Sono in moltissimi i ragazzi che ogni anno provano a dare l’ esame del terzo anno, ovvero l’ esame di teoria e solfeggio ma pochi riescono a superarlo, perchè? Eccessiva severità del corpo docenti? Troppa negligenza da parte dell’ allievo? Preparazione insufficiente? Conservatorio troppo prestigioso? Secondo me, sono tutti fattori poco determinanti, ciò che conta è solo quanto realmente conosci. L’ esame di teoria e solfeggio è davvero molto importante, ai tempi lo era ancora di più perchè grazie a questo si poteva già insegnare nelle scuole medie, infatti molti disoccupati cercavano di fare questi 3 anni in 1, cercando di dare subito quest’ esame in cerca di una cattedra sicura e di uno stipendio fisso. Al giorno d’ oggi invece, questo pezzo di carta ci permette di entrare al massimo come supplenti nelle scuole medie ma ci apre moltissime strade, tra le quali, il nostro cammino verso il diploma di pianoforte. Infatti noi potremmo essere anche die Listz al pianoforte, ma se non passiamo l’ esame di toeria e solfeggio, non abbiamo praticamente alcun titolo (Giuseppe Verdi fu rimandato a quest’ esame all’ epoca! 🙂 ).
Dai vecchi tempi sono cambiate molte cose. Le prove, la conoscenza richiesta e la quota d’ iscrizione. Se per 30 anni fa, la quota d’ iscrizione era di 1o.ooo £, ora invece si aggira intorno ai 100 €. Quest’ ultimo fattore è un’ altro motivo in più che ci spinge a non fallire questo esame e di farlo andar bene subito al primo colpo ma, come bisogna prepararsi a quest’ esame?
Preparazione
Per far un buon esame sono necessari minimi 3 anni di studi. In questi 3 anni però non si studia solo la teoria, ma solitamente si affianca già lo studio dello strumento (invece alcuni insegnanti fanno studiare solo la teoria, trovandosi così in enorme difficoltà a far affrontare l’ esame di compimento inferiore al proprio allievo). Così in questi 3 anni di studio bisogna portare avanti diverse attività, in base a quante sono le prove richieste nell’ esame più lo studio dello strumento, nel nostro caso il pianoforte.
Nel primo anno è bene insegnare all’ allievo a leggere le note (anche in chiave di Fa), iniziare dal più presto possibile con lo studio del setticlavio (in modo tale da avvantaggiarsi in questa prova), il solfeggio e iniziare già coi primi dettati. Nel secondo anno fare esercizi di solfeggio di media difficoltà, poi aggiungere i solfeggi cantati e trasporti, e nell’ ultimo anno fare un ripasso generale di tutte le prove, svolgere delle prove d’ esame, andare da vari maestri per farsi ascoltare in modo tale da capire a che livello siamo, e continuare a lavorare sodo.
All’ esame di teoria e solfeggio ci sono 6 prove, una più tosta dell’ altra 😀 , praticamente sarebbero sei esami in uno.
Le prove dell’ esame
Le prove abbiamo detto che sono sei e sono:
- Solfeggio in chiave di Sol con combinazioni ritmiche difficili
- Solfeggio nel setticlavio con combinazioni ritmiche di media difficoltà
- Cantare a prima vista un solfeggio difficile senza accompagnamento
- Cantare a prima vista un solfeggio facile, trasportato non oltre un tono sopra e un tono sotto
- Dettato musicale
- Nozioni di Teoria
Ecco in che cosa consistono queste prove:
Solfeggio in chiave di Sol (difficile)
Questi solfeggi essendo in chiave di Sol sono veramente terribili. Potete aver studiato quanto volete, ma in questa prova troverete sicuramente una combinazione ritmica mai vista prima d’ ora, che vi metterà in difficoltà. Cercate di superarla, magari in maniera non proprio esatta, ma l’ importante è non fermarsi. Quella combinazione la mettono per darvi la lode (se ne è il caso).
