Corso di armonia jazz – Presentazione
Oggi vi presentiamo un nuovo corso a cui abbiamo lavorato insieme al Maestro Riccardo Arrighini, pianista, compositore e didatta affermato a livello internazionale e già autore per le nostre pagine di “Tu e il Jazz – Come capire e studiare il jazz” , dedicato alla pratica dell’improvvisazione.
Questo nuovo corso ha come obiettivo primario fornire una guida nell’apprendimento dei principi dell’armonia nel jazz, a partire dalle basi fino ad approdare ai principi armonici più evoluti.
Il corso procede per progressiva difficoltà e mira all’applicazione pratica delle basi teoriche acquisite. Le nozioni proposte saranno utili anche a coloro che suonano altri generi musicali come POP e moderna in genere.
Il primo volume è composto da un manuale in pdf di 67 pagine con teoria ed esercizi, 4 ore di video tutorial per seguire passo passo e visivamente i contenuti cartacei.
Cosa troverai nel primo volume:
CAP.1 – IL MODO MAGGIORE SCALA MAGGIORE E TAVOLA INTERVALLI FAMIGLIE DI ACCORDI TRIADI E QUADRIADI
CAP.2 – IL MODO MAGGIORE: TRIADI E QUADRIADI
CAP.3 – II-V-I E TURNAROUND
CAP.4 – COME ANALIZZARE UNA PROGRESSIONE ARMONICA
CAP.5 – CADENZE ALTERNATIVE IN TONALITÀ MAGGIORE
CAP.6 – COME ARMONIZZARE UNO STANDARD DI JAZZ
CAP.7 – L’USO DELLA MANO SINISTRA SUGLI STANDARDS
CAP.8 – L’ARMONIA DEL BLUES
CAP.9 – RIARMONIZZAZIONE DEL BLUES / L’ANATOLE
Troverete le prime lezioni su Pianosolo.it, il corso completo invece sarà acquistabile sul nostro shop.
Riccardo Arrighini nasce a Viareggio il 28 agosto 1967. Incoraggiato dal padre Franz, da cui eredita l’”orecchio assoluto”, inizia lo studio del pianoforte classico all’età di 7 anni e già l’anno dopo vince la medaglia d’oro per la sua categoria al concorso pianistico internazionale “Città di Osimo”.
Si diploma al Conservatorio L.Boccherini di Lucca nel 1986 col massimo dei voti sotto la guida della prof.ssa Clara Cesa Luporini. Inizia la carriera di concertista classico ed esegue concerti in vari teatri italiani.
A 23 anni scopre il jazz e se ne innamora, tanto che nel 1991 parte per gli Stati Uniti d’America per frequentare il “Berklee College of Music” di Boston, Massachussets, dove frequenta due anni di corsi sotto la guida di grandi insegnanti tra cui Hal Crook e Jerry Bergonzi.
Al suo rientro in Italia si perfeziona ai seminari di “Siena Jazz” dove frequenta i “Corsi di alta qualificazione professionale” sotto la guida di Enrico Pieranunzi e Stefano Battaglia.
Riccardo Arrighini contemporaneamente ama confrontarsi anche con la musica popolare ed ha l’occasione di suonare tra il 1989 ed il 1992 con band rock/pop/fusion oltre che arrangiare ed eseguire le canzoni composte dal padre Franz in vari concorsi canori nazionali.
È in questo periodo che scopre l’elettronica e la “fusion” di Miles Davis, Pat Metheny, Steps aHead, Yellow Jackets e tutte le grandi bands del genere.
Col suo gruppo “Fusion” vince quindi il concorso “Barga Jazz ‘96”.
Studia a fondo il linguaggio jazzistico, fa esperienza nei jazz club di tutta Italia e incide due dischi a suo nome con brani originali: “Il Monterosso”( 1998 Splasc’h) e “Comme un enfant” (2000, “Map”).
Nel 2001 incontra il produttore discografico Paolo Piangiarelli, dell’etichetta marchigiana “Philology”, con cui incide subito il terzo cd a suo nome “These unfoolish things” (2002). Nel 2003 incontra Francesco Cafiso, il giovane sassofonista allora quattordicenne con cui instaura un proficuo sodalizio artistico.
Insieme a lui ha l’occasione di suonare nei più importanti festival al mondo e girare tutti i continenti, sia in quartetto che in duo, e di entrare a far parte in pianta stabile di Umbria Jazz e di lavorare con l’agenzia “MGM” di Mario Guidi. Con Cafiso registra 3 cd, “Concerto per Petrucciani” (2005, Philology), “Happy time” (2006, Cam Jazz) e “Tribute to Charlie Parker” (Giotto, 2006).
