
Sul Forum mi è arrivata questa domanda: “Christian potresti dirmi qualche buon metodo per studiare gli esercizi dell’Hanon?” Ovviamente non potevo dare una risposta veloce poichè sarebbe risultata incompleta, e inoltre credo che sia un argomento che interessi a molti, così ho deciso di rendere questa “risposta” pubblica.
Premetto però che non ho mai amato l’Hanon e che non l’ho mai utilizzato come alcuni insegnanti consigliano di fare (“mezzora di Hanon come riscaldamento”, “suona l’Hanon ogni volta che hai un buco libero”, “L’Hanon è come il Rosario, va recitato tutto”). Addirittura il mio insegnante mi ha confessato che una sua ex insegnante costringeva gli allievi ad impararlo a memoria!
Tuttavia anche io l’ho utilizzato per parecchio tempo e per questo posso dare una risposta a questa domanda. Bene, non perdiamo altro tempo in chiacchiere ed andiamo ad analizzare questi esercizi 🙂 .
Inserimento delle varianti ritmiche
L’Hanon ha, dall’esercizio numero 1 al numero 36 (forse questo numero cambia a seconda delle edizioni), esercizi molto simili, quindi queste varianti che andremo a vedere potranno essere applicate per tutti questi esercizi (alcune varianti sono utili anche sulle scale e gli arpeggi).
Prima però di vedere queste varianti una spiegazione è d’obbligo: Perché inserire delle varianti a questi esercizi?
Perché le varianti sono più utili dell’esercizio in sé, contengono diversi aspetti tecnici e riescono a ricoprire buona parte della tecnica pianistica. L’esercizio “semplice” (quello di sole semicrome), sviluppa sempre lo stesso tipo di tecnica. Con l’inserimento delle varianti riusciamo a sviluppare altri aspetti che altrimenti non si sarebbero mai sviluppati.
Le varianti inoltre hanno anche il compito, se vogliamo, di rendere meno monotono l’esercizio, di farlo sentire più fresco e talvolta anche più divertente. Quindi con l’inserimento di queste varianti andiamo a trarre due tipi di benefici:
- sviluppo di più tecniche
- rendono gli esercizi più divertenti, nuovi e freschi.
Principali varianti ritmiche
Andiamo quindi a vedere le principali varianti ritmiche da poter applicare agli esercizi Hanon.
Nota corta e nota lunga
Questa è la prima variante che generalmente si studia. Come puoi vedere l’esempio è stato fatto sul primo esercizio dell’Hanon ma può essere riprodotto su tutti gli altri.
L’esercizio è stato quindi trasformato, passando da tutti sedicesimi, a sedicesimi col punto seguiti da trentaduesimi.
Perché questa variante?
Questo ha lo scopo di preparare l’allievo allo scatto. Infatti, questa variante non va proprio presa alla lettera. Mi spiego meglio. Non bisogna suonare le notazione ritmica che si legge (semicroma col punto seguita da biscroma ecc..), ma bisogna tenere la semicroma col punto un po’ più lunga di quello che realmente vale, e la biscroma un po’ più corta, in modo tale da concentrarsi interamente sullo scatto delle biscroma e non sul ritmo in sé stesso che serve a poco. Quindi questa variante risulta utile se viene eseguita in questo modo.
Ovviamente prima di poter arrivare ad eseguire bene lo scatto, bisogna eseguire l’esercizio lentamente e poi portarlo alla velocità finale.
Nota Tenuta
La variante della nota tenuta consiste nel tenere premuto per il resto della battuta il primo tasto che si preme, e, se ciò non è possibile in alcuni esercizi, si può tenere giù qualsiasi tasto.
Anzi delle volte è conveniente fare questo esperimento col mignolo. Ovvero, nel caso di questo esercizio, bisogna suonare normalmente le prime 4 note (Do Mi Fa Sol), e sul La bisogna tenere premuto il mignolo. E’ un ottimo esercizio.
Perché questa variante?
Questa variante aiuta a sviluppare, e non di poco, il dito che tiene la nota che rimane tenuta. Quindi il dito che rimane giù sarà quello che trarrà beneficio e indipendenza da questo esercizio.
Un altro buon esercizio, che però ti consiglio di fare solo quando avrai provato per bene tutte le varianti, è quello di unire le varianti. Per esempio, unire a questa variante della nota tenuta, quella della nota lenta e nota veloce. In questo modo si vengono a prendere “due piccioni con una fava” 😉 .
Accenti ritmici
Questa è forse una delle varianti più difficili in assoluto. Nonostante a vederla così non sembri niente di che, in realtà è molto insidiosa.
Praticamente questa variante pone degli accenti ritmici che sono al di fuori del ritmo binario del 2/4, facendo così diventare questi sedicesimi come se fossero delle terzine, anche se il ritmo rimane sempre quello dei sedicesimi. E’ veramente complicato.
Ovviamente la variante va riportata per tutta la durata del brano. Perciò l’accento deve sempre essere posizionato ogni 3 note, indipendentemente da dove siano posizionate le stanghette (o spezzabattute).
Questa è quindi una variante che consiglio vivamente di eseguire.
Perché questa variante?
Nella musica tonale e non, si trovano molto spesso i casi in cui l’accento viene spostato. In Beethoven questo accade di frequente, mi viene in mente la 5° sonata per pianoforte riga n.12-13, sennò della stessa sonata nell’Adagio molto la quinta riga, oppure in Mozart nella sonata n.14 (Kv 457) nella riga n.10 dell’ Adagio, quando si susseguono accenti f e p di continuo. Ovviamente di sicuro ci sono migliaia di altri esempi che rendono valida ed utile questa variante.