State tranquilli però perchè il solfeggio sarà sì a prima vista, ma avrete un minimo di tempo per guardarlo prima dell’ inizio della prova (qualcosa come 30 – 60 secondi, in questo tempo date in rapido sguardo ai punti cruciali e ai gruppi di note irregolari che incontrerete).
L’ importante è dare sicurezza, andare in scioltezza, rispettare in grosso modo l’ andatura di tempo stabilita all’ inizio del brano (“andante”) e stare attenti ai cambi di valore quando si passa da una battuta col tempo binario ad una col tempo ternario e viceversa.
Date i giusti accenti dove ci vogliono ma mi raccomando, non scandite troppo le note. Per esempio, un Sol da 2/4 non deve essere “So-o-o-ol” come insegnano tutti i professori all’ inizio, ma deve diventare qualcosa come “Sooool”. Soprattutto al conservatorio di Milano questa cosa la guardano moltissimo, e sono capaci anche di penalizzarti di un punto solo perchè scandisci troppo il tempo (anche se non c’ è assolutamente nulla di male, anzi!).
Solfeggio nel setticlavio (medio)
Questa prova consiste nel leggere, a prima vista, un semplice solfeggio (dicono medio ma in realtà è un solfeggio semplice perchè a loro non interessa tanto insistere su questa prova dato che la chiave di Violino e la chiave di Basso, stanno prendendo il sopravvento su tutte le altre chiavi) con cambiamenti di chiave tra una battuta e l’ altra. Dalla chiave di violino si passa alla chiava di Tenore, dalla chiave di Tenore a quella di Baritono, a quella di soprano, a quella di violino ancora ecc.. le combinazioni possono essere infinite. Noi pianisiti siamo avvantaggiati rispetto tutti gli altri musicisti che sostengono questa prova, perchè noi sappiamo già leggere in chiave di basso, e quindi in questa prova dobbiamo dare il meglio di noi stessi! L’ importante e mantenere continuità e non andare veloce solo quando incontriamo la chiave di violino o la chiave di basso.
L’ unico problema di questa prova è che capita spesso di confondersi fra le chiavi, soprattutto quelle molto simili (a me capita spesso di confondermi con quella di Basso e quella di Baritono!). Per ogni chiave prendete dei punti di riferimento, e per esercitarvi comprate dei libri appositi che comprendono esercizi di lettura nel setticlavio.
Cantare a prima vista un solfeggio (difficile)
Questa prova può realmente compromettere il nostro intero esame. Ebbene sì, non tutti nasciamo dotati di voce, e non tutti nasciamo intonati. Conosco gente che di musica ne capisce davvero tanto ma che è irrimediabilmente stonata! E non riesce per esempio a capire la differenza tra cantare un Do3 e un Do4. Se tu per esempio provi a chidere di cantare a questi un Do4, ti canteranno un Do3. Questo è un classico errore comune a tutti, ed eliminare questi difetti non è facile. Non è per niente facile per esempio anche cantare una scala maggiore o minore in tutto sicurezza senza sbavature, penso che ci voglia qualche anno per acquisire questo grado di sicurezza.
Il solfeggio sarà di media difficoltà, ma la vera difficoltà sarà quella di intonare quelle note mai sentite prima ad ora! Una prova davvero complicata. Allenarsi tramite Pozzoli e Pedron, e imparare, almeno una volta a settimana, un solfeggio cantato. Questo avrà dei benefici inspiegabili sulla vostra capacità di solfeggiare un cantato a prima vista.
Cantare un solfeggio trasportato (facile)
Un’ altra zappata sui piedi. Per chi odia i cantati…Ecco bella e pronta un’ altra prova ardua. Questa prova consiste nel cantare, sempre a prima vista, un solfeggio, solo che la difficoltà è ancora maggiore perchè dobbiamo trasportare mentalmente le note che leggiamo! Trasportare vuol dire che se per esempio dobbiamo trasportare il brano un tono sopra, allora la melodia che leggiamo: Do, Mi, Fa, Sol# , diventa mentalmente Re, Fa#, Sol,La#. Quindi quando noi leggiamo un Do, non dobbiamo cantare un Do, ma un Re, e via dicendo. Il trasporto può essere di 4 modi: un tona sopra, un tono sotto, un semitono sopra, un semitono sotto (un tempo il trasporto si estendeva fino ad un tono e mezzo sopra e sotto).
