
Per capire in quale tonalità si trova il brano che stiamo per andare a suonare dobbiamo guardare l’armatura di chiave, ovvero le alterazioni fisse poste dopo la chiave e prima dell’indicazione di tempo. Può essere formata da diesis o bemolli per un massimo di sette. Anche un rigo musicale privo di alterazioni fisse ci indica la tonalità di un brano (Do maggiore o La minore).
È necessario innanzi tutto conoscere bene il circolo delle quinte in modo tale da avere bene in mente una mappa mentale, dopodiché è possibile imparare altre strade per arrivare comunque alla soluzione.
Il metodo che preferisco per riconoscere la tonalità in un brano è quello di utilizzare un “trucco” per quanto riguarda i diesis e un “trucco” per quanto riguarda i bemolli.

Riconoscere una tonalità che contiene diesis
Se troviamo uno o più diesis posti dopo la chiave non dobbiamo spaventarci. Basterà infatti salire di un semitono dall’ultimo diesis per trovare la possibile tonalità maggiore del brano.
Se per esempio il brano ha come alterazioni Fa#-Do#-Sol# (in ordine da sinistra verso destra), bisogna salire di un semitono dall’ultimo diesis che troviamo. L’ultimo Diesis è il Sol#. Perciò saliamo di un semitono dal Sol# e otteniamo la nota La. Il nostro brano può essere quindi in tonalità di La maggiore.
Riconoscere una tonalità che contiene bemolli
Se invece troviamo uno o più bemolli, abbiamo a disposizione un altro trucco che ci rende il lavoro ancora più semplice. Basterà guardare il penultimo bemolle. Questo stesso ci dirà la possibile tonalità maggiore del brano.
Se per esempio il brano ha come alterazioni Sib-Mib-Lab (in ordine da sinistra verso destra), bisogna guardare il penultimo bemolle e questo stesso ci dice la possibile tonalità maggiore del brano. Il brano può essere dunque in tonalità di Mib maggiore.
Trovare la tonalità relativa minore
Con questi sistemi visti sopra, noi troviamo la possibile tonalità maggiore del brano. Tuttavia un brano può essere anche in tonalità minore. Come facciamo a trovare la possibile tonalità minore di un brano? Basta scendere di un intervallo di terza minore (3 semitoni) al di sotto dalla nota che rappresenta la tonalità maggiore.
Se per esempio voglio sapere qual è la tonalità relativa minore di La maggiore, dal “La” stesso scendo di 3 semitoni e ottengo il Fa# minore.
“Perché Fa# e non Solb?” – Perché siamo scesi di un intervallo di terza e un intervallo di terza ha bisogno di tre note con nomi differenti. La distanza La-Fa#, per la teoria, è un intervallo di terza. La distanza La-Solb, sempre per la teoria, è un intervallo di Seconda, anche se a livello pratico il risultato è il medesimo.
Come stabilire con certezza se il brano è maggiore o minore
Abbiamo visto come si trova la possibile tonalità maggiore del brano e la possibile tonalità minore (relativa minore). Ora sappiamo che il brano può essere in una tonalità maggiore o minore. Come affermare con certezza se si tratta di uno o dell’altro?
Ci sono diversi modi per affermarlo:
- Ascoltando il brano: un orecchio allenato riesce a percepire se il brano è in tonalità maggiore (che esprime sensazioni di felicità) o se il brano è in tonalità minore (che esprime melanconia).
- Guardando la prima e l’ultima battuta del brano: nella maggior parte dei casi, il brano inizia e finisce con l’accordo di tonica. Se vedi che in queste battute è presente l’accordo maggiore, allora probabilmente il brano sarà nella tonalità maggiore, viceversa se è presente l’accordo minore.
- Dando un’occhiata alle alterazioni momentanee: i brani in tonalità minore, possono essere stati costruiti sulle scale minori melodiche o armoniche. Di conseguenza è possibile che sul sesto e settimo grado della scala tu possa trovare delle alterazioni accidentali. (Se presumi che il brano sia in tonalità di Fa# minore, allora potrai trovare un Re# oppure un Mi#).
