tende a muoversi verso il centro della terra, è una legge fisica. Tale forza trasforma la massa in peso e dobbiamo sempre tenerlo presente, qualsiasi cosa facciamo.
Ma a cosa serve conoscere la forza di gravità? Risposta: “Ci serve perché in molti casi può essere una potente alleata”. Non dobbiamo combattere contro di essa, ma piuttosto dobbiamo farci trasportare, dobbiamo assecondare la sua forza, risparmiando così nostre forze.
La forza di gravità può giocare a nostro favore soprattutto nella fase di caduta. Questo termine sta ad indicare la caduta quasi a peso morto della mano sulla tastiera. Si tratta di un movimento che consente di prendere piena coscienza del proprio braccio e delle proprie forze e pesi in azione. Per effettuare una caduta, occorrono tre fasi: sollevamento, caduta, impatto.
Prima fase: Sollevamento
La prima fase è data dal sollevamento della mano. Anche in questa semplice fase bisogna prestare molta attenzione. Bisogna infatti stare attenti a disperdere poche energie in questo movimento. Per far sì che questo non avvenga bisogna compiere un “leggero movimento della parte superiore del braccio, che sarà immediatamente seguito da un movimento verso l’alto dell’avambraccio che a sua volta solleva la mano e le dita” (Come Suonare il Pianoforte di Gyorgy Sandor, pag.74 Ed. Biblioteca Universale Rizzoli).
Bisogna fare in modo inoltre di non alzare troppo il braccio perché creerebbe fatica. All’incirca l’altezza ideale va dai 20 ai 30 centimetri. Ora dobbiamo fare attenzione a che il nostro gomito sia aderente al nostro busto, poiché la caduta del braccio dovrà essere verticale e non obliqua. Bisognerà sfruttare la forza di gravità nel miglior modo possibile in quest’esercizio. Cito inoltre un’altra precisazione essenziale dal libro Come suonare il Pianoforte, a pag 76 dice: “Importante anche notare la posizione delle dita e del polso: questa posizione garantisce che al momento dell’impatto con la tastiera, tutte le giunture siano in grado di ammortizzare elasticamente l’impatto stesso trasferendo l’energia al tasto nel modo più corretto possibile.
Seconda fase: Caduta
La seconda fase, quella della caduta vera e propria, è una fase di totale rilassamento in cui il nostro compito è passivo. Non dobbiamo agire in nessun modo se non lasciandoci andare alla forza di gravità. Dal medesimo libro, a pagina 76 cito: “non dovrebbe esservi nessuna interferenza con l’accelerazione provocata alla forza di gravità.”
Terza fase: Impatto
Ed eccoci al momento più cruciale, ovvero quando le dita entrano in contatto con i tasti del pianoforte. In questo caso si verifica un leggero irrigidimento in tutte le articolazioni. Tale irrigidimento permette di conferire energia ai tasti e permette alla mano di rimbalzare. È importantissimo che l’irrigidimento sia solamente per quella fase e che non si protragga a lungo. Come puoi vedere in figura sopra, il polso è evidentemente sotto il piano della tastiera, in questo modo è più facile ammortizzare il colpo. Viceversa se il polso è troppo alto, non sarà in grado di effettuare il rimbalzo sui tasti.
Se non disponi di un pianoforte acustico questo rimbalzo potrebbe essere difficile da ottenere. Nelle tastiere solitamente i tasti oppongono meno resistenza all’impatto e ritornano su, una volta abbassati, con minor spinta, cosa che invece accade sui pianoforti acustici e meglio ancora nei pianoforti a coda.
Esercizi
Perché la caduta è così difficile? Perché è così difficile raggiungere il completo rilassamento? Lo è per via del sistema extrapiramidale, un insieme di centri nervosi che hanno lo scopo di controllare le reazioni istintive orientate e adattarle al movimento volontario.
L’unico modo per superare questo “ostacolo” è quello di avere piena coscienza e controllo di quello che si vuole fare.
Abbiamo detto che la caduta altro non è che lasciar cadere la mano a “peso morto” sulla tastiera. Ecco in che modo devi realizzare una caduta:
1. pre-esecuzione mentale
2. esecuzione reale con piena coscienza
3. inspirazione nel momento di tensione ed espirazione durante il rilassamento
4. uso della comune sedia prima e uso dello sgabello dopo.
Di seguito trovate una serie di 14 esercizi interessanti con caduta:
1) Lasciar cadere la mano sulla tastiera senza alcuna precisione.
2) Ora si sceglie una nota precisa. Prima di lasciar cadere è consigliabile cantare la nota prescelta.
3) Ripetere gli esercizi precedenti mirando uno o più tasti neri.
4) Nel momento dell’impatto della mano con i tasti, bisogna far ammortizzare la caduta con un abbassamento del polso.
5) Ripetere tutti gli esercizi precedenti partendo con il braccio inerte e la mano appoggiata sul ginocchio, e alzando il braccio per poi lasciarlo ricadere con un movimento continuato ed omogeneo.
6) Dopo la caduta, tenere abbassato il tasto premuto e avvicinare e allontanare dal fianco il gomito, tenendo il polso e la mano fermi.
7) Dopo la caduta, tenere abbassato il tasto e portare il gomito in avanti e indietro.
8) Dopo la caduta, tenere abbassato il tasto e spostare lateralmente il polso verso destra e verso sinistra, senza però coinvolgere avambraccio e gomito.
