
Oggi parliamo di un argomento molto importante. Si tratta della mia personale “formula segreta” per imparare a suonare il pianoforte e andremo a vedere quali sono quelle abilità che devi avere o di cui devi impossessati per riuscire finalmente ad essere la persona che vuoi essere.
Ogni volta che vediamo un professionista svolgere il proprio mestiere rimaniamo incantati dalla semplicità e dall’eleganza dei movimenti, come se fosse la cosa più facile e naturale del mondo.
Pensa a un campione di pattinaggio sul ghiaccio che compie piroette e numeri acrobatici o un giocatore di pallacanestro professionista che è in grado di fare andare una palla in un cesto poco più grande da una distanza di 10 metri.
Ma come fanno?!
Essenzialmente noi vediamo solo il risultato finale. Non vediamo tutta la preparazione che c’è stata prima. È un trucco di magia, un’illusione. Abbiamo l’impressione che queste persone siano dei talenti innati e che abbiano già quelle capacità ma non è così. Quelle capacità se le sono dovute guadagnare con il sudore.
Non abbiamo visto i 4, 5,6,7 allenamenti a settimana per diverse ore al giorno per anni.
È nel corso del tempo, con la costanza e la ripetizione che i gesti diventano sempre più fluidi e perfetti.

Oggi, voglio dunque parlarti di quali sono quelle qualità che devi avere per riuscire a raggiungere l’eccellenza o semplicemente i tuoi obiettivi.
La fiducia
Fiducia significa avere la certezza che con la costante applicazione i risultati arriveranno. Noi non siamo diversi dagli altri, non siamo più stupidi non siamo meno intelligenti. Abbiamo tutti le stesse possibilità. Sicuramente ci sono persone che apprendono più velocemente e altre meno velocemente, ma nulla può fermare una persona desiderosa di ottenere risultati.
Insegno pianoforte da 12 anni e in questi anni mi è capitato solo due volte di dover dire “il pianoforte non fa per te”. Il primo caso è stato con una bambina che non aveva minimamente voglia di imparare, era solo spinta dalla madre. Il secondo caso è stato quello di una persona completamente aritmica, cioè incapace di sentire e riprodurre qualsiasi ritmo. Perciò, se non hai di questi problemi, sappi che puoi raggiungere il tuo obiettivo.
La parte più difficile di tutte le discipline complesse è l’inizio. Nel momento iniziale l’impegno che metti non è direttamente proporzionale ai risultati che ottieni e se non hai una motivazione forte, rischi di mollare tutto.
Se riuscirai a superare questa fare allora il resto sarà tutto in discesa (più o meno J).
Non esiste un’età per mettersi in gioco. Qualcuno pensa che a 40 anni sia troppo tardi per imparare a suonare il pianoforte. Beh, ti dico che all’interno di pianosolo maestro abbiamo studenti che sono in pensione e che hanno cominciato insieme a noi e adesso sanno già suonare con due mani e iniziano a divertirsi.
Dunque hai bisogno di sapere cosa fare e avere la motivazione di farlo sempre. Ti faccio un esempio.
Supponiamo che tu voglia perdere 10 kg e vai dalla migliore nutrizionista Italiana. Ti fa un dieta e non la segui. Cosa succederà secondo te? Semplicemente non otterrai i risultati. Anzi, magari finirai anche per incolparla dicendole che la dieta non funziona. La stessa cosa vale per il pianoforte. C’è bisogno del tuo lavoro (che puoi fare solo tu!) per progredire.
Sono in molti quelli che dicono “Se avessi 8 ore libere al giorno, suonerei tutto il giorno”. Ma… ne sei proprio convinto? Stare al pianoforte e seduto su quello sgabello anche quando inizi a sentire qualche dolore o quando non ne hai più voglia è un’arte. È quello il vero talento.
La Pazienza
La pazienza è una dote che non ho mai avuto ma che il pianoforte mi ha fatto sviluppare. Ho dovuto obbligatoriamente svilupparla altrimenti non avrei mai potuto imparare a suonare.