Cambio ritmo
Questa è un’altra variante che mi sento assolutamente di consigliarti. E’ utile soprattutto per suonare le sonate di Mozart dove puoi trovare degli improvvisi cambi di ritmo che riescono a spiazzare coloro che sono meno esperti.
Questa variante consiste nel passare dalle semiminime alle crome, alle semicrome (e se si riesce anche alla biscrome) senza un ordine ben preciso. L’importante è far durare per un po’ di tempo i campi di ritmo. Nell’esempio sopra per motivi di spazio ho fatto durare ogni cambio di tempo per circa 1 o 2 battute, ma l’ideale sarebbe farlo durare almeno 6-8 battute.
Un consiglio spassionato qui è quello di utilizzare il metronomo perché senza di esso è veramente facile perdersi.
Ad ogni modo le varianti sono presenti nell’Hanon, a seconda delle edizioni verso le prime o le ultime pagine (o al centro), perciò prova a dare un’occhiata anche sul tuo libro e… buono studio! 😉
Ps. Prova a trascrivere le varianti su pentagramma se hai difficoltà ad immaginartele.
non sono proprio un principiante ma neanche un esperto , e vorrei impratichirmi con l’indipendenza della mani soprattutto per il piano Jazz- swing style e meno per il piano classico. Che esercizi mi consigli ? L’Hanon Jazz potrebbe’ essere utile piu’ di altri, per questo ? GRAZIE
non sono proprio un principiante ma neanche un esperto , e vorrei impratichirmi con l’indipendenza della mani soprattutto per il piano Jazz- swing style e meno per il piano classico. Che esercizi mi consigli ? GRAZIE
Mi chiedevo se, per un principiante quale sono io, è più opportuno che gli esercizi vengano eseguiti prima tutti correttamente alla velocità più bassa (60 bmp) oppure farne una serie (ad esempio i primi 10 esercizi) a velocità via via superiori per poi man mano passare a quelli successivi.
Grazie a tutti
Ciao Christian, è grazie, sei sempre il migliore, finalmente con te ho trovato la spiegazione sulle varianti, diversamente da tutti i tutorial esistenti che le eseguono velocemente senza capirci assolutamentw nulla. Comunque nella mia edizione le varianti sono esattamente all’inizio del testo, ciò è nella pagina dopo quella introduttiva. Ciao Laura
[…] Finito di suonare gli esercizi preparatori, dedicati alle varianti. Le trovi dopo l’esercizio numero 30; esse hanno lo scopo di farti studiare il ritmo, ossia di esercitarti seduta stante a passare da un ritmo monotono e sempre uguale (come quello delle quartine) ad un ritmo vario e dinamico. Non solo: impongono (al pianista) di raggiungere la scioltezza del polso per eseguire, ad esempio, passaggi staccati e/o accentati. Queste varianti sono molto utili e, come dice il libro, si possono applicare ai primi 30 esercizi. Consiglio (per ogni esercizio) di suonare una variante scegliendola a caso; puoi anche estrarla a sorte di volta in volta… Ad esempio, per questo numero 1, ho scelto la Variante numero 15: in questa variante le note centrali (in sincope) sono accentate, mentre le note estreme sono staccate. In queste note staccate il polso va articolato. Anche nelle note accentate deve esserci un movimento “minimo” di oscillazione: in caso contrario si rischierebbe di suonare legate le note accentate. Qui puoi trovare un articolo interessante per approfondire le varianti. […]
e x chi inizia a suonare a 60 anni ….. cosa consigliate? La difficoltà è tanta
Ciao Elena: un buon insegnante, passione, tempo. Per iniziare fai ciò che ti piace. Su Pianosolo abbiamo creato un percorso tipo per imparare a suonare il pianoforte https://pianosolo.it/percorso-pianoforte/, puoi dare un’occhiata a quello.
Ti consigliamo anche di dare una lettura al forum, in particolare alla sezione tecnica http://forum.pianosolo.it/tecnica/
Trovate! Sull’edizione ricordi la pagina è la 42 !!
Proposta: sarebbe bello fare una raccolta dei primi 30 esercizi Hanon con tutte le varianti ritmiche scritte per esteso su tutto l’esercizio, valido per i principianti che hanno difficoltà ad applicarle. Si può fare? Posto la discussione sul forum: http://forum.pianosolo.it/tecnica/il-nuovo-hanon-con-varianti/
Scusate ma dove si trovano queste varanti? Io ho preso l’edizione Ricordi e non mi sembra di trovarle nel libro! Se sono così utili dove le hanno nascoste? Magari sono a discrezione dell’editore? Anche le versioni che si trovano online in inglese ne sembrano prive! :-O
Saluti a tutti.
ok gli altri i cambio di ritmo così non mi convince…. piuttosto è più utile fare soste su ogni ognuna delle 8 note che formano la struttura base fai tipo delle soste di semiminima o anche più lunghe in nodo da rilassarsi e poi le altre tipo semibiscrome…..
Con le soste credo che sarebbe ancora piu' difficile ripartire poi rispettando sempre il tempo iniziale 🙂
beh ovviamente ma il bello è quello…
Le varianti di solito le uso spesso, anche negli studi, e oltre alle classiche, è divertente anche cercarne di nuove da soli… Un saluto e complimenti per il sito!
E' vero, se ne possono creare di nuove anche da soli 🙂 grazie a te andrea di seguirci!
Hey!! sempre molto dettagliato! Bravo Christian!! adesso anche il mio nuovo maestro me le sta facendo imparare e.. sono utili anche nelle scale!! 😀
Eheh davvero? che coincidenza! 🙂 Grazie per il commento!
grazie mille…. sono veramente utili questi consigli…!
Grazie e te Francesco..