9) Uguale a prima, ma facendo un movimento di rotazione completo del polso.
10) Cadere col giusto allineamento del dito rispetto al proprio tendine.
11) Esercitarsi a cadere su tasti diversi, abituandosi a cantare il tasto che si sta per abbassare prima che il movimento venga effettuato.
12) Ripetere gli esercizi con le due mani.
13) Esercitare la caduta del solo avambraccio, tenendo fermi: braccio, spalla e gomito.
14) Esercitare la caduta della sola mano, tenendo fermo tutto il braccio, dalla spalla al polso.
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte - 0. Presentazione - Dic 9, 2012
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 1. Impostazione al pianoforte - Gen 4, 2013
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 2. Rilassamento - Gen 28, 2013
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 3. Caduta (This post) - Feb 15, 2013
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 4. Esercizio di Chopin - Feb 26, 2013
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 6. Le tre fasi del suono - Apr 9, 2013
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte - 7. Pentagramma e note - Apr 23, 2013
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte – 8. Consigli utili - Mag 20, 2013
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte – 9. I valori delle note - Giu 4, 2013
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte – 10. Le dinamiche - Giu 24, 2013
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte – 11. Le dinamiche (Parte 2) - Set 9, 2013
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte – 12. I tagli addizionali - Nov 14, 2013
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 13. Le scale musicali - Mag 30, 2014
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte - 14. Gli arpeggi - Ago 13, 2014
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte - 15. I principali metodi - Gen 19, 2015
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 5. Individuare i tasti - Mar 1, 2021
Tutti gli articoli della serie
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 5. Individuare i tasti
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 13. Le scale musicali
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte - 14. Gli arpeggi
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte - 0. Presentazione
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 1. Impostazione al pianoforte
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 2. Rilassamento
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 3. Caduta (This post)
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 4. Esercizio di Chopin
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte – 6. Le tre fasi del suono
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte - 7. Pentagramma e note
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte – 8. Consigli utili
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte – 9. I valori delle note
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte – 10. Le dinamiche
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte – 11. Le dinamiche (Parte 2)
- Corso Introduttivo allo studio del pianoforte – 12. I tagli addizionali
- Corso introduttivo allo studio del pianoforte - 15. I principali metodi
avrei un dubbio ma il tasto va schiacciato all’inizio o circa a metà in prossimità dei tasti neri?
Ciao a tutti!
Intanto complimenti per queste lezioni, sono diplomato in pianoforte e purtroppo mi sono ritrovato a ricominciare lo studio da capo con cadute ecc.. dopo il diploma, perchè il mio insegnante non mi ha mai detto niente sulla tecnica dello strumento e, per la mia esperienza, posso dire che diversi maestri non si accorgono di carenze di tecnica di base nè sanno insegnarla, quindi secondo me state davvero facendo un bellissimo lavoro!
Un dubbio sull’esercizio delle cadute, non capisco come si possa trasferire il peso con il polso che si piega sul bordo tastiera, di solito io le faccio col polso in linea con l’avambraccio, in questo modo riesco a percepire meglio il peso che scarico sulla tastiera, qualcuno mi può chiarire la cosa?
grazie mille!!
non funzionano i link per scaricare in pdf… please….
Saranno presto nuovamente disponibili Claudio.
Ciao Claudio, adesso funzionano. Si trovano in fondo all’articolo, dopo i social e il banner del premium gold.
Ciao’ Christian vorrei aiutare i principianti con un paragone secondo molto preciso:
tutti conoscono la marcia o Maratona e la corsa! (giusto) ecco la corsa cioè una serie di salti = staccato la marcia è come il legato ! un piede è sempre a terra tutto quì !
Mi sembra molto logico e chiaro .
E bellissimo questo corso grazie a te e al tuo sito x me e molto importante sn autodidatta cerco di fare il meglio x la mia passione il puano e tutta la mia vita baci dalla sardegna
Ciao Sara. Grazie per il tuo prezioso intervento. Per qualsiasi dubbio siamo a tua disposizione!
Grazie a te di seguirlo Sara! Per qualsiasi cosa, ci trovi qui o sul forum! 😉
Ciao Christian! Bella lezione davvero. Ho una domanda: Non mi crea difficoltà particolari trasmettere il peso del mio arto superiore al pianoforte se eseguo l’esercizio di caduta lasciando cadere il braccia da una certa altezza..ma non capisco come trasmettere lo stesso peso quando la mano è sulla tastiera e senza il beneficio dell’altezza..mi riferisco in particolare all’es 14 che sopra consigli. Come riuscire a trasmettere il peso con la sola mano già posta sulla tastiera? Grazie e…ancora grazie.
Carissimo Massimiliano, la tua domanda è lecita. Anche se non c’è l’altezza, c’è sempre la forza di gravità, e in più abbiamo sempre l’affondo come “arma”. Il concetto di peso è un concetto molto complicato. E’ piuttosto semplice capirlo attraverso la caduta, ma in tutti gli altri contesti è abbastanza difficile.
Quando la mano è già sulla tastiera, il “peso” lo si trasmette attraverso un buon rilassamento. Più che peso io la chiamerei “velocità”. Infatti per ottenere un certo volume di suono, più che peso ci vuole velocità. A tal proposito ti consiglio di dare un’occhiata a questo video: https://pianosolo.it/2012/10/16/suggerimenti-per-suonare-forte/
Ok,grazie per la spiegazione!