Vedi, quando cominci un nuovo percorso sei elettrizzato, hai voglia di vedere subito i risultati e sei pronto a sacrificare ogni cosa! È così che molti iniziano facendo le cose in grande. Vanno dal migliore insegnante, acquistano un pianoforte a coda ma dopo qualche settimana, la voglia iniziale va a scemare, gli stimoli diminuiscono ed è così che si ritrovano a mollare ritrovandosi in casa con un pianoforte da €30.000 e non sanno nemmeno come sbarazzarsene.
Ricordo quando da piccolino entrai in una squadra di basket. Prima ancora di imparare a tirare chiesi ai miei genitori di acquistarmi polsini, fasce, scarpe di Jordan e la palla firmata NBA ma… questi accessori non mi avevano reso un giocatore di basket.
È con le piccole azioni compiute tutti i giorni che fra alcuni anni avrai risultati grandiosi. Vuoi sapere quanto avrai fra 50 anni se metti da parte €5 ogni giorno? Sei pronto a sapere la risposta? Quasi €100.000! Assurdo vero? Questo è il potere della costanza.
Il grattacielo più alto del mondo si chiama Burj Khalifa, si trova a Dubai ed è alto ben 829 metri (quasi un chilometro!!). Il progetto fu commissionato nel 2002, nel 2007 iniziarono i lavori effettivi e nel 1 Ottobre del 2009 fu completato.
La costruzione ha richiesto il lavoro costante di ben 12.000 operai al lavoro tutti i giorni per oltre due anni. Perché ti sto raccontando questa storia? Semplice.
Anche le opere più complesse sono partite dal nulla e proprio dal nulla, passo dopo passo, giorno dopo giorno, mesi dopo mesi, anni dopo anni, i risultati sono poi visibili a tutti. Non c’è nulla che tenga nei confronti di questa legge. Piccoli passi fatti tutti giorni, negli anni si trasformano in traversate internazionali.
L’obiettivo
Più l’obiettivo è a breve termine e misurabile e più sarà facile da raggiungere. Più facilmente raggiungerai l’obiettivo, più grande sarà la soddisfazione e maggiore sarà la voglia di continuare.
Non so da quanto tempo mi segui ma se ti ricordi anni fa pesavo 20 kg in più. Ero arrivato a pesare 89kg quando mi sono guardato allo specchio, non mi piacevo, e mi sono fatto una promessa: “Christian, da ora in poi, il giorno seguente dovrai pesare sempre di meno rispetto al giorno precedente”.
Non mi ero fissato un obiettivo come “voglio perdere 20kg”. L’unico mio obiettivo era che l’indomani mi sarei dovuto pesare e avrei dovuto leggere sulla bilancia un numero inferiore.
Dunque obiettivo misurabile e a breve termine. E fu così che passai nel giro di pochi mesi da 89kg a 70kg.
Questa è la forza dell’obiettivo.
All’inizio non sarà semplice ma la parte più difficile è cominciare. Nel momento in cui hai cominciato sei al 50% dell’opera. Ti ricordi quando da piccolo dovevi fare i compiti di matematica ma non avevi voglia? Però poi quando ti mettevi, li finivi e quasi quasi ti appassionavi. La stessa cosa quando vai in palestra. Magari fuori piove e non hai voglia ma se superi quest’ostacolo e metti piede in quelle palestra, farai il tuo allenamento senza problemi e tornerai a casa soddisfatto.
Martella
Questo è un po’ il mio motto, il mio marchio di fabbrica. Non mi reputo una persona particolarmente brillante ma mi reputo un mulo da battaglia. Qualsiasi sfida io mi metta in testa di iniziare, col potere della perseveranza e della costanza tutti i giorni, in qualche modo la porto sempre a casa.
Gli amici vanno al bar? Io sto a casa a martellare.
Gli altri fanno la grigliata di Pasquetta? Io sto a casa a martellare.
Fra 5 anni le altre persone saranno allo stesso punto di oggi, io invece avrò raggiunto il mio obiettivo.