Scrivere sotto dettatura un brano
Questa è un’ altra prova tosta, ma è solo tutta questione di allenmento. Consiste nello scrivere su di un pentagramma, le note suonate da colui che ci sta facendo il dettato.
I dettati è bene cominciare a farli da subito, in modo tale da cercare di sviluppare il più presto possibile l’ orecchio assoluto.
Bisogna esercitarsi facendo dettati nelle tonalità più disparate (anche se in sede d’ esame, raramente questi superano le 3 alterazioni in chiave). Però è bene esercitarsi su tutte le tonalità e non solo sulle solite Do magg, Sol magg, Fa magg. Solitamente ad un allievo accade che un dettato lo fa benissimo, e un altro malissimo. Questo perchè l’ allievo era più abituato alla tonalità del dettato precedente, probabilmente anche perchè improvvisa molto di più su quella tonalità (io che improvviso sempre in Do minore o Solb magg, quando mi capitano dettati in quelle tonalità sono un mostro 😀 sfortunatamente non mi capita mai un dettato in Solb magg).
Rispondere a domande di teoria musicale
Quest’ ultima prova è molto rilassante rispetto alle precedenti perchè, come dire: ” bassta studiare”! Perciò bisogna andare tranquilli e rilassati in questa prova. Ovviamente se siete andati bene nelle precedenti, anche quì vi faranno la domanda per vedere se meritate la lode (una domanda di teoria musicale che non viene studiata al terzo anno! Ovviamente se accade ciò e non sapete rispondere, non preoccupatevi, non vi tolgono punti!).
Per prepararsi a quest’ esame e sufficiente prendere solo un paio di libri di toria musicale e confrontare questi 2 libri, traendo il meglio di questi, creandovi un vostro quaderno degli appunti.
Conservatori
In che conservatorio andare è indifferente, sappiate solo che il onservatorio di Milano e quello più prestigioso del mondo! Al secondo posto c’è quello di Napoli, poi quello di Parigi ecc… Perciò prendere la licenza a Milano farebbe gola a tutti! Infatti vengono da tutto il mondo, dal Giappone, dalla Cina, ovunque! Molti, appunto per questo dicono che un 70 preso a Milano valga più di un 90 o 100 preso da qualche altro Conservatorio del proprio paese. Io sinceramente a questo credo poco perchè si possono trovare insegnanti che si sono svegliati con la luna storta ovunque!
Ciao Christian, ho dato l'esame lo scorso anno, ho pagato addirittura 250 euro in conservatorio, e ne hanno voluti altri 18 per l'attestato! Comunque tutto dipende dalla preparazione, io ho trovato il solfeggio in sol semplice grazie ai difficilissimi solfeggi che facevo a lezione, come anche il setticlavio..in fin dei conti tutto dipende da come è stato studiato tutto! io devo molti ringraziamenti alla mia insegnante, rimasta abbastanza soddisfatta del mio 9…
ah, io nel cantato ho addirittura trovato un cambio di tonalità, quello mi ha preoccupato un pochetto ma tutto andato bene eheh!
anche io devo fare l'esame di solfeggio a giugno e la mia maestra e altri dicono che ce la posso fare se mi impegno tantissimo ma secondo me non è vero. Ho finito i 3 corsi di pozzoli e di ciriaco e sto finendo i manoscritti di poltronierie sto facendo anche flora gallo.abbasso ciriaco e flora gallo.Sono di roma e ho 12 anni ma ne dimostro di meno… studio pianoforte da 5 anni (cioe da quando avevo 7 anni) sono forte nel setticlavio e qualche volta nel dettato melodico ma ciriaco e flora gallo proprio non li capisco.Pensi che sono a buon punto? il trasporto è con accompagnamento o senza?