Ciao Christian, sono un po’ a digiuno di teoria e mi sto accingendo a risolvere il problema contrario: ovvero sentendo un brano vorrei provare a scriverlo. Problema immediato: come faccio ad impostare la tonalità? Per completezza di dico che il brano in questione è “E poi” di Nino Rota. Forse non è il più facile. Grazie, e grazie delle spiegazioni che hai dato
salvato dalla verifica
grazie mille per le tue informazioni sei molto bravo grazie ancora
Complimenti per la spiegazione !. E’ moto difficile far comprendere ai non addetti ai lavori certe cose. Tu ci sei riuscito molto bene. Ho capito cosa è una scala maggiore e cosa è la sua relativa minore. Grazie per la semplice e comprensibile spiegazione.
Sono un bassista.
Mi hanno dato da suonare un brano pop
Mi mandato un brano è mi dicono che in tonalità di F-#.
Io ho visto che le note : F-# C# B- . D . A .
Ho detto che secondo me era in tonalità di Re maggiore. e che non centrava nulla che il brano iniziava con il Fa#.
Secondo me facendo un analisi per gradi il centro tonale e RE.
Il chitarrista insisteva…mah.
Chiedo se sono impazzito io oppure..boh..
Grazie se stato fantastico nello spiegare
ehi grazie per il video è stato molto utile ma ho un dubbio riguardante il nome delle alterazioni , mi spiego meglio:
molte volte si tende a chiamare le alterazione sempre con lo stesso nome per esempio si b al posto di la d, quindi volevo sapere se c’era un nome corretto o è solo per convenienza ?
grazie in anticipo
Dipende molto dall’armatura di chiave della tonalità. Ci sono numerosi spiegazioni da dare dietro a questa domanda apparentemente “semplice”. Spero di farci un video per chiarire tutto al riguardo.
Ciao Christian, vaeramente un bell’articolo. Vorrei farti una domanda riguardo il bemolle. Se sul pentagramma è presente solo 1 bemolle, in questo caso il trucco del penultimo bemolle per capire la tonalità non lo si può applicare, visto che manca almeno un altro bemolle per agganciarci al penultimo. In questo caso come si procede?
è sempre fa- re-
Salve. Questo articolo è molto utile per trovare la tonalità nello spartito. Vorrei sapere però se senza spartito esistono trucchi per trovarla ad orecchio.
Molto interessante. Ottimo spunto per un prossimo tutorial.
Buongiorno Elisa,
bisognerebbe allenare bene l’orecchio. Mai fatti esercizi di dettato melodico? Se no, ti consiglio di cominciare da qui: https://pianosolo.it/prodotto/migliora-il-tuo-orecchio-musicale-50-dettati-melodici-download-digitale/
Finalmente!!!!! Nessuno mi aveva mai fatto capire così bene il perché si deve chiamare una nota
col “suo”nome esatto: es sol b e non fa# anche se è lo stesso tasto del pianoforte.Grazie
Un ottantenne strimpellatore(chiedendo scusa ai strimpellatori bravi)
Grazie, Paolo!
Ciao Cristian, sono alle prese con il dettato melodico, a giugno dovrò fare l’esame ma ho molta difficoltà a trovare la tonalità del brano del dettato, che esercizi mi consiglieresti di fare? Ciao e grazie.
se sto su uno spartito e in chiave non ci sono bemolli e diesis in che tonalità sto
Probabilmente do maggiore o la minore
una domanda da principiante: perchè “probabilmente” e non “sicuramente”? Ci può essere un’altra tonalità senza alterazioni in armatura che non sia Do maggiore o La minore?
per integrare: se in una partitura c’è un solo diesis in armatura, e non ci sono altre alterazioni, come faccio a stabilire con certezza se stiamo in Sol maggiore o in Mi minore?
Grazie
Ciao Domenico,
intendevi solo il Fa# in armatura. Devi guardare l’intero brano, soprattutto le prime battute e le ultime e vedere che armonie trovi. Se alle prime battute e ultime trovi una prevalenza di Sol maggiore, siamo in Sol maggiore.
Inoltre bisognerebbe controllare anche le alterazioni momentanee presenti nel brano. La visione di un Re# potrebbe essere un potente segnale della tonalità di Mi minore (poiché la armonica e la melodica hanno il settimo grado alterato).