Non ho mai conosciuto una persona in vita mia che dandoci dentro come un matto in una direzione non abbia poi ottenuto risultati. Il potere della focalizzazione è qualcosa di eccezionale.
A proposito di grigliate di Pasquetta, lo sai che molti accendono il fuoco con una semplice lente di ingrandimento? Sìì! Convogliano la luce del sole in un unico punto e questo raggio di luce diventa così forte tanto da fare ardere la legna!!
Il focus e la concentrazione costante verso un unico punto porta primo o poi il risultato.
Dunque prepararsi per imparare a suonare il pianoforte è una maratona non una gara di velocità. Nella maratone vince chi molla per ultimo. E tu sei pronto ad affrontare questa maratona nonostante le difficoltà che incontrerai?
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Ciao Christian,
io preferisco usare il tu. Ti seguo ormai da due anni e per tutti i consigli che ho ascoltato da te ormai ti considero un amico. Ho 68 anni ed ho iniziato a studiare utilizzando, senza volere, i 4 consigli che illustri in questa pagina da 2 anni. Oltre al problema dell’età sono anche dislessico e ti lascio immaginare la fatica che faccio nel leggere il pentagramma. Studio da autodidatta perchè con l’ultimo maestro che ho avuto era più il tempo che suonava lui che quello che lasciava a me sulla tastiera. Inoltre i miei tempi di apprendimento non possono seguire quelli di un corso. Il mio è un limite fisico purtroppo. Ma volevo ringraziarti per le parole che hai detto perchè mi hai dato e mi dai il conforto necessario per continuare e non disperare se dopo due anni continuo a fare una fatica immensa a studiare un nuovo brano. Ti confesso che ogni volta che affronto qualcosa di nuovo ho sempre il terrore di non farcela. Ma come dici tu, fiducia, perseveranza (martellare) e voglia di sfidarsi, mi permettono di fare un piccolissimo passo al giorno. Grazie per i tuoi consigli.
Salve Christian, sono un amatore del pianoforte da sempre , vedo tutti i tuoi video e se fossi vicino correrei a lezione da te, la distanza però è troppa. sono di Mantova. Purtroppo solo da un anno , in pensione, ho cominciato a studiarlo e muovere i primi passi. Ora credo di avere ottenuto buoni risultati seppur modesti. Ho però una domanda alla quale non riesco a dare una risposta seppure l’ho rivolta a parecchie persone e anche alla mia insegnante di pianoforte. Ad oggi, anche se non in maniera perfetta, riesco a suonare diversi brani, brani studiati con studio costante, oltre agli esercizi tecnici, Hanon, scale, arpeggi etc. … ma…. sono giunto a un punto che non mi sembra di progredire, non riesco capire su quali basi misurare i miei progressi, e se ne ho fatti!…. So che hai capito perfettamente cosa intendo e se mi puoi aiutare te ne sarei molto grato.
Grazieeee!
Buonasera Christian,
vorrei già darle del tu ma non conoscendomi forse preferirebbe cosí.
Autodidatta, studi da privatisti sempre andati male, o per soldi o per un mio presunto caratteraccio, che invece poi è stato diagnosticato come una patologia.
Mi fermo qui.
Vorrei ringraziarla soprattutto per un suo post riguardo al fatto di suonare una nota al secondo…finalmente un sollievo suonare cosí, tanto che mi ero dato.almeno un anno di tempo per imparare a suonare la sonata n.545 in do maggiore di Mozart (in effetti l’obiettivo erano impararne due, ma conoscendomi,, patologia a parte,, cosí almeno una la concludo :))…..)…beh prima volta in vita mia che dopo due settimane i primi due tempi li concludo come lettura e studio…e di tanto in tanto provare ad arrivare al primo movimento all’allegro come richiesto dall’autore sul da litanto amato/odiato pentagramma. Mi fermo qui.
Ah anch io ho un gran passione per gli scacchi!!
su youtube, digitando luciano gavini e cliccando sul cerchio col papavero al centro troverà molti dei miei ehm..si insomma….non voglio sciupare le sua curiosità..