Cesi – Marciano n.26 – Minuetto – Giovanni Rinaldi
Tonalità: Questo brano è composto in Fa maggiore, il che significa che troverai il Si bemolle in chiave. Quindi, ogni Si presente nello spartito sarà suonato come Si bemolle.
Tempo: Il ritmo è in 3/4, tipico di un Valzer. Ogni battuta contiene tre unità temporali (tre semiminime) con un accento sulla prima nota. Ricorda di enfatizzare leggermente la prima nota di ogni battuta e di contare fino a tre per ogni misura.
Posizione delle mani: La mano destra inizia con il secondo dito sul Do5, mentre la mano sinistra con il quinto dito sul Fa3.
Non ci sono particolari sfide nella diteggiatura, ad eccezione del passaggio nella battuta 11, dove la mano destra cambia dal dito 5 al 2 sullo stesso Do4. Questa situazione si ripresenta anche nella battuta 22.
Attenzione a…: Per interpretare questo pezzo, che è cruciale nella formazione dell’allievo, è necessaria una buona coordinazione, dato che per gran parte del brano la mano sinistra suona note staccate mentre la destra esegue fraseggi legati.
Analizziamo il fraseggio: il tema inizia con tre sedicesimi seguiti da due crome, tutte legate. Le successive due crome sono portate e le quattro semicrome successive sono legate. Nella battuta 6, la mano destra suona crome distinte a coppie, come nelle battute 8 e 10.
Nella seconda pagina, è fondamentale prestare attenzione al fraseggio meno intuitivo. Nella battuta 16, ci sono tre semiminime: le prime due sono legate, mentre la terza è isolata. Nella battuta successiva, le note sono legate. È importante mantenere il Fa per tutta la durata dei ¾ nella battuta 17.
Nella battuta 18, c’è un Fa di ¼ legato alla croma successiva, facendo sì che l’ultimo Re duri solo una croma ed eseguito rapidamente. È essenziale prestare attenzione ai vari cambi di dito per un’esecuzione ottimale.
Poco dopo, il tema iniziale si ripresenta, già noto.
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Grazie, per la risposta e per la squisita disponibilità.
La domanda che voglio fare, però, non è molto interessante.
Sullo spartito che ho scaricato da questo sito, ho notato che alla fine del quarto rigo vi è il segno del ritornello. Quindi bisognerebbe tornate da capo. La stessa cosa vale per l’inizio del quinto rigo, che è richiamato come ritornello dalla fine della sesta riga della seconda pagina. Ma nella esecuzione da voi proposta e su tante altre seguite su YouTube, detti ritornelli non sono rispettati affatto. Come mai? Forse per una esigenza o un obbligo di brevità, oppure è un errore dello spartito?
Ciao Pasquale! Figurati! Sappi che i segni di ritornello non vengono quasi mai rispettati! Figurati, non lo fanno nelle sonate di Beethove, lo fanno nella sonatina di Kulau? Farli ovviamente sarebbe il modo giusto, ma per motivi anche di tempo (come giustamente dici) si saltano..
Spero di essere stato esaustivo nel risponderti
Caro Cristian. Non so se mi comporto bene ad approfittare della tua cortesia per chiederti ogni tanto qualche chiarimento. Il fatto è che ho ripreso a studiare il pianoforte dopo una interruzione di circa trent’anni, e non godo dei consigli e dell’assistenza di un insegnante. Però verrei comunque fare le cose per bene e studiare con ogni possibile precisione.
Ho preso la decisione di studiare”possibilmente a memoria” la sonatina 55. N. 1 di Kuhlau, perché penso che per un principiante sia un brano molto interessante da dover studiare assolutamente, in quanto la mano destra è molto impegnata in scale diatoniche e cromatiche che richiedono una certa brillantezza e uno sforzo di memoria.
Volevo fare una domanda.
Nei brani del Cesi-Marciano, non c'è mai il pedale?
Non ho visto lo spartito degli ultimi due presentati, ma i precedenti sono tutti senza pedale. Eppure, in altre edizioni, il pedale c'è, anche se non in tutte le battute, (tipo la sonatina in G di Baethoven).
Come mai, il pedale non è importante?