
Benvenuto in questa prima lezione del corso Danise’s JazzKey.
Oggi parliamo di come stare sul tempo. Tutti più o meno riusciamo a suonare a tempo. Con l’aiuto del “nostro amico metronomo” (o “click” se vogliamo usare un linguaggio moderno) riusciremo a stabilire un metro preciso e affidabile, un’unità di misura con cui confrontarci e entrare a pieno contatto la musica. Prima di suonare focalizziamo la nostra attenzione sul metronomo sincronizzandoci con lui e considerandolo come un altro musicista, con rispetto e concertazione.
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Tutti gli articoli della serie
- Introduzione di JazzKey - Corso Jazz (0)
- Come stare sul tempo - Corso Jazz (1) (This post)
- Parafrasare un tema in stile jazzistico – Corso jazz (2)
- Voicings a parti strette di 3° e di 7°- Corso Jazz (3)
Ciao , mi piace , ma non trovo lezioni più avanzate sulla musica jazz , sopratutto sulla riarmonizzazione , sulla sostituzione degli accordi , su come arricchire armonicamente un brano, dove posso trovarle?
Caro Gianni la pazienza e la perseveranza sono la virtù dei forti. Ora bisticci, domani discuti, dopodomani chiacchieri, dopo dopodomani diventate amici e dopo una settimana amore e d’accordo!!! 🙂 A presto Gianni. Danise
Ciao Alessandro, Paola ha detto praticamente tutto, e lo ha fatto saggiamente. Nel cervello hai la potenzialità di farlo ma va allenato. Per quanto concerne le differenze tra lo spartito e il video, sono volute per dare due esempi diversi. Nel caso del video inizio con la terza (la) sul primo accordo, mentre nello spartito con le settime (mib), per evitarvi dubbi sulla possibilità di poter utilizzare diverse soluzioni di partenza. Grazie per i complimenti, che spero di poter ricambiare un giorno, dopo aver ascoltato il tuo certo miglioramento grazie ai video di pianosolo.it. Buono studio. Danise
Ciao Danise e Paola
eccome se bisticcio! Soprattutto d’istinto tendo ad usare il piede destro ma sono sicuro che lavorando ci riusciro’.
Complimenti ottimo inizio, Vi seguiro’!
grazie per la lezione.molto interessante e complimenti sei molto bravo.
Ciao Alessandro, grazie… in realtà ogni strumentista dovrebbe cimentarsi un pò sulla batteria e provare a raggiungere l’indipendenza degli arti per ottenere un buon timing da trasferire sul proprio strumento. Questo però non prima di aver familiarizzato con “l’amico metronomo. A presto e buono studio!…
ciao,con tutto il rispetto non sono d’accordo con il battito del piede.è il cervello che comanda tutto e il ritmo lo devi avere dentro il cervello,e la padronanza(comandata del cervello) ti permette di andare a tempo.comunque ti volevo chiedere che sono andato a vedere il materiale didattico che metti a disposizione e ho notato che non corrisponde con quello che suoni.nelle prossime volte puoi gentilmente essere coerente con lo spartito?così possiamo seguire meglio.comunque complimenti di nuovo e grazie a tutto lo staff per le preziose lezioni le seguirò certamente con molto interesse
Sì è vero, il cervello comanda, ma ho paura che il cervello vada educato. Ottenere lo swing non è solo avere senso del ritmo in maniera naturale, quello è un fatto relativo. Non a caso molti pensano di swingare eppure non lo fanno… è difficilissimo e ci sono esercizi appositi per sviluppare il senso ritmico nella giusta direzione se si vuole suonare con una pronuncia jazzistica. Pensare swing non è naturale per niente, anzi è difficilissimo, ma con il giusto esercizio ci si può arrivare.
Prova l’esercizio con il piede e vedrai che all’inizio magari bisticcerai con il tuo cervello impegnato a concentrarsi sulle mani, sulle note, poi piano piano riuscirai a farlo anche con il piede contemporaneamente.