I tuoi consigli mi sono stati molto utili, grazie(il caffè non te lo posso pagare perchè non ho la carta di credito) forza as roma 4ever
ps. l'avevi notato che flora gallo sono i nomi di due marche di riso? :))))))
Ciao guido! 😉 mah, tentare non nuoce, ma è anche vero che andare all' esame " a muzzo " non è la migliore delle cose. Comunque, non li conosco questi metodi, ma ti consiglio di acquistare i " pedron " , sono utilissimi. Comunque i cantati e i trasporti sono senza accompagnamento..! :p
Buona fortuna !!
IO devo fare l'esame..forse a giugno e nei dettati nn sn un gran k e nei cantati neppure!! Il mio maestro dice ke ce la posso fare, io studio piano da quanndo avevo si e no 6 anni e ora ne ho 12, ma quest' esame nn fa per me!! I cantati non li sopporto e per di più sn anke stonata!!!
Io spero di passarlo sto esame, perche nn vedo l' ora di suonare e basta, se lo passo non credo ke dopo apriro piu un libro di solfeggi!!
Concordo…penso che sia l'esame più odiato di tutti..!! Vogliamo suonareeeeeeee! 🙂
Per non parlare del trasporto!
complimenti per l’articolo il problema è che siamo a gennaio io ho finito il primo corso di pozzoli l’appendice ho capito il secondo ho finito il primo corso di letterio ciriaco ho appena cominciato il secondo e nn ho mai fatto un solfeggio cantato….(ho un buon orecchio nelle tonalità facili)ce la farò a superare l’esame col minimo quest’anno……. Sono un mostro col piano dopo undici anni che studio ma proprio nn digerisco il solfeggio…che ne pensi???? ti prego rispondimi ho bisogno di sentire altri pareri oltre a quelli del mio prof..
Caro Umberto come ti capisco… Purtroppo non sò chi è che ha inventato l’esame di Teoria e solfeggio!! E’ un’esame davvero tosto che và affrontato con la massima serietà. PErciò preparati bene prima di andare lì alla cieca. L’hai fatto il setticlavio?? Sono tutte cose che a noi non servono a niente ma che purtroppo bisogna fare.
Ricordati che però una volta superato questo scoglio…hai davanti a te la parte più bella del cammino di un pianista…Solo pianoforteeeee! Perciò mettiti in testa che devi superare questo esame e poi vai alla grande con tutti gli altri esami 😉
Ricordati solo che oggi come oggi, tu potrai essere anche un mostro a suonare (e non lo metto in dubbio, 11 anni sono 11 anni!!), ma senza il foglio di carta in mano, tendono ad evitarti tutti, nonostante le tue doti palesi! Perciò è necessario dare questo esame… IO personalmente ti consiglierei di aspettare ancora un pò …magari darlo l’anno prossimo ma darlo decentemente…dai che siamo tutti con te! 😉
complimenti per l’articolo il problema è che siamo a gennaio io ho finito il primo corso di pozzoli l’appendice ho capito il secondo ho finito il primo corso di letterio ciriaco ho appena cominciato il secondo e nn ho mai fatto un solfeggio cantato….(ho un buon orecchio nelle tonalità facili)ce la farò a superare l’esame col minimo quest’anno……. Sono un mostro col piano dopo undici anni che studio ma proprio nn digerisco il solfeggio…che ne pensi???? ti prego rispondimi ho bisogno di sentire altri pareri oltre a quelli del mio prof..
giusto 🙂
Complimenti Christian. Un articolo molto utile specialmente per gli studenti che sono quasi a metà strada e prima del 5° devono portare l’esame di licenza di solfeggio e teoria, cadendo nel panico 🙂
Bravo
Una precisazione: ritengo che l’orecchio assoluto non si sviluppi solo con i dettati, ma bensì è una dote naturale che và esercitata. Nulla toglie che anni di esercizio portino ad uno orecchio semi-assoluto.
Ciao ancora
Si ì molte volte lo si ha dalla nascita, ma con un buon esercizio si riesce ad averlo. L’ importante è po mantenerlo perchè come dice Chuan C. Chang, dopo i 20-30, incomincia a dientare da assoluto a relativo…perciò bisogno smepre fare dettati e cantati! 😉
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