Tra il 2004 e 2005 registra vari album a suo nome per la Philology: “Luiza” con Barbara Casini, “Luciana” in trio con Massimo Moriconi al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria, “Dindi” con Fabrizio Bosso, “Duets” con Gianni Basso, “Ballads for Trane” con Joe Lee Wilson, “Black & White” con Paolo Benedettini al c.basso ed Alessandro Minetto alla batteria con ospite Michela Lombardi alla voce.
Inoltre incide, anche a suo nome, ben 2 album in duo col grande Lee Konitz, “Eu nao existo” e “The Soprano album”, dove nell’occasione il grande sassofonista americano si cimenta per la prima volta col sax soprano.
Nel 2006 forma il “Riccardo Arrighini Trio” con Riccardo Fioravanti al c.basso e Stefano Bagnoli alla batteria e realizza con loro l’album “Cambio di Marcia” (2007, Egea-Incipit) con cui esegue brani suoi originali- dedicati alla nascita del suo primogenito Matteo Franz- e che presenta nell’edizione estiva di “Umbria Jazz ‘07”.
Nel 2007 viene a mancare il padre Franz, grande amante e conoscitore dell’Opera oltre che compositore, e Riccardo Arrighini gli dedica il progetto “Puccini Jazz”. In questo lavoro le arie più conosciute di Puccini vengono riarrangiate e nascono due cd, il primo in piano solo dal titolo “Recondite armonie”, il secondo col suo trio e l’orchestra d’archi “I Solisti di Perugia”.
Sull’onda del successo di “Puccini Jazz” in piano solo elabora anche “Vivaldi Jazz: Le 4 Stagioni” (2009, Spazi Sonori) e “Chopin in Jazz” (2010, Spazi Sonori) per ritornare poi sulla lirica in occasione del 150enario dell’Unità d’Italia del 2011 con “Arrighini suona Verdi”.
Nel 2011 affronta una nuova sfida: “Dr Classic & Mr Jazz: Sound Evolution” album in cui continua a fondere il linguaggio jazzistico su grandi temi di musica classica ma utilizzando anche dei “loops” elettronici composti e programmati per lui al computer da Ugo Bongianni, uno degli arrangiatori di Mina.
Con questo album nasce la sua nuova etichetta discografica, la “Riccardo Arrighini Productions” divisa in “Symphobia” (per gli album di Classica e Lirica in chiave Jazz) e “Soundgeance” (per le sperimentazioni).
Alla nascita del suo secondo figlio Gabriele scrive una serie di brani che, a fine 2011, registra col suo nuovissimo 5etto, il “Riccardo Arrighini Group”, col fedele Bongianni al Fender Rhodes e tastiere, Emiliano Loconsolo alla voce, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Michael Baker alla batteria.
Nel 2012 esce col progetto “Nothin’but Morricone”, il suo personalissimo tributo al grande Ennio Morricone e alle sue splendide colonne sonore, con un “combo” orchestrale con Baker/Evangelista/Loconsolo oltre alla sua orchestra d’archi e a Michela Lombardi ed Helen Tezfazghi alla voce alla voce, Antonello Pudva alla chitarra, Claudio “sax Fabiani” al sax e flauti, Ettore Bonafè alle Percussioni, Andrea Cozzani al basso elettrico.
Da oltre 20 anni insegna classica/jazz e pop con allievi provenienti da tutta Italia, si è specializzato nell’insegnamento del Jazz Bebop e Modale. Frequenti anche i suoi seminari sul Jazz oppure sulla fusione del Jazz con altri generi.
Tutti gli articoli della serie
- Corso di armonia jazz - Presentazione (This post)
- Scala maggiore e intervalli - Corso di Armonia Jazz - Cap.1 Parte 1
- Le triadi - Corso di Armonia Jazz – Cap.1 Parte 2
Ho visto la presentazione del “corso di armonia jazz” ed anche del “corso tu e il jazz – come capire e studiare il jazz”. Dovendo iniziare l’approccio al jazz da quale dei 2 corsi mi consigli di iniziare ?
Suono il piano da parecchi anni (dagli 8 ai 16 anni ho fatto 8 anni di scuola di pianoforte da un privato) ed in passato ho suonato in diversi gruppi rock / pop.
Ultimamente ho seguito il corso di piano blues di pianosolo.it
Grazie.