No no, sono solo loro due 🙂 .
Perfetto Christian, insomma, a quanto ho capito, non c’è un metodo certo per stabilire la tonalità di un brano ma bisogna affidarci, euristicamente, all’attenta osservazione del medesimo.
Gentile Christian,
scrivo solo per ringraziarti dei tuoi utili e interessanti approfondimenti e consigli.
Io ho iniziato a “suonare” da pochissimo, un mese o poco più..è un sogno che avevo da bambina, che non mi ha mai abbandonata, e dopo un lungo percorso, sono riuscita ad auto legittimare i miei desideri. Ho guardato decine di volte il tuo “tutorial” in cui insegni il leitmotiv del film Amelie, che ho sempre adorato, e grazie a te, almeno la prima parte la so (quasi ) fare…poter sentire qualcosa di bello grazie alle proprie mani è un grande stimolo ad andare avanti. Perché sono così noiosi i classici….e lo dico pur essendo un’amante della letteratura ( e scrittrice).
Devi essere un bravo insegnante, davvero complimenti per il tuo lavoro.
Lisa
Gentile Lisa,
grazie davvero per le tue bellissime parole che mi riempiono il cuore di gioia!
Ciao, Cristian, credo di aver capito! La tua lezione mi è stata utile!
Carissimo Christian
buongiorno.
Questa lezione non mi entra nella testa
la trovo ostica .
e’ obbligatorio sapere queste nozioni ??
Se non sono indispensabili
ne sarei felicissima.
Grazie ancora e scusa la domanda
probabilmente assurda e senza senso
Un abbraccio
Ciao Giulia! Non è necessario per suonare il brano ma è molto consigliato per capirlo meglio.
Ho 62 anni, sono analista finanziario e da 30 suonicchio il piano ma non so leggere la musica. Conosco una ventina di brani di musica moderna che suono in maniera non professionale, ma gli amici che mi ascoltano dicono che suono bene e si chiedono come faccia a amettere le dita nei tasti giusti non sapendo leggere la musica. Preciso che suono solo in do portando i brani in questa tonalità che trovo più facile perchè ha meno tasti neri da suonare in genere. Io non so come faccio ma sento che la nota successiva a quella che ho toccato è più su o più giù nella tastiera di tot tasti e mi sbaglio raramente. Non so come questo accada. Lo stesso con gli accordi che so fare solo con 3 dita ma anche qui non ho una spiegazione logica. Mi sarebbe tanto piaciuto sapere la musica ma ormai è troppo tardi x impararala. Complimenti per le spiegazioni. Enrico – MO
Non é mai troppo tardi…
Grazie Christian. Ho scoperto questo portale di recente e ne sono davvero entusiasta.
Ho 38 anni e non ho mai abbandonato l’amore per il pianoforte e quando posso “studio” i miei pezzi preferiti provando a migliorarmi sempre un po’. Ho studiato da adolescente anche questo argomento ma onestamene non lo ricordavo, sei stato chiarissimo. Mi sento davvero di ringraziare tutti voi e chi ha ideato “pianosolo” perché mi permette uno studio meno “solitario” ed auto-riferito, potendo confrontarmi con voi maestri e ripassare quella parte della conoscenza musicale più “accademica” che davo per ormai per persa…Continuerò a seguirvi. Siete grandi, grazie!
Manuela
Mi incuriosisce molto il tuo video corso di accompagnamento moderno ma non so se da sola riuscirò a cavarmela. Ho sospeso le lezioni con l’insegnante perchè mi preparano come se dovessi andare al conservatorio. ho 63 anni voglio soltanto divertirmi un pò dopo una giornata da casalinga non ho cosi’ tanto tempo per studiare con tale impegno. Vorrei soltanto essere in grado di poter suonare una canzone di musica leggera ma non sono capace con l’accompagnamento è possibile riuscirci studiando soltanto le scale, gli accordi e gli arpeggi? Grazie Elsa
Lezione molto interessante è una domanda che mi sono sempre fatta ora ho le idee un pò più chiare anche se ho ancora molto da imparare Come al solito sei sempre molto chiaro Grazie Elsa
Sono felicissimo che tu abbia capito qualcosa in